L'aumento dei ticket sanitari e la diminuzione delle entrate fanno si che molti italiani rinuncino a curarsi.
Il Bel Paese vanta una longevità da record dei suoi cittadini, attualmente i dati forniti da Osservasalute ci dicono che in Italia nel 2015 gli ultracentenari sono circa 19mila, più che triplicati rispetto ai 5.650 del 2002, è questa è certamente una bella notizia.
La situazione però sta cambiando rapidamente perché l'aspettativa di vita degli italiani è in calo per la prima volta nel dopoguerra. Sempre secondo Osservasalute, il fenomeno è preoccupante e sarebbe legato ad una riduzione della prevenzione delle malattie a causa della mancanza di denaro di molti cittadini e all'aumento dei ticket sanitari e alla eliminazione di molti esami diagnostici.
Le aspettative di vita degli italiani
Nel 2015 la aspettative di vita per gli italiani maschi era di anni 80,1 e anni 84,7 per le donne: un dato in flessione di quasi un punto rispetto alle rilevazioni dell'anno precedente. Il dato riguarda tutte le regioni italiane indistintamente, con unica eccezione della provincia di Trento, dove le aspettative di vita sono rispettivamente di anni 81,3 per gli uomini e anni 86,1 per le donne. La regione dove le cose vanno decisamente peggio è la Campania, dove le aspettative di vita sono molto più basse, addirittura 78,5 anni per gli uomini e 83,3 anni per le donne. L'indagine di Osservasalute ci mostra anche un Paese sempre più vecchio, infatti un italiano su cinque ha più di 65 anni.
Le più frequenti cause di morte
Tra le cause di morte vengono indicate tra le più frequenti le malattie cardiache che da sole fanno ben 75.098 morti, a seguire troviamo le malattie cerebrovascolari (61.255 morti) e le altre malattie del cuore non di origine ischemica (48.384 morti).
Il Dott. Walter Ricciardi, direttore sulla Salute delle Regioni, getta acqua sul fuoco: sostiene che il calo delle aspettative di vita crea allarme solo se si ripeterà anche per l'anno in corso e che quindi occorrerà attendere la fine del 2016, allora si potrà parlare di un trend negativo. La cosa certa è che l'Italia è diventata il fanalino di coda della prevenzione nel mondo e questo dovrebbe già essere un campanello d'allarme per il nostro Governo.
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