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sabato 20 giugno 2015

CANI E BAMBINI, AMICI SPECIALI? SI MA.....

Da sempre sappiamo che i cani e i bambini vanno d'amore e d'accordo e che  i bimbi che hanno la fortuna di crescere con un cane in famiglia diventano più maturi, più responsabili, equilibrati e generosi, purtroppo recentemente abbiamo visto una realtà che ci preoccupa: due cani di grossa taglia hanno aggredito due bimbe del loro gruppo familiare provocandone addirittura la morte in una caso e ferite gravissime, nell'altro. Che cosa può essere accaduto a questi cani da sempre tranquilli compagni di gioco? Probabilmente nulla di grave dal punto di vista degli umani, ma veri e propri soprusi  dal punto di vista dei cani.
Ci sono delle regole ben precise che consentono ai nostri bimbi di giocare in tranquillità con i cani e queste regole devono essere assolutamente spiegate ai piccoli dai loro genitori senza dare nulla per scontato ed essendo ben consapevoli  che possedere un cane comporta delle responsabilità.
La prima di queste regole è senza dubbio il rispetto del cane da parte del bambino, specialmente se il bimbo arriva in  famiglia dopo di lui. Ci sono però altre regole da seguire perché tra cane e bambino si instauri una bella convivenza e un buon rapporto  e sono queste:
L'approccio tra cane e bambino deve essere lento e calmo, soprattutto se il cane è un cucciolotto. Bambino e cane non devono mai restare da soli, è compito dei genitori o comunque degli adulti, gestire la conoscenza tra due soggetti che vanno educati. 
Il bimbo che vuole giocare con il cane deve avvicinarsi lentamente e porre la sua manina sotto il naso del cane per fare in modo che lui senta "l'odore" del piccolo,mai allungare un braccio sopra la sua testa, il cane potrebbe pensare ad un tentativo di sottomissione.
Il piccolo non deve mai prendere il cane per la coda, la coda infatti è un elemento di comunicazione al quale il cane non vuole rinunciare e potrebbe ribellarsi.

sabato 8 giugno 2013

Quegli insegnanti violenti tradiscono noi genitori



Lettera di Biancamaria, mamma di una ragazza autistica

La realtà di una vita, invece, esposta ad accogliere scherno anziché dolcezza e amore.Sono entrate anche a casa mia le immagini del telegiornale sulla scuola di Vicenza, dove alcune insegnanti, tradendo la loro missione di educatrici, maltrattavano un ragazzo «speciale», con gesti inaccettabili.Non conosco il suo nome, né la sua storia, ma io oggi mi sono sentita anche un po' sua madre. 
Certo è difficile confrontarsi quotidianamente con l'autismo, ne sono consapevole, proprio per questo non si può tacere!Il muro delle emozioni che circonda questi ragazzi, deve essere abbattuto ogni giorno mattone dopo mattone, con la sola forza straordinaria che viene generata dall'amore. Distruggiamo ogni giorno i gradini dell'indifferenza con la caparbietà di genitori indomiti, prefissando traguardi da raggiungere che per altri figli neanche si porrebbero.Sono stata male pensando a lui, e ai suoi genitori che avevano affidato il proprio figlio alla massima Istituzione Educativa: la Scuola! Luogo sacro per l'apprendimento e la comprensione, «appendice» di famiglia e quindi di quotidianità. Io, mamma fortunata, ho cercato la mano di mia figlia e l'ho abbracciata dicendole che ci sarò e che vigilerò per lei, come ho fatto fin'ora, e allora, anche queste mie parole scritte, vogliono significare cura e attenzione verso chi ha maggiore bisogno.A voi Insegnanti di quel ragazzo mi rivolgo; non nascondete la vostra incapacità ad amare e a donare con le solite frasi di convenienza, «assenza di motivazioni, periodo di crisi, momento di sconforto...».Siete dei traditori, avete tradito il vostro mandato educativo e formativo, e la fiducia di un ragazzo che a voi era stato affidato. Noi siamo abituati ad «entrare nelle scarpe» dei nostri ragazzi, e sappiamo quanto bene si può fare loro con una carezza o con un bacio, a voi spero sia concesso il tempo di riflettere su questo.

