La giovinezza non è un periodo della vita, è uno stato d’animo che consiste in una certa forma della volontà, in una disposizione dell’immaginazione, in una forza emotiva; nel prevalere dell’audacia sulla timidezza e della sete dell’avventura sull’amore per le comodità.
Non si invecchia per il semplice fatto di aver vissuto un certo numero di anni, ma solo quando si abbandona il proprio ideale. Se gli anni tracciano i loro solchi sul corpo, la rinuncia all’entusiasmo li traccia sull’anima. La noia, il dubbio, la mancanza di sicurezza, il timore e la sfiducia sono lunghi anni che fanno chinare il capo e conducono lo spirito alla morte.
Essere giovani significa conservare a sessanta o settant’anni l’amore del meraviglioso, lo stupore per le cose sfavillanti e per i pensieri luminosi: la sfida intrepida lanciata agli avvenimenti, il desiderio insaziabile del fanciullo per tutto ciò che è nuovo, il senso del lato piacevole dell’esistenza.
Voi siete giovani come la vostra fiducia, vecchi come la vostra sfiducia, giovani come la vostra sicurezza, vecchi come il vostro timore, giovani come la vostra speranza, vecchi come il vostro sconforto. Resterete giovani finché il vostro cuore saprà ricevere i messaggi di bellezza, di audacia, di coraggio, di grandezza e di forza che vi giungono dalla terra, da un uomo o dall’infinito.
Quando tutte le fibre del vostro cuore saranno spezzate e su di esso si saranno accumulate le nevi del pessimismo e il ghiaccio del cinismo, è solo allora che diverrete vecchi e possa Iddio aver pietà della vostra anima di vecchi.
Una riflessione sul senso della vita
Quante verità in questo scritto, te ne posso indicare anche altri altrettanto belli e convincenti, li trovi sul sito dei Filosofi.
RispondiEliminaE' un piacere rileggerlo.
Ciao Manu!
Laura
quando vuoi!!!
RispondiEliminagrazie