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venerdì 4 novembre 2011

Avrom Sutzkever, il grande poeta della Shoah

Avrom Sutzkever, nacque nel 1913 a Smorgon, un paesino vicino a Vilnius, la capitale della Lituania e morì in Israele nel gennaio del 2010. Fu forse il più grande poeta della Shoah e partecipò attivamente alla resistenza del Ghetto di Vilnius, nel 1943. Con gli altri suoi compagni era stato costretto dai nazisti a scavare la fossa in cui sarebbero caduti. Avrom Sutzkever sopravvisse alla fucilazione. Ferito, cadde nella fossa assieme ai suoi compagni morti e fu coperto di terra ma resistette. Resistette il suo amore per la vita e in quello trovò le energie necessarie per uscire dalla morte, vivere clandestinamente nel ghetto e organizzare una colonna di combattenti che, capeggiati dal poeta, iniziarono la resistenza armata nei paesi baltici. Nel 1943, Sutzkever ha trent’anni ed è un importante leader della resistenza antinazista. Il suo prestigio supera le frontiere, tanto che, dopo vari tentativi falliti, un aereo militare sovietico riesce ad atterrare oltre le linee tedesche e condurlo a Mosca. Gli intellettuali lo invitano a restare in Unione Sovietica ma Sutzkever rifiuta tutto e decide che il suo posto è nella resistenza. Terminata la guerra, il poeta fu un testimone chiave nel processo di Norimberga contro i gerarchi nazisti. Poi, nel 1947, alla vigilia della nascita dello Stato di Israele, si recò in Palestina, assistette alla nascita dello Stato di Israele, dove visse fino al suo ultimo giorno.

SOTTO LE TUE BIANCHE STELLE 
Sotto le tue bianche stelle
tendimi la tua mano.
Le mie parole sono lacrime
e possano riposare nelle tua mano.
Vedi, il tuo fulgore si oscura
nel mio sguardo tenebroso
e non ho nessun posto
per restituirtelo.
Però voglio, mio amato Dio,
affidarti il mio patrimonio,
Poiché in me arde un fuoco
e, nel fuoco, i miei giorni.
Solo in cantina ed in buche
piange la calma assassina.
Io grido più su, sui tetti,
e cerco: Dove sei?
Strane scale, strani mucchi
mi danno la caccia.
Appendo una pagina strappata
e così ti canto:
Sotto le tue bianche stelle
tendimi la tua mano.
Le mie parole sono lacrime
e possano riposare nelle tua mano.

Questa poesia fu scritta da Sutzkever durante la resistenza del Ghetto di Vilnius.