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giovedì 26 luglio 2012

I giorni della gioia

Nel paese dove trascorro ormai da quattro anni i miei periodi di ferie, sembra che il tempo si sia fermato. Accanto alle sontuose dimore che lo hanno reso molto famoso dagli anni 30 agli anni 60, si vedono ancora oggi vicoli stretti, tutti in pietra, dai quali si scorgono vecchie case contadine  con i cortili a volta e addirittura balconi in pietra costruiti a mano.
Lanzo d' Intelvi è adagiato su un grande pianoro a 1000 metri di altitudine, è circondato da pinete secolari , da faggeti e da grandi pascoli, il Monte Generoso (1700 mt) è la cima più alta da raggiungere, poi, verso la Valtellina sono visibili  diversi crinali di monti che offrono, nelle serate terse, uno spettacolo indimenticabile. Il lago di Lugano, visibile da diverse parti del paese, regala la luogo un tocco magico per i panorami mozzafiato che appaiono all'improvviso da un bosco o da un pianoro.
La piazza principale di Lanzo la sera si anima di tanti bimbi che giocano a nascondino e corrono felici da una parte all'altra con un vociare allegro che mi riporta sempre alla mia infanzia.
Avevo proprio la loro età quando la mia nonna mi permetteva di giocare all'aperto dopo cena poco lontano da qui, a Montronio. Ricordo che  in tutti i giochi che ci inventavamo erano due le fazioni che si confrontavano: i bimbi villeggiati e quelli del paese... forse anche oggi è così.
L'arrivo della corriera che attraversa tutta la valle era sempre molto emozionante e quella che portava i miei genitori giungeva proprio di sera. Arrivava da Milano, si fermava in molti paesi del comasco e poi attraversava la Valle d'Intelvi; io l'aspettavo con grande trepidazione, sapevo che mi avrebbe portato  papà e mamma. La nonna mi metteva il vestitino migliore e mi faceva le treccine per presentarmi al meglio. Salivo in piedi sul muretto che cingeva la curva e quando vedevo la corriera il cuore mi saltava nel petto, poi vedevo scendere i miei genitori e  arrossivo per l'emozione.
La corriera blu fa ancora oggi lo stesso percorso,  non parte più  da Milano, ma quando affronta il curvone con il classico colpo di clacson io provo la stessa identica emozione  di quando ero bambina anche se ora  non aspetto nessuno.
E così a distanza di tanti anni i bimbi di Lanzo mi riportano ogni sera ai giorni della gioia... . Forse è anche per questo che qui mi ritrovo e ritrovo tutto ciò che mi fa stare bene.