Un organismo internazionale a cui avevo affidato la ricerca mi ha spedito oggi i documenti che definiscono il periodo trascorso da mio padre dal momento della liberazione del campo di Mauthausen il 5 maggio 1945 al suo rientro in Italia nell'agosto dello stesso anno. Pare accertato che mio padre, ammalato di TBC, soggiornò sul lago di Costanza, al confine tra la Svizzera e l'Austria dove venne curato e rimesso in salute.
Aspetto con ansia la documentazione e appena l'avrò ricevuta sarò più precisa.
Le ultime clamorose notizie sul coinvolgimento di mio padre nell'associazione clandestina che faceva capo a Giuliano Pajetta durante il periodo della sua deportazione a Mauthausen - Gusen e sul suo ritorno a Milano, saranno oggetto di una modifica sostanziale del mio libro "Deportato I 57633 Voglia di non Morire".
Quando si riescono a ricostruire questi frammenti di storia, le persone attrici degli eventi ci appaiono come avessero un nuovo abito, oltre a quello dell'affetto che, naturalmente, rimane inalterato nel tempo.
RispondiEliminaMario