Giampaolo Pansa è da due settimane in testa alle classifiche di vendita con il suo nuovo libro, appunto “Carta straccia. Il potere inutile dei giornalisti italiani” edito da Rizzoli.
Pansa, udite.. udite, ha lasciato indietro lo stesso Saviano, che da settimane imperversava con “Vieni via con me” (Feltrinelli), il volume che raccoglie gli interventi letti in tivù durante la trasmissione realizzata in coppia con Fabio Fazio. Pansa ha venduto oltre centoventimila copie in quindici giorni, per un totale di nove edizioni: un successo clamoroso anche per un autore conosciuto come lui. Il dato più interessante, però, riguarda il contenuto del suo libro. Che ovviamente non si riduce a una risposta all’autore di “Gomorra”, tuttavia presenta un quadro della situazione italiana molto diverso da quello dipinto ogni giorno dalle testate del gruppo Espresso, dai Santoro e dai Travaglio.
Saviano ha conquistato le folle ripetendo ad libitum la sua tiritera sulla Macchina del fango, cioè “il meccanismo con cui si arriva a diffamare qualsiasi persona”. Bene, Pansa in “Carta straccia” analizza le varie vicende degli ultimi periodi, ad esempio la vicenda Boffo e le sue conseguenze. Mettendo in fila i fatti, dimostra che si è trattato di un’inchiesta a tutti gli effetti. Stesso discorso per la famigerata casa di Montecarlo di Fini. Racconta il clima di ostilità feroce che si è sviluppato attorno a Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro e a tutti gli altri giornalisti che non si limitavano a prendere per oro colato il vangelo di Repubblica. Suggerisce che i giornalisti conniventi al potere economico e giudiziario vanno cercati in altre redazioni che la nostra. Va oltre: si concentra sul ruolo politico che Carlo De Benedetti, patron del giornale di Largo Fochetti, ambisce ad esercitare. Narra come Ezio Mauro abbia trasformato il suo quotidiano in un organo di orientamento ideologico, in una corazzata militante. Va a toccare i santini progressisti come Santoro, Fazio e Travaglio, non risparmia nessuno. Infatti l’Espresso e Repubblica hanno bellamente ignorato la sua opera.
Sono argomenti che Pansa tante volte ha affrontato nel suo Bestiario su Libero, ma che raccolti in un solo tomo hanno interessato migliaia di persone. Tra i suoi lettori ci saranno sicuramente tanti simpatizzanti del centrodestra, ma visto il numero di copie vendute devono essercene per forza anche parecchi che votano a sinistra e magari sono stanchi del “giornale guerrigliero” di Ezio Mauro, dei “postriboli televisivi” di Lerner e Santoro, delle notizie a senso unico del Tg3. Gente che magari ha comprato “Vieni via con me” e i libri di Travaglio e che desidera sentire una campana che non suoni a morto. In queste ore di nuovo si parla di invasione dei mezzi di comunicazione da parte di Berlusconi, di campagna elettorale dai toni drammatici per colpa del Pdl e della Lega, si ripetono i copioni raffermi già squadernati in prima serata su Raitre e Raidue. Beh, chi ha letto Pansa ha capito che la Macchina del fango non esiste, che i giornalisti puntano ad esercitare un’azione politica ma spesso e volentieri falliscono (e non per questo cessano di azzannare il Cavaliere) e che le divinità progressiste non sono infallibili, anzi, spesso raccontano balle fin troppo evidenti. Il libro merita di essere letto, costa 19 euro e 90 centesimi ma regala alle persone per bene una grande soddisfazione.
Grazie Manuela Valletti per la tua recensione.
RispondiEliminaTi invio una copia del libro.
G.P.