La Corte costituzionale ha modificato ieri la legge per l'elezione della Camera dei Deputati, detta "Italicum". Bloccato il ballottaggio, via libera al premio di maggioranza e dichiarata illegittima la disposizione del testo che consentiva al capolista bloccato eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione.
La Consulta ha altresì sancito che «all'esito della sentenza, la legge è suscettibile di immediata applicazione», e per questa ragione il M5S, La Lega, i Fratelli d'Italia ed anche renziani del Pd si sono messi a richiedere a gran voce il voto subito.
Devo dire che la cosa che meno mi andava dell'Italicum, vale a dire l'assegnazione del premio di maggioranza al partito vincitore al ballottaggio indipendentmente dal numero di voti conseguiti, è stata opportunamente eliminata, lasciando nella legge solamente quella molto ipotetica assegnazione del premio alla formazione che raggiunga il 40% di voti al primo turno cui assennatamente nessun segretario di partito italiano può puntare.
Lo fa Grillo, com'era prevedibile, visto che a guidarlo è il velleitarismo e non il senno.
La parola agli italiani, allora. Sono d'accordo. Prima possibile.
Vorrei dire anche a Forza Italia di darsi una mossa, la storia non aspetta, ed ogni popolo, l'italiano incluso, segue la storia. Un tempo si diceva che il popolo la fa. Ed è lì che dobbiamo tornare. A presto.
A presto.
Edoardo Varini
Commodity Update
di Massimo Siano, Head of Southern Europe per ETF Securities
Gli afflussi nell’oro alla quarta settimana consecutiva di raccolta positiva, balzano ai massimi delle ultime 16 settimane. Gli ETP long sul metallo prezioso hanno raccolto 65,4 milioni di USD - il maggior flusso positivo nell’universo delle materie prime mentre il dollaro USA ha segnato una parziale battuta d’arresto e l’inflazione statunitense ha infranto la soglia del 2% per la prima volta dal 2014.
L’inflazione e la capacità della Federal Reserve di gestirla saranno cruciali per la traiettoria dell’oro nei prossimi mesi, soprattutto all’esordio delle politiche di spesa pubblica dell’era Trump. I prezzi potrebbero minacciare un progresso del 3% e, in assenza di una reazione della Fed attraverso la leva dei tassi, la caduta dei tassi d’interesse reali farà salire l’oro. «Tuttavia, "il diavolo si nasconde nei dettagli" per le politiche pro-crescita del presidente Trump e se i suoi effetti si materializzassero nel 2017 o, come riteniamo più probabile, nel 2018 la corsa dell’oro potrebbe attenuarsi», dichiara Massimo Siano, Executive Director – Head of Southern Europe per ETF Securities.
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