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venerdì 10 luglio 2015

STADIO MILAN:: LA VOCE DEI CITTADINI DELLA ZONA PORTELLO E LIMITROFE

Pubblico volentieri alcune lettere di abitanti nella zona 

Portello 


M.G Galimberti, Architetto  e abitante nella zona Portello:


In tempi meno sospetti, all’inizio di questa brutta storia, mi chiedevo quali fossero i motivi che spingessero l’A.C.Milan a volere uno stadio di proprietà in mezzo alle case. E’ palese che non possa essere solo lo sghiribizzo di una giovane che gioca a fare l’imprenditrice senza averne le qualità.
Il verdetto è arrivato: tutti sapevamo quale sarebbe stato il responso dell’Ente Fondazione Fiera ma non volevamo vederlo scritto perché è un insulto al buon senso. E’ il frutto non di un lavoro ragionato per il bene della città ma il risultato di beghe politiche che ha come protagonisti personaggi falliti come politici e messi su poltrone per portare avanti le volontà del potente di turno, da cui sono stati eletti. E di poltrone alcuni di questi personaggi ne hanno cambiate veramente tante. Molti hanno un curriculum non proprio trasparente, ma l’importante è che al momento giusto non facciano “sgarbi”. E così è avvenuto. Benedini non poteva dire di no al vecchio amico che ieri è stato di nuovo condannato (non importa, tanto ci sarà la prescrizione, un’altra!). Quando il presidente dell’Ente Fiera parla di “stadio inserito nel contesto urbano” e di “cultura” mi chiedo se conosce il reale significato di questi termini. Forse non si rende conto della macchina che ha messo in moto. Riqualificare una zona non significa abbattere un edificio di pregio. Piazza Valle, no, scusate, piazza dei Trofei, è stata progettata tenendo in considerazione il timpano di quella che era la porta d’ingresso alla città. A questo punto la forma dei tre palazzi nulla significata, abbattiamo anche quelli o ce li teniamo ad imperituram memoriam dello scempio? Pensiamo ai metri cubi di macerie, al loro smaltimento (certo così facciamo partecipare alla torta anche le ditte preposte, anche queste molto lontane dalla trasparenza e discusse). Infine mi chiedo come Benedini sia così certo che fra 50 anni il calcio sarà ancora in auge, perché diciamocelo ora, in molti casi, non è più un gioco ma solo il pretesto per giochi sporchi. Quindi per una manciata di milioni l’Ente Fiera si aliena un bene rivalutabile nel tempo che vale almeno tre volte il guadagno in più promesso dal Milan e si ritroverà con nulla in mano. Davvero complimenti, ma tanto saranno i soliti cittadini onesti che alla fine dovranno pagare.
Malagò si dice entusiasta del nuovo stadio senza conoscere (ci scommetto) la zona. Non sarebbe meglio che pensasse seriamente alla gestione fallimentare del Coni e alla bufala delle Olimpiadi a Roma, un chiaro specchietto per le allodole per togliere altri soldi dalle tasche degli italiani e coprire i vecchi buchi?
Maroni come tifoso twitta la sua gioia per lo stadio al Portello, peccato che qualche mese fa tifas
se per i terreni dell’Expo (a proposito, finita l’esposizione, che fine faranno? ci sarà una manfrina tipo questa per una assegnazione già elucubrata?). Il tempo di Maroni è finito, anche perché è scritto “chi di scope ferisce, di scope perisce”.
