Settant’anni di inganni, di accordi sottobanco, di promesse non mantenute, di rapine fiscali, di governi antipopolari, di degrado.
La Repubblica Italiana nasceva il 2 giugno 1946 a seguito di un broglio elettorale mostruoso: due milioni di voti monarchici spariti, annullati, invalidati, tramutati, grazie alle magie del democristiano Giuseppe Romita, allora ministro degli interni, con la sponsorizzazione dell’alleato americano che riteneva meglio gestibile (e più corruttibile) una repubblica rispetto ad un regno.
Gli accordi di Yalta tra USA e URSS avevano cristallizzato la spartizione delle rispettive aree d’influenza in Europa e pertanto fin da allora il destino del nostro Paese era segnato: sarebbe stata una colonia militare, economica e politica degli USA, dopo la spoliazione di tutti i territori d'oltremare e la cessione di Istria, Dalmazia e Trieste alla Jugoslavia..
Settant’anni sono trascorsi e tutto sembra come allora, ma con meno ottimismo, meno aspettative di progresso, meno speranze di un futuro migliore. Ed un Vaticano tornato al potere temporale in modo più subdolo che prima del 20 Settembre 1870.
E gli stessi inganni, le stesse delusioni, le stesse rapine fiscali, ma con molto altro a carico: centinaia di migliaia di parassiti stranieri da mantenere, ingiustizie ripugnanti a danno dei nostri connazionali, un regime esoso e disonesto, una classe politica impresentabile ed un nuovo colonizzatore ottuso e spietato, questa Europa delle banche e della finanza criminale
La Repubblica Italiana nasceva il 2 giugno 1946 a seguito di un broglio elettorale mostruoso: due milioni di voti monarchici spariti, annullati, invalidati, tramutati, grazie alle magie del democristiano Giuseppe Romita, allora ministro degli interni, con la sponsorizzazione dell’alleato americano che riteneva meglio gestibile (e più corruttibile) una repubblica rispetto ad un regno.
Gli accordi di Yalta tra USA e URSS avevano cristallizzato la spartizione delle rispettive aree d’influenza in Europa e pertanto fin da allora il destino del nostro Paese era segnato: sarebbe stata una colonia militare, economica e politica degli USA, dopo la spoliazione di tutti i territori d'oltremare e la cessione di Istria, Dalmazia e Trieste alla Jugoslavia..
Settant’anni sono trascorsi e tutto sembra come allora, ma con meno ottimismo, meno aspettative di progresso, meno speranze di un futuro migliore. Ed un Vaticano tornato al potere temporale in modo più subdolo che prima del 20 Settembre 1870.
E gli stessi inganni, le stesse delusioni, le stesse rapine fiscali, ma con molto altro a carico: centinaia di migliaia di parassiti stranieri da mantenere, ingiustizie ripugnanti a danno dei nostri connazionali, un regime esoso e disonesto, una classe politica impresentabile ed un nuovo colonizzatore ottuso e spietato, questa Europa delle banche e della finanza criminale
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