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mercoledì 18 maggio 2011

Milano non rinuncerà a scrivere la sua storia

Sul luogo del "misfatto" volteggiano avvoltoi e colombe, ma forse la storia di Milano non è ancora stata scritta.
De Benedetti, edi­tore de la Repub­blica, ha soste­nuto che Berlu­sconi è morto a Milano. Il becchino della sini­stra, tessera numero uno del Pd, sintetizza la solita speranza che da diciott’anni anima l’op­posizione: vedere il fu­nerale, almeno politi­co, del Cavaliere. Nel frattempo loro hanno messo via in sequenza Occhetto, D’Alema, Fas­sino (resuscitato lunedì a Torino) Franceschini, oltre che Pro­di. A Bersani hanno già pre­so le misure, sarà l’ottavo cadavere dal 1994, anno d’inizio del­l­’antiberlusco­nismo. Questa volta con Pisapia la sinistra è vicino al successo, ma Pisapia non è espressione del PD. E' comunque giusto che la sinistra festeggi, per ora il risultato l'hanno portato a casa loro.

Le colombe del PdL invece sostengono che qualche cosa nel partito non ha funzionato e per loro i milanesi non si sono straniti nè per i monologhi di Berlusconi, nè per il "ladro"  che la Moratti ha dato a Pisapia.
Questa può essere una chiave di lettura della sconfitta subita, ma  non è tutta la verità..

Ho sentito tante persone che con sincerità hanno ammesso che non se la sentivano di votare la Moratti e che se ne sono rimasti a casa, altri che, esausti per le profezie Berlusconiane, si sono buttati su Polverini, altri ancora che hanno votato Palmieri pensando di dare comunque sempre un voto al PDL.

Hanno tutti una valida giustificazione, le loro perplessità sono state le mie: la Moratti non era molto ben vista a Milano, per le periferie ha fatto poco o niente e mentre il centro si faceva bello a Quarto Oggiaro o a Baggio si combatteva contro  il degrado. E poi c'è Berlusconi: si è gettato a  capofitto nella campagna elettorale milanese: non sapremo mai se lo stato dell'arte precedente al suo intervento fosse peggiore del risultato ottenuto, ma la sua presenza è stata invasiva e noiosa, non ha parlato del futuro di Milano ha parlato solo del suo futuro, e questo francamente ha stancato.
All'apertura delle urne le colombe sembravano tutte stupite: allora è probabile che veramente non avessero il polso della città e questo è gravissimo. Oggi tra colleghi ci siamo confrontati: alcuni di noi avevano avuto la sensazione che l'aria stesse cambiando dalla manifestazione del 25 aprile, affollatissima, e dalla chiusura della campagna elettorale di Pisapia in una piazza Duomo stracolma, è vero che c'era Vecchioni, ma la gente era proprio tantissima.

Non la vedo facile la ripresa della Moratti, dipenderà da quanta paura riusciranno a fare agli elettori con la figura di un Pisapia alleato dei centri sociali e costruttore di immense moschee...mi piacerebbe invece che si parlasse alla città del suo futuro e non solo dell'EXPO che ci sarà, perchè accanto ai fantasmagorici grattacieli del CityLife contornati da parchi ed edilizia privata dai prezzi da capogiro, la gente comune deve continuare a vivere.