Sentenza: se lavora solo il marito,
i soldi sul conto di famiglia sono solo suoi
MILANO (6 novembre) – Quando la moglie non lavora, i soldi del conto corrente di famiglia sono tutti del marito, in quanto unica fonte di reddito. La consorte casalinga, anche in presenza di comunione dei beni, non può vantare la proprietà di quei soldi. È uno dei passaggi cardine della sentenza con cui il giudice di Milano Michele Montingelli ha assolto un ex marito accusato di violazione degli obblighi di assistenza familiare.
La vicenda per cui l'uomo è finito sotto processo anche per maltrattamenti in famiglia va dall'autunno 2003 al luglio 2005, quando lui, su invito della moglie, dopo anni di litigi, lascia l'appartamento dove i due vivevano con i figlioletti. Lei però, dopo la separazione di fatto e prima dello scioglimento del matrimonio, preleva una consistente somma dal conto comune per le esigenze di famiglia. Lui invece non versa l'assegno mensile.
Per il giudice la somma prelevata era «di pertinenza» del marito e, dunque, «idonea a consentire» i mezzi di sussistenza per i figli. Inoltre l'uomo si è visto derubricare l'accusa di maltrattamenti perché frasi come «mantenuta» o «sei grassa, chi ti vuole» sono state considerate contrarie al buon gusto e all'educazione ma irrilevanti ai fini del reato.
Nota a margine: forse la signora non si è resa conto di aver commesso un abuso prelevando dal conto corrente comune del denaro anche se finalizzato al mantenimento dei figli, in realtà lei non aveva nessun diritto di farlo.