Lady B. finalmente può chiudere bottega e andare in vacanza. Aveva intimato la risposta all’Ente Fiera entro l’8 di Luglio e puntualmente è stata accontentata, il suo sogno si è avverato. Questa è la favoletta che leggiamo: ha aperto la finestra e ha avuto un colpo di fulmine. “Dove voglio lo stadio del Milan?” ma qui sotto, e come per miracolo i terreni Citroen passano di mano e l’Ente Fiera indice il bando di riqualificazione. Tutta una coincidenza, solita fortuna la ragazza! La cosa strana è che il Milan è in affitto dalla Vittoria Assicurazioni e, ancora più strano è che in questi mesi l’Assicurazione, proprietaria del complesso limitrofo Parco Vittoria, abbia mostrato di gradire l’intervento, grazie al Geom. Aloise che addirittura ha mostrato il proprio entusiasmo, malgrado le ovvie resistenze di chi ha acquistato appartamenti (venduti come facenti parte di un tranquillo e lussuoso complesso residenziale) e il notevole invenduto, a cui si aggiungeranno i residenti che tenteranno di disfarsi dei loro appartamenti. Un vero peccato prendersela così, visto che Berlusconi sostiene che il quartiere avrà una rivalutazione. Si dia da fare e comperi appartamenti, è il momento giusto!
I sogni dei giovani coetanei di Barbara sono altri: poter lavorare (un lavoro consono ai propri studi sarebbe il massimo, ma anche un lavoro qualsiasi), giusto per essere indipendenti, per poter accedere a un mutuo, per pensare a un futuro. Ma si sa queste normalità sono lontane dal suo mondo: tre anni di università e subito la dirigenza del Milan. Pensare che una volta i rampolli degli imprenditori di vecchia tradizione famigliare facevano la gavetta, passando dalle diverse attività per prendere possesso e capire il senso del lavoro.
Il nostro sindaco Pisapia, noto fin da ragazzo (siamo coetanei e abbiamo frequentato l’università nello stesso periodo storico) per il suo non decisionismo, afferma che il Comune esaminerà la proposta senza pregiudizi, incurante della voce dei cittadini che vogliono da Lui le rassicurazioni di chi è a capo di una comunità. Cosa aspetta? Vada a vedere la zona, esamini le criticità che i cittadini muovono agli spazi, studi le leggi sugli stadi, riceva i cittadini che l’hanno votato, convinti che con lui (vi ricordate la rivoluzione arancione e le biciclettate?) Milano potesse cambiare.
La giunta Comunale è spaccata o, forse purtroppo, alcuni partiti sono in attesa di ordini di scuderia. Il governo Renzi ha bisogno dell’appoggio di Berlusconi per durare (così le poltrone e i privilegi saranno salvi) e, quindi, un aiuto non mancherà.
Le concorrenti Prelios e Vitali sono silenti ora come lo sono state in questi mesi. Non hanno mai protestato nei confronti della stampa che esaltava lo stadio, che ha palesemente usato nei loro confronti un atteggiamento di parte. Se andava bene si parlava delle loro proposte, mettendo in bella mostra il rendering dello stadio.
Il Milan, si legge, utilizzerà per realizzare il suo gioiello, tagliando i tempi, la Legge fatta ad hoc. Mi chiedo chi si prenderà la briga di porre la propria firma su questo progetto e di mettere nero su bianco che questo stadio, posto in una zona di estrema criticità, è un edificio di “pubblica utilità” per Milano. Forse non mancheranno incentivi statali, i pensionati possono essere ulteriormente spremuti.
Mi chiedo ancora una volta cosa realmente nasconda questa scelta. Invito la Magistratura a far luce, perché non vorrei che Milano fosse finita come Roma e che dietro a tutto questo ci fosse una “grande mano”.
M.G. Galimberti




