giovedì 10 novembre 2011

Il ritorno dei nulla

di 


Ho sem­pre rite­nuto che la pro­po­sta poli­tica di Ber­lu­sconi fosse l’unica pro­po­sta seria oggi repe­ri­bile sul mer­cato : è essa infatti l’ inso­sti­tui­bile, pro­po­sta libe­rale, da noi in Ita­lia sem­pre vagheg­giata, talora accen­nata, mai com­piu­ta­mente spe­ri­men­tata. E’ giunto adesso il momento di dimo­strare la serietà di que­sta non solo mia con­vin­zione. I tra­di­zio­nali nemici della via libe­rale sono sul punto di farsi avanti di nuovo, con rin­no­vato accanimento.
Que­sti anni di governo Ber­lu­sconi sono stati tutt’altro che inu­tili : quando nel 1994 egli entro’ in campo, il Comu­ni­smo era ancora con­si­de­rato una teo­ria poli­tica seria (da noi, come è noto, « il muro » era caduto invano ; gli inte­ressi demo­cri­stiani osta­vano ad ogni presa di coscienza che tur­basse il comodo pano­rama poli­tico DC/PC, quell’esiziale gioco « a bilan­cia », che la per­si­stenza delPCI con­sen­tiva di pro­trarre). Orbene, tra pur alterne vicende, i circa vent’anni della « cura Ber­lu­sconi » sono riu­sciti a pro­vo­care anche da noi quel risve­glio dal sonno dog­ma­tico che ovun­que altrove era ormai cosa fatta: la « teo­ria poli­tica seria » altro non era che un tra­gi­co­mico barac­cone in cui si espo­ne­vano e pro­po­ne­vano le stolte, ormai cen­te­na­rie, chiac­chiere intorno alla sem­pi­terna lotta di classe ; in con­creto, si trat­tava invece d’ un per­verso coa­cervo di pre­va­ri­ca­zioni di potere e di con­ve­nienze finan­zia­rie tutt’altro che tra­spa­renti, « sini­stre » fac­cende che nulla mai ebbero ed hanno a che vedere con il bene collettivo.
In un clima poli­tico come il nostro, dove la verità è nor­mal­mente sosti­tuita dalla men­zo­gna, una men­zo­gna par­ti­co­lar­mente incu­ra­bile per­ché fatta di mor­bida gomma, que­sta ber­lu­sco­niana opera di sma­sche­ra­mento ebbe impor­tanza immensa. E per rea­liz­zarla ci voleva pro­prio uno come lui, Ber­lu­sconi, un uomo unius nego­tii, dalla deter­mi­na­zione con­vinta e coria­cea, già solo per que­sto diverso da tutti gli altri poli­tici dispo­ni­bili, che soli­ta­mente seguono senza fare una piega il modello ita­lico : farsi duri, duris­simi, severi, seve­ris­simi, solo quando ne va di mezzo il van­tag­gio personale.
Qual­cuno a que­sto punto potrebbe dire: bene, l’opera è com­piuta, ora Ber­lu­sconi puo’ cedere ad altri il passo. E certo, sarebbe pro­prio cosi’, se il clima poli­tico ita­liano non pre­sen­tasse ancora un’altra sgra­de­vo­lis­sima nota : il cini­smo, oscena virtu’ nega­tiva che in sostanza signi­fica « negare la verità dimo­strata ». E’ quel che i reli­giosi chi­mano « il pec­cato con­tro lo spi­rito ». Da noi, nulla di più facile che rico­min­ciare con le vec­chie tiri­tere. Per cui l’iniziale riscossa libe­rale avrebbe adesso biso­gno di con­creti pro­grammi sosti­tu­tivi atti appunto ad intral­ciare l’ ita­lica malat­tia della « iste­resi », i ritorni all’indietro. Insomma la situa­zione gene­rale ten­deva, come al solito, verso il metodo « mate­rasso di gomma » : chi altri, se noi lui, Ber­lu­sconi, poteva rom­pere l’esiziale incan­te­simo ? Tutti coloro che ber­ciano affer­mando che l’opera di Ber­lu­sconi è fal­lita, non sanno o fin­gono di non sapere che quest’opera di demo­li­zione era ben lon­tana dall’essere irre­ver­si­bil­mente com­piuta. E poi­ché, come afferma una pen­sa­trice ebrea, la Arendt, è la « bana­lità » una delle note salienti del « Male », ecco che si pro­fila all’orizzonte una ripe­ti­zione dell’antica ver­go­gnosa vicenda : col­lu­sione tra cat­to­lici e simil-comunisti per ripren­dersi la barra del timone. Altro che « rot­ta­ma­zione », caro Renzi !
Insomma : il comu­ni­smo come pro­po­sta poli­tica (fino a ierl’altro, da noi, ancora preso sul serio !) è dun­que mise­ra­mente crol­lato, mostrando il vero se stesso : una ope­rosa agen­zia di utili inganni ; ma non per que­sto è stata debel­lata la legge « del mate­rasso di gomma », l’ iste­resi tipica della sto­ria e delle sto­rie ita­liane. Scon­fitto sul piano della teo­ria (o meglio, delle pre­tese teo­ri­che), il « pen­siero di sini­stra » ora si ripro­pone per per­pe­tuare in altra forma e con nuovi mezzi la vec­chia sostanza : la difesa con­ser­va­trice dei vec­chi pri­vi­legi. Van­taggi per­so­nali o di sin­gole « cosche », neces­sità di col­le­ga­menti tra malin­ten­zio­nati, sono, e saranno, sem­pre gli stessi. Alla cele­bra­zione dello scudo teo­rico mar­xiano è stata sosti­tuita, per la gioia degli stuoli di menti deboli, la