Questa notte, dopo pochi minuti dall’aver appreso di essere stato eletto, Barack Obama si è lanciato in un discorso molto istrionico, ottimo per coronare un momento di grande emozione e per celebrare il grande e invidiabile patriottismo degli americani. Senza alcun dubbio un bel discorso, dove il consolidato “we can” è stato ripetuto all’infinito producendo l’effetto sperato sulla folla in lacrime. Auguro ad Obama di trasformare i suoi “we can” in tanti “we have done” al più presto, ossia i “noi possiamo” in noi “abbiamo fatto” perchè altrimenti saranno guai seri per lui, per gli americani e anche per il resto del mondo.
In campagna elettorare Obama ha promesso di tutto e di più: lavoro per tutti, assistenza sanitaria per tutti, casa per tutti, soldi per tutti, pace per tutti, conciliazione per tutti… e allora io mi domando se Barack non si sia lasciato andare un po’ troppo e se abbia confuso il Sogno Americano con il suo libro dei sogni personale. Come dimenticare che la recessione negli Usa è gravissima, che i soldati americani sono ancora in Iraq e in altre molte parti del mondo, che si sono persi negli USA milioni di posti di lavoro e che tutto questo ha avuto e avrà un riverbero anche sull’economia della nostra vecchia Europa… Mi auguro naturalmente che gli americani abbiano scelto l’uomo giusto e che non si siano lasciati travolgere solo dalla voglia di cambiare. Ma questo lo verificheremo molto presto e nei fatti.
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mercoledì 5 novembre 2008
SOGNO AMERICANO O LIBRO DEI SOGNI ?
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sono giornalista dal 1988, ho diretto alcuni giornali, attualmente www.themilaner.it, fondato da me, ho scritto diversi libri relativi al mio vissuto, ma anche a fiabe per bimbi.
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