Qualcuno era (ed è) Milanista …
Parafrasando una canzone del grande Giorgio Gaber. Frammenti di fede rossonera.
Qualcuno era milanista perché attratto dai colori voluti da Kilpin, il padre fondatore: rosso come i diavoli e nero come la paura da incutere agli avversari.
Qualcuno era milanista perché non sopportava gli sbruffoni
Qualcuno era milanista perché amava Stendhal
Qualcuno era milanista perché gli piaceva la fiaschetteria di via Berchet e il suo profumo di vino
Qualcuno era milanista perché mal tollerava i voltagabbana
Qualcuno era milanista perché sul Monte Piana conobbe il tenente Erminio Brevedan e in un lager nazista Ferdinando Valletti, piedi da mediano e cuore da fuoriclasse
Qualcuno era milanista nonostante quasi mezzo secolo senza titoli
Qualcuno era milanista perché il Paron era inimitabile
Qualcuno era milanista perché folgorato dalla classe di Schiaffino e Rivera
Qualcuno era milanista perché alzare per primi, in Italia, una Coppa dei Campioni è da milanisti
Qualcuno era milanista perché anche in B non rinnegò i colori rossoneri
Qualcuno era milanista perché il padre lo era ed anche il fratello maggiore
Qualcuno era milanista malgrado un padre bauscia e un fratello gobbo
Qualcuno era milanista perché il Gre-No-Li era la sintesi della completezza trinitaria trasferita nel piccolo mondo calcistico
Qualcuno era milanista perché solo i casciavit potevano uscire indenni dall’inferno argentino
Qualcuno era milanista perché prediligeva la classe giornalistica e letteraria di Beppe Viola … quello che “la difesa oggi è sistemata a presepe”
Qualcuno era milanista perché Van Basten era una delle meraviglie del calcio
Qualcuno era milanista perché la rovesciata del Cigno di Utrecht agli svedesi, “il coast to coast” di George e il “pallonetto ateniese” di Dejan non erano gol ma opere d’arte
Qualcuno era milanista perché quando Hateley prese l’ascensore, il bauscia fu annichilito
Qualcuno era milanista perché aveva vinto la Mitropa contro il Vitkovice
Qualcuno era milanista perché c’era Franco Baresi: due retrocessioni, nessun lamento, linea di condotta combattimento
Qualcuno era milanista perché attratto dalla maglia nera di Cudicini, da quella gialla di Albertosi e da quella verde di Piotti
Qualcuno era milanista per il sorriso sdentato di “Squalo” Jordan
Qualcuno era milanista dopo aver ammirato il creolo con le treccine rasta, maramaldo davanti al “pibe de oro”
Qualcuno era milanista perché con Sacchi, Capello e Ancelotti era facile inebriarsi di rossonero
Qualcuno era milanista malgrado Blissett, Moreno e il buio di Marsiglia
Qualcuno era milanista anche quando si giocava a Campobasso, Rimini e a Cava dei Tirreni.
Qualcuno era milanista perché non bastava aver buttato una Champions League per perdere la fede in questi colori
Qualcuno è milanista a prescindere da presidenti, allenatori e giocatori
Qualcuno è Milanista perché, parafrasando Camus, gran parte di quello che ha appreso dalla vita lo ritrova nella storia del club rossonero
Qualcuno è Milanista perché è uomo semplice e la complicazione è la forma moderna di stupidità … ed è anche malafede.
Buon Natale a tutti
by Sertac
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