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sabato 20 giugno 2015

CANI E BAMBINI, AMICI SPECIALI? SI MA.....

Da sempre sappiamo che i cani e i bambini vanno d'amore e d'accordo e che  i bimbi che hanno la fortuna di crescere con un cane in famiglia diventano più maturi, più responsabili, equilibrati e generosi, purtroppo recentemente abbiamo visto una realtà che ci preoccupa: due cani di grossa taglia hanno aggredito due bimbe del loro gruppo familiare provocandone addirittura la morte in una caso e ferite gravissime, nell'altro. Che cosa può essere accaduto a questi cani da sempre tranquilli compagni di gioco? Probabilmente nulla di grave dal punto di vista degli umani, ma veri e propri soprusi  dal punto di vista dei cani.
Ci sono delle regole ben precise che consentono ai nostri bimbi di giocare in tranquillità con i cani e queste regole devono essere assolutamente spiegate ai piccoli dai loro genitori senza dare nulla per scontato ed essendo ben consapevoli  che possedere un cane comporta delle responsabilità.
La prima di queste regole è senza dubbio il rispetto del cane da parte del bambino, specialmente se il bimbo arriva in  famiglia dopo di lui. Ci sono però altre regole da seguire perché tra cane e bambino si instauri una bella convivenza e un buon rapporto  e sono queste:
L'approccio tra cane e bambino deve essere lento e calmo, soprattutto se il cane è un cucciolotto. Bambino e cane non devono mai restare da soli, è compito dei genitori o comunque degli adulti, gestire la conoscenza tra due soggetti che vanno educati. 
Il bimbo che vuole giocare con il cane deve avvicinarsi lentamente e porre la sua manina sotto il naso del cane per fare in modo che lui senta "l'odore" del piccolo,mai allungare un braccio sopra la sua testa, il cane potrebbe pensare ad un tentativo di sottomissione.
Il piccolo non deve mai prendere il cane per la coda, la coda infatti è un elemento di comunicazione al quale il cane non vuole rinunciare e potrebbe ribellarsi.

mercoledì 12 marzo 2014

Se eri un bambino negli anni '50 '60 '70 '80

Ecco come eravamo

 1.- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag…
 2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo...
 3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo. 
 4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.
 5.- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco. 
6.- Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale… 
7.- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Sì, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto! 
8.- Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari… cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile…. 
9.- La scuola durava fino alla mezza, poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con il papà). 
10.- Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente, e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi. 
11.- Mangiavamo biscotti, pane olio e sale, pane e burro, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare… 
12.- Condividevamo una bibita in quattro… bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo. 
13.- Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi , televisione via cavo con 99 canali, videoregistratori, dolby surround, cellulari personali, computer, chatroom su Internet … Avevamo invece tanti AMICI. 
14.- Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare. 
15.- Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma. 
16.- Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né d’iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno. 
17.- Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità … e imparavamo a gestirli. 

 La grande domanda allora è questa: Come abbiamo fatto a sopravvivere? E a crescere e diventare grandi? 

(Paulo Coelho)