lita­nia della « por­no­gra­fica » dia­bo­li­cità del ber­lu­sco­ni­smo. Dite : si poteva tro­vare sosti­tu­zione più idiota ? Certo, ma que­sto va detto agli idioti che se la bev­vero, se la bevono e con­ti­nue­ranno a ber­sela. Pro­vate a doman­dare in giro, qui da noi, a chi giova — per esem­pio — che San­toro si arric­chi­sca ulte­rior­mente ; a chi, che De Bene­detti, dopo averci affib­biato le sue tele­scri­venti ava­riate, i ridi­coli « Mini­tel », gli « orga­nici » neces­sari al caso, riprenda ogni volta, imper­ter­rito, l’ampliamento della sua impresa finan­zia­ria ; oppure, non so, che il Mar­razzo rian­nodi indi­stur­bato i suoi pen­sosi, mistici com­merci gay; che con impu­nità pre­via­mente garan­tita i « gio­vani » con­ti­nuino a rom­pere le vetrine delle Agen­zie ban­ca­rie e le nostre sca­tole; che Cian­ci­mino con­ti­nui a dire la verità e Ingroja a gioirne ; che il « 30% » (dicono) della magi­stra­tura con­ti­nui a essere ver­go­gno­sa­mente par­ziale, etc. etc.? Vi rispon­de­ranno : « ma che c’entra tutto que­sto ? », ma sarà la domanda di per­sone inte­res­sate alla cosa, o ver­go­gno­sa­mente ignare del fatto che pro­prio di que­sto si tratta.
Io penso che adesso che Ber­lu­sconi ha rice­vuto dai tra­di­tori di cui il Bel Paese è colmo l’elegante regalo che sap­piamo, ogni Ita­liano pen­soso non solo del bene comune, ma della pro­pria dignità debba offrir­gli il suo mode­sto aiuto : per qua­lità per­so­nali e per posi­zione, al di là dei suoi « grandi » difetti di gusto, di tem­pe­sti­vità, di inde­ci­sione, è stato, ed è ancora, l’unico in grado di difen­dere l’accesso alla famosa via libe­rale, dalla caduta del fasci­smo in poi « sem­pre » attesa.
Cer­cate di figu­rarvi la pia­ce­vo­lezza ed uti­lità del ritorno di quel clima demo­cri­stiano che servi’, ma solo « a naso turato », per difen­derci dagli eccessi del suo com­pri­ma­rio. Sta forse per ripro­porsi la bal­bet­tante sequela dei Niente e dei Nulla che si chiamo’ Governo Prodi? Rico­min­ce­ranno la sac­cente tiri­tera di D’Alema, la ragio­nata incon­clu­denza di Casini, la « bontà » male­vola e gio­vial­mente invida di Vel­troni ? — mine­strone con­dito sta­volta dal vol­gare dia­let­ta­li­smo di Di Pie­tro, e dai post-strutturalistici fiumi di vuo­tag­gini orec­chiate, copiate ed espet­to­rate da Ven­dola !? Poveri noi !
Ber­lu­sconi ne ha molte da pagare. Sul piano interno, ha tur­bato equi­li­bri ed affari di « mafie » che tutti quelli che vogliono cono­scono (di Cor­leone ce n’è ovun­que); sul piano inter­na­zio­nale, ha scom­pi­gliato, con l’aiuto di Putin e di altri (Ghed­dafi ci ha rimesso la pelle : e non scan­sarsi prima che il san­gue schiz­zasse all’intorno è stato il mas­simo errore poli­tico e morale del Cava­liere), il nor­male flusso dei rifor­ni­menti ener­ge­tici ed ovvia­mente di altro. Ma « alle­gri, ragassi ! », come dice Ber­sani, tutto il pia­neta ora gira verso il trionfo dell’Intelligenza Pura : men­tre la Carla mostra come si fa a prov­ve­dere in modo politico-corretto alle « intel­li­ghen­zie » di domani, ben pre­sto ci sarà forse, a diri­gere l’orchestra mon­diale, quell’altro cer­vello fino della Clinton.
Tor­nando a noi, ora menti geniali, come ad esem­pio quella della Annun­ziata, par­lano di « cal­cio dell ’asino ». Certo, ma c’è un errore. Biso­gna dire : cal­cio agli asini. Per­ché se Ber­lu­sconi si dimette non dopo, ma bensi’ prima di aver curato che gli impe­gni con la UE siano man­te­nuti, l’obbligo spi­no­sis­simo di far bere a noi Ita­liani l’amara pozione cura­tiva (patri­mo­niale, tasse, licen­zia­menti etc.) cadrebbe sulle spalle degli asini appunto. Que­sta ricca Ona­gro­cra­zia di fifoni e di « buo­ni­sti » rin­grazi dun­que Iddio che ci sia ancora un Cav. che, invece di man­darli tutti a quel paese pro­prio « ora » , hic et nunc , fa ancora la parte del Cri­sto paziente per toglier le casta­gne dal fuoco. Io, e voi credo, al posto suo li spe­di­rei tutti dove sapete, e me ne andrei invece dove non sapete a brin­dare alla fac­cia loro.
A me, penso a noi tutti, resta un senso di sde­gno morale e di gri­gia, sepol­crale noia : rico­min­cerà la vec­chia tiri­tera di com­pli­cità e striz­zate d’occhio con­dite di belle parole ? Aiuto -, ma non finirà mai !?
Leo­nardo Cam­ma­rano, 10 novem­bre 2011
zonadifrontiera.org (Sito Web)

1 commento:

  1. Posso non condividere completamente l'articolo, certo che lo scenario politico non è molto entusiasmante.
    Il nulla è il nulla, su questo concordo.

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