giovedì 26 luglio 2012

I giorni della gioia

Nel paese dove trascorro ormai da quattro anni i miei periodi di ferie, sembra che il tempo si sia fermato. Accanto alle sontuose dimore che lo hanno reso molto famoso dagli anni 30 agli anni 60, si vedono ancora oggi vicoli stretti, tutti in pietra, dai quali si scorgono vecchie case contadine  con i cortili a volta e addirittura balconi in pietra costruiti a mano.
Lanzo d' Intelvi è adagiato su un grande pianoro a 1000 metri di altitudine, è circondato da pinete secolari , da faggeti e da grandi pascoli, il Monte Generoso (1700 mt) è la cima più alta da raggiungere, poi, verso la Valtellina sono visibili  diversi crinali di monti che offrono, nelle serate terse, uno spettacolo indimenticabile. Il lago di Lugano, visibile da diverse parti del paese, regala la luogo un tocco magico per i panorami mozzafiato che appaiono all'improvviso da un bosco o da un pianoro.
La piazza principale di Lanzo la sera si anima di tanti bimbi che giocano a nascondino e corrono felici da una parte all'altra con un vociare allegro che mi riporta sempre alla mia infanzia.
Avevo proprio la loro età quando la mia nonna mi permetteva di giocare all'aperto dopo cena poco lontano da qui, a Montronio. Ricordo che  in tutti i giochi che ci inventavamo erano due le fazioni che si confrontavano: i bimbi villeggiati e quelli del paese... forse anche oggi è così.
L'arrivo della corriera che attraversa tutta la valle era sempre molto emozionante e quella che portava i miei genitori giungeva proprio di sera. Arrivava da Milano, si fermava in molti paesi del comasco e poi attraversava la Valle d'Intelvi; io l'aspettavo con grande trepidazione, sapevo che mi avrebbe portato  papà e mamma. La nonna mi metteva il vestitino migliore e mi faceva le treccine per presentarmi al meglio. Salivo in piedi sul muretto che cingeva la curva e quando vedevo la corriera il cuore mi saltava nel petto, poi vedevo scendere i miei genitori e  arrossivo per l'emozione.
La corriera blu fa ancora oggi lo stesso percorso,  non parte più  da Milano, ma quando affronta il curvone con il classico colpo di clacson io provo la stessa identica emozione  di quando ero bambina anche se ora  non aspetto nessuno.
E così a distanza di tanti anni i bimbi di Lanzo mi riportano ogni sera ai giorni della gioia... . Forse è anche per questo che qui mi ritrovo e ritrovo tutto ciò che mi fa stare bene.

martedì 29 marzo 2011

Al di la del tempo

Rivedo la camera grande dei miei genitori e il loro lettone, li rivedo  accanto, notte dopo notte, per una intera vita. Mia madre non amava dormire, era come se volesse resistere al sonno e si metteva a letto quasi seduta. Era come se non volesse arrendersi, diceva che  la notte le portava via del tempo prezioso e amava vedere gli spiragli dalle finestre per catturare la prima luce dell'alba.
Mio padre invece si distendeva nel letto per abbandonarsi ad un sonno ristoratore, la giusta ricompensa per un giorno funestato dalle ansie del vivere. Lui, inguaribile ottimista, in vecchiaia era diventato incerto e malinconico. I suoi sonni erano funestati dalle scene terribili della deportazione subita ma il suo risveglio era sempre sereno, non si lamentava mai.
Anche mia madre sognava spesso, i suoi sogni erano spesso premonitori e quasi sempre molto vissuti, la mattina ci intratteneva con il racconto meticoloso di un sogno quasi sempre surreale che finiva per lasciarla sconvolta.
Cominciavano insieme la giornata papà e mamma, li rivedo seduti attorno al tavolo del tinello con la loro tazza di tea e le brioche sul tavolo, era il loro volersi bene anche nelle piccole cose, ognuno con i propri pensieri e le proprie sensazioni ma insieme, lui molto affettuoso con lei e lei più schiva, dopo tanti anni insieme non riusciva ad essere espansiva come lui avrebbe voluto.
Poi la malattia di mio padre sconvolse tutti gli equilibri e gli affetti familiari e dopo qualche anno mia madre rimase sola, si ritrovò così in un letto troppo grande per lei, ma non smise di rifiutare il sonno, raccontava che di notte cercava mio padre allungando una gamba nell'altra metà del letto per poi ritrarla subito, sconsolata.
Ora se ne è andata anche lei e voglio pensare che abbiano ritrovato un grande letto morbido dove continuare i loro sogni senza ansie ed incubi, al di la del tempo.