Dr. Davide Bertolli

Via Gattamelata

Gentili Signori,
che la questione "Stadio al Portello" fosse solo ed esclusivamente una questione politica era chiaro e scontato sin dall'inizio...
E', infatti, da escludere a priori che esista qualcuno tanto scellerato, da essere realmente convinto della sostenibilità di un tale progetto, in una zona densamente popolata, con viabilità e parcheggi del tutto inadeguati ad assorbire l'impatto del traffico e l'afflusso di folla che, inevitabilmente, si genererà.
Non parliamo, poi, del problema SICUREZZA....
Nel raggio di 100 metri da dove dovrebbe sorgere lo stadio, ci sono una scuola ed un ospedale, senza ovviamente considerare le innumerevoli abitazioni e gli esercizi commerciali...E che chi ringrazieremo quando vedremo aggirarsi gruppi di ultrà esaltati, urbiachi (o peggio) il cui unico intento è spaccare tutto ciò che gli capita a tiro a prescindere che sia il pullman dei tifosi avversari o il ristorante di fronte allo stadio...
Chi li pagherà i danni che, purtroppo, già dobbiamo mettere in conto?

Fantascienza? Certo, dovrebbe esserlo in un paese civile, ma i fatti accaduti neli ultimi anni e soprattutto negli ultimi mesi, dicono il contrario...Vogliamo ricordare gli hooligans a Roma e i black block a Milano?
Su cosa potremo contare? Organizzazione inesistente, forze dell'ordine sottodimensionate in termini di organico, mal equipaggiate, con mezzi scarsi e con stipendi ridicoli? 
Come si pensa di prevenire e tutelare la zona da episodi di guerriglia urbana?
Poi non scandalizziamoci se qualcuno perde la pazienza e, purtroppo, prende iniziative da "Far West"...

Per cortesia, non crediamo alla favola che lo stadio attirerà solo persone perfettamente disciplinate e famiglie con bambini, che tutti arriveranno con i mezzi pubblici, che non avremo un serissimo problema di sicurezza, che non ci sarà un impatto devastante in termini di traffico e connessi problemi di parcheggio, che non si sentirà il minimo rumore e che i residenti non dovranno convivere con gravi disagi oltre ad un concreto rischio di perdita di valore delle proprie abitazioni...Perchè la realtà, lo sappiamo tutti benissimo, è un'altra!

Lo Stadio " Un esempio di modernità"? "Un inno allo sport"? Senza dubbio, ma solo se costruito in una zona adeguata, non in Zona 8!!!

Siate onesti e ammettete che questo progetto è fonte di una mente seriamente deviata, una VERGOGNA agli occhi di ogni persona di buon senso. 
Ciò che deve prevalere sempre è il bene della collettività anche se, troppo spesso, interessi politici ed economici di pochi vengono anteposti a tutto il resto.

Nell'ovvia speranza che, tra tutti Voi, prevalga il senso di responsabilità nei confronti del bene comune e della collettività, porgo i miei più cordiali saluti.
Dr. Davide Bertolli
Via Gattamelata


Una persona che vuole rimanere anonima


Gentile sig. Pantaleo,

la ringrazio per la mail. Spero che lei abbia qualche minuto per leggere la mia risposta.
Grazie del comunicato, che pone al centro dell'attenzione una questione cruciale... non so ancora dirle se condivido appieno quanto ha scritto: in tutte le dichiarazioni che ho letto in questi giorni - quelle dell'Assessore De Cesaris comprese - ho sempre avuto la sensazione che parole come "serenità", "razionalità", "senza pregiudizi" fossero evocate per contrapporsi a chi - i residenti? - reagiscono invece "di pancia"... Residenti per lo più "lagnosi" (cito alcune delle definizioni più fastidiose), che "dovrebbero guardare al di là del loro naso", "che vivono in un mortorio", in una zona "che ad andarci di notte fa paura" (dichiarazioni di Benedini a La Repubblica-Milano di ieri... perché dopo aver fatto certe porcate, non si ha neanche il buon gusto di tacere).

Io ho avuto quasi 8 mesi di tempo, da quando sono venuta a conoscenza del 'progetto stadio', per sviscerare la questione in ogni suo aspetto... dopo la prima reazione di sconcerto e incredulità, oltre che di rabbia, mi sono fermata a riflettere e ad analizzare il problema, nel modo più razionale possibile.... d'altra parte è il minimo che potessi fare: abito in ........................., le mie figlie di 7 e 4 anni vanno alla scuola Gattamelata e alla materna Faravelli... Lo stadio verrebbe costruito DAVANTI a casa mia (dall'altra parte del viale, letteralmente) e A LATO della scuola delle bambine... in pratica diventerebbe PARTE INTEGRANTE della mia vita... non stiamo parlando della costruzione di una rastrelliera del bike sharing o di un parcheggio, stiamo parlando di un 'piccolo stadio' per 48.000 persone...

Mi permetta, quindi, di condividere con lei alcune delle mie perplessità più lucide e razionali.

