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martedì 9 dicembre 2014

Loris era anche figlio nostro e non abbiamo saputo proteggerlo





Da ieri sera la mamma di Loris Andrea è in stato di fermo per l'omicidio del suo bambino. Questa giovane donna sostiene di essere innocente ma ci sono tali e tanti indizi contro di lei che farebbe bene a confessare, e poi a casa c'è un altro bimbo più piccolo di Loris e almeno lui va protetto.
Questa vicenda è orribile perchè è stato ucciso un bambino con crudeltà e con crudeltà è stato scaraventato in un canale ancora vivo. Possiamo per una volta dire sinceramente che anche le mamme italiane posso essere criminali e che attorno a questa mamma problematica (aveva tentato di suicidarsi più volte) la società non ha messo in atto alcuna protezione. La gente del paese sapeva che il bimbo era abitualmente maltrattato, ma se era così perchè non sono intervenuti gli assistenti sociali? Forse il piccolo Loris poteva essere salvato se fosse stato allontanato dalla madre che verso di lui forse provava del rancore.
Insomma finiamola di voltarci dall'altra parte se vediamo un piccolo in difficoltà, Loris era anche figlio nostro e non siamo stati in grado di proteggerlo.

sabato 8 giugno 2013

Quegli insegnanti violenti tradiscono noi genitori



Lettera di Biancamaria, mamma di una ragazza autistica

La realtà di una vita, invece, esposta ad accogliere scherno anziché dolcezza e amore.Sono entrate anche a casa mia le immagini del telegiornale sulla scuola di Vicenza, dove alcune insegnanti, tradendo la loro missione di educatrici, maltrattavano un ragazzo «speciale», con gesti inaccettabili.Non conosco il suo nome, né la sua storia, ma io oggi mi sono sentita anche un po' sua madre. 
Certo è difficile confrontarsi quotidianamente con l'autismo, ne sono consapevole, proprio per questo non si può tacere!Il muro delle emozioni che circonda questi ragazzi, deve essere abbattuto ogni giorno mattone dopo mattone, con la sola forza straordinaria che viene generata dall'amore. Distruggiamo ogni giorno i gradini dell'indifferenza con la caparbietà di genitori indomiti, prefissando traguardi da raggiungere che per altri figli neanche si porrebbero.Sono stata male pensando a lui, e ai suoi genitori che avevano affidato il proprio figlio alla massima Istituzione Educativa: la Scuola! Luogo sacro per l'apprendimento e la comprensione, «appendice» di famiglia e quindi di quotidianità. Io, mamma fortunata, ho cercato la mano di mia figlia e l'ho abbracciata dicendole che ci sarò e che vigilerò per lei, come ho fatto fin'ora, e allora, anche queste mie parole scritte, vogliono significare cura e attenzione verso chi ha maggiore bisogno.A voi Insegnanti di quel ragazzo mi rivolgo; non nascondete la vostra incapacità ad amare e a donare con le solite frasi di convenienza, «assenza di motivazioni, periodo di crisi, momento di sconforto...».Siete dei traditori, avete tradito il vostro mandato educativo e formativo, e la fiducia di un ragazzo che a voi era stato affidato. Noi siamo abituati ad «entrare nelle scarpe» dei nostri ragazzi, e sappiamo quanto bene si può fare loro con una carezza o con un bacio, a voi spero sia concesso il tempo di riflettere su questo.

venerdì 2 novembre 2012

La giornata dei defunti: la morte si sconfigge con il ricordo


passeggiata nel bosco dell'Alpe



Ogni anno, il due di novembre, ricordiamo  tutti i nostri morti, è una data che rispetto, anche se, per la verità, la ricorrenza assume spesso