sabato 23 giugno 2012

LA SCONFITTA DEL POPOLO SOVRANO

di Salvatore Brosal

Sono stanco di tutta questa illegalità. Sono stanco di assistere a questa Italia che si lascia sconfiggere da politici che abusivamente occupano il nostro Parlamento, e da uomini che occupano sempre abusivamente le nostre istituzioni. Sono stanco perché noi, noi popolo sovrano, veniamo sconfitti giornalmente. E’ una sconfitta sociale, è la sconfitta del Popolo Sovrano. La protervia, il malaffare, l’illegalità diffusa e la corruzione, nonostante tutte le forze messe in campo dalla società perbene, riescono sempre a rompere quell’armonia di pace che è necessaria per condurre una vita, il più possibile serena. Io non credo più a nulla. Non credo alle vuote parole del Presidente della Repubblica. Io non credo più a nessuno. Tanti predicatori del vento, tanti scribi e farisei, tanti sepolcri imbiancati parlano a vanvera di pace, benessere e solidarietà; Tutta questa gente mi fa ribrezzo, perché è bella e brillante fuori, ma dentro è marcia, nauseabonda e putrefatta. Tutta questa gente che ostenta bellezza, presunzione e che ci fa la morale dentro è decomposta, fetida e piena di vermi. In questo momento di dolore per la nostra terra, per una parte d’Italia colpita al cuore, per i nostri fratelli emiliano-romagnoli, Popolo Italiano, io mi sento sconfitto anche prestando aiuto. Non può esistere un problema meridionale, non potrà esistere una sofferenza regionale perché in una nazione libera ed unita i problemi, le sofferenze e le ferite sono nazionali e non regionali. Io non mi fido più neanche della protezione civile, e con questo ho espresso davvero il mio pensiero e la mia convinzione. La solidarietà è un valore enorme che riesce ad arrivare dove lo Stato e la burocrazia falliscono. Noi dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli, altrimenti moriremo insieme come idioti.

1 commento:

  1. più che pensieri, più che riflessioni sono tristi e amare constatazioni. Ci vorrebbe una totale presa di coscienza di tutti noi per potere reagire adeguatamente. Mi piace l’ultima frase: Noi dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli, altrimenti moriremo insieme come idioti.

    RispondiElimina