Anche solo prendendo in considerazione l'ipotesi più positiva (e, mi permetta, un po' utopica), cioè di tifosi assolutamente festanti, educati e pacifici, che si spostano per lo più con i mezzi pubblici... è proprio la massa a essere ingestibile. Ci sono analisi del territorio che si sono presi la briga di calcolare 'tecnicamente' la capienza dei vagoni della metro Lilla e della loro frequenza (in pratica la metro 'nuova di pacca' sarebbe già inadatta per il trasporto anche solo della metà dei tifosi) e di misurare l'ampiezza dei marciapiedi di Gattamelata... e la domanda sorge immediata: dove e come sarebbero radunati, spostati e contenuti i tifosi?
Le dico sinceramente, non so immaginarmi 40.000 persone tutte insieme, procedo per esperienze e per confronti... so, per esempio, perché vivo lì, che mattina e sera il vialone è sempre intasato per il traffico ordinario, così come le domeniche della bella stagione, per il flusso in entrata di chi è andato 'fuori porta'... So che le giornate di Fiera mandano abbastanza in tilt la viabilità del quartiere (in particolare, viale Scarampo, via Vigliani e viale Teodorico)...
Il recente concorso per avvocati che si è tenuto al Portello ha portato una massa di candidati a sostare in fila sui marciapiedi di via Vigliani da un lato e viale Teodorico dall'altro, occupando quest'ultimo interamente fino all'inizio dei giardinetti, per poi strabordare a un certo punto anche in una delle corsie del viale... quanti mai saranno potuti essere? Cinquecento? Mille persone?
Paradossalmente, l'area di "sfogo" e di "respiro" per il nostro quartiere sarebbe dovuto essere proprio quello spazio in cui sorgerebbe lo stadio e che, per contro, farebbe da catalizzatore per una quantità di persone ingestibile....
L'irreversibilità del progetto rende il tutto ancora più grave: è un progetto che, se non funziona (vedasi: traffico in tilt, problema di sicurezza, etc etc), può essere abbandonato? Si potrà dire, come per l'edificazione del Padiglione Bellini, "è un progetto sbagliato"?

Una nota a parte merita la questione 'scuola'... non voglio fare discorsi del tipo "oh mio Dio, i bambini in mezzo agli hooligan", perché non è proprio il caso... Però non si può neanche far finta che in via Gattamelata non ci sia un plesso scolastico, con elementari /materne/ nidi che raccoglie ogni giorno un bacino di mille bambini (forse anche di più, contando il nido e la materna privati di Padre Beccaro e il Nido di Sofia, su viale Teodorico). Come lei sicuramente saprà, le partite non sono solo la domenica e le scuole non chiudono né alle 12.30 né alle 16.30. Rimangono aperte fino alle 18 per i bambini che fanno il postscuola o che si iscrivono ad attività extracurriculari negli spazi scolastici. Cosa fare? I bambini uscirebbero proprio nel momento dell'affluenza dei tifosi allo stadio? O si dovrebbe ipotizzare la sospensione 'precauzionale' del post-scuola? E la sospensione dell'accesso a un servizio di questo tipo non sarebbe negare un diritto alle famiglie? Senza dimenticare che molti bambini, in particolare quelli che escono alle 16.30, si fermano poi a giocare ai giardinetti di Gattamelata e - nella bella stagione - rimangono fino a quando cala il sole... giardinetti che, essendo l'unico spazio aperto davanti allo stadio, diverrebbero verosimilmente area di raduno per i tifosi...
Come gestire la cosa? L'anno scorso, in occasione degli interventi dei politici (tra cui Putin) al MiCo (perché ci sarebbero pure questi eventuali accavallamenti di eventi, senza contare quelli - sconcertanti - con il nuovo Palalido di piazza Stuparich), abbiamo avuto l'esperienza del "presidio" della polizia, con militari in assetto antisommossa e camionette parcheggiate proprio in via Faravelli davanti a materna e nido (perché lì c'era spazio)... Tutto tranquillo, anche il corteo della Fiom sotto le finestre della scuola in piazza Turr non ha dato alcun problema. Ma dobbiamo aspettarci una cosa simile per ogni partita serale di Champions' del Milan? Oppure dobbiamo ripiegare il prima possibile a casa e barricarci dentro?
Immagino, infine, che lei sia a conoscenza dei 'malanni' che la scuola Gattamelata ha avuto durante l'anno: dopo le vacanze di Natale è stata "prudenzialmente, ma urgentemente" chiusa per una settimana per "ammaloramento" dell'edificio e poi parzialmente riaperta (come le saprà ben spiegare l'Assessore Rozza)... Edificio, che era stato ristrutturato solamente una decina di anni fa e che, piuttosto inspiegabilmente, si è deteriorato in pochi anni, con lavori di ristrutturazione che pareva in realtà essere stati fatti, all'inizio del Duemila, a regola d'arte (ancora non sappiamo molto ufficialmente). Una delle ipotesi di cui si era parlato è che parte delle concause potrebbe essere attribuibile anche ai lavori per il tunnel e per la metro Lilla, su un'area di terreno che obiettivamente è stata molto 'stressata'. Anche questa ipotesi dovrebbe essere oggetto di adeguato approfondimento, prima della costruzione di uno stadio per buona parte interrato.

