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martedì 10 febbraio 2009

E ora a chi tocchera?

La drammatica vicenda di Eluana Englaro mi lascia sgomenta. Da ieri sera nella nostra nazione è possibile che qualcuno venga condannato a morte e che la sentenza venga scientemente eseguita. In questo momento non esiste ancora una legge che tuteli le persone che per vivere devono ricorrere agli altri, che hanno la necessità di essere nutrite e dissetate da mani compassionevoli in casa o in qualsiasi ricovero o ospedale, penso ai malati di Alzheimer, ai bimbi celebrolesi, ai malati di tumore.
Paradossalmente le prossime vittime potrebbero essere loro se a qualche affezionato parente, troppo gravato dal peso della loro stato, venisse in mente di andare da un giudice a dire: "Mio padre/madre è un povero demente, non ci riconosce e soffre per piaghe da decubito, chiedo che gli venga sospesa l'alimentazione e l'idratazione in modo che possa morire in pace...."
Pensate che non esistano persone di questo tipo? Vi sbagliate, basta visitare un ricovero per anziani per rendersene conto.
Il caso di Eluana sarà ricordato nella storia di questo Paese come la prima morte data per sentenza, una sentenza emessa in assenza di una legge, forse servirà a scuotere le coscienze. Se accadrà questo almeno Eluana non sarà morta invano.