mercoledì 2 febbraio 2011

Dal ricordo alla triste realtà di oggi

Si vanno spegnendo gli echi della Giornata della Memoria e ognuno di noi ritorna alla realtà di tutti i giorni. E' stato commovente ricordare il sacrificio e la sofferenza di tante persone deportate nei lager nazisti, lo è stato tanto anche per me che ho ricordato mio padre in diversi Istituti superiori di Milano.
Tutta questa gente che cosa direbbe se vedesse ora il nostro Paese? Forse si domanderebbe per chi e per che cosa ha tanto sofferto. Non è certo questa la nazione per la quale si sono battuti, non è certo questa la classe politica che avrebbero voluto avere.
Mi sono posta questa domanda mentre guardavo negli occhi tanti ragazzi attenti e commossi, mentre rispondevo alle loro domande e quando con tanta emozione sono venuti a salutarmi. I giovani sono sani, hanno diritto di vivere in un Paese migliore di questo e la nostra Italia è una nazione da ricostruire dalle sue fondamenta.
Non voglio fare la predica a nessuno, probabilmente tutti noi adulti  abbiamo sbagliato, forse però tutti noi siamo ancora in tempo a rimediare, basterebbe imparare dai nostri vecchi e riscoprirne la fede, l'amore per la patria, i valori che li hanno animati per tutta la vita. Non è troppo tardi, non può essere troppo tardi!

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