giovedì 14 aprile 2011

Il problema non è il "Processo Breve" ma la punibilità dei giudici

E' di tutta evidenza che la legge sul "Processo Breve" serve prima di tutto al nostro Premier,ma poichè è utile anche a tutti i cittadini è un bene che sia stata fatta, è infatti noto che i tempi dei processi in Italia sono biblici.
Tutte le polemiche a cui abbiamo assistito in questi giorni sui tempi di prescrizione non hanno ragioni di esistere, ciò che davvero conta sono le lungaggini esasperanti dei magistrati che non consentono ai cittadini di avere giustizia in tempi brevi e penalizzano il nostro Paese nei confronti di chi desidererebbe magari investire in Italia.
Bene la legge dunque, ma è probabile  che a questo provvedimento manchi un tassello:  dopo aver stabilito un tempo congruo per i processi  sulla base dei crimini che si vanno a giudicare, verificare che i tempi siano rispettati e in caso contrario,  se non si arriverà a sentenza nei termini stabiliti, lo Stato potrà perseguire i giudici inadempienti con sanzioni pecuniarie o addirittura con la sospensione.
Che sia un provvedimento troppo pesante? Non credo. Chiedetevi come mai tanti processi anche semplici arrivano a sentenza dopo 8 - 10 anni (ad esempio gli incidenti stradali)? Sarà perchè mancano le stampanti, come ho sentito dire incredibilmente  ieri sera in tv da  un Magistrato...? O piuttosto perchè c'è qualcuno che batte la fiacca? Più probabile forse...Questo qualcuno è ora che risponda in prima persona dei danni materiali e morali arrecati ai cittadini coinvolti nei processi e allora ben vengano le sanzioni. Scommettiamo che i processi si accorcerebbero  immediatamente?

1 commento:

  1. concordo pienamente, temo però che della riforma della giustizia non se ne faccia nulla.
    G.Floris

    RispondiElimina