In sostanza, io reclamo il diritto a uno standard di vita in cui per fare qualsiasi cosa, dalla gita fuori porta, all'accompagnare o andare a prendere le bambine a scuola, allo spostare e riparcheggiare l'auto (da lasciare poi 'tranquillamente' in strada), non debba avere sottomano un calendarietto delle partite del Milan di Campionato, Champions' League, Europa League, Coppa Italia, Trofeo Berlusconi, Mundialito da consultare...

Infine, vorrei dirle quello che sicuramente non condivido nel suo comunicato, cioè l'accenno a una valutazione sullo stadio "adeguata ai cittadini milanesi nella loro interezza (non solo quelli che abitano al Portello)"... Quali diritti dei milanesi verrebbero negati? Nessuno vuole impedire ai milanesi o ai milanisti di andare allo stadio a vedere il Milan... Se lo stadio non fosse al Portello, perderebbero qualcosa?
Per questo ho l'arroganza di dire che il mio diritto a una 'buona qualità di vita' vale di più dell'ipotetico diritto degli altri cittadini di Milano di venire per forza al Portello per una partita di calcio... E allora faccio io un richiamo a "serenità e razionalità" di giudizio, per non confondere quello che è emotivamente o economicamente allettante da quello che è compatibile e sostenibile dal territorio...
Sa chi sono gli unici milanesi che ho trovato favorevoli alla costruzione dello stadio al Portello? Sono i cittadini che risiedono nelle aree indicate come "seconde scelte" per la costruzione dello stadio (es. area ex scalo Farini)... "Ma se non lo fanno da voi, lo fanno da noi?!?!?", questo mi hanno detto alcuni.... "Mors tua vita mea", questo è.... Lo stadio è diventato uno spauracchio per i cittadini di Milano...
Confido nell'Amministrazione e nella Giunta. Come sostenitrice del Pd da sempre ed elettrice di Pisapia, ero convinta che questa amministrazione si potesse smarcare per mettere al centro della questione politica i cittadini e non gli interessi privati di qualcuno, a differenza delle amministrazioni del passato (di cui ci ricordiamo bene). Questo è esattamente uno dei momenti per dimostrarlo...

La invito volentieri (lei e anche i suoi colleghi consiglieri) nel quartiere, e sono disposta ad accompagnarvi nel sopralluogo, per qualsiasi dubbio possiate avere.
Cordialmente,



mercoledì 8 luglio 2015

Lo stadio del Milan al Portello? un insulto al buon senso

Lo stadio del Milan al Portello? un insulto al buon senso





La vedere questa foto? Viale Renato Serra angolo viale Scarampo e in mezzo lo stadio del Milan, dietro l'altra parte di Fiera Milano....
Ma come si fa a fare una scelta tanto maldestra? Eppure la Fondazione Fiera l'ha fatta e ora la parola spetta solo al Comune:
Personalmente non ho molte speranze che i cittadini vengano ascoltati, ma continuo a dire che arriveranno le elezioni e tanti politici si pentiranno di non aver difeso la città da tutte queste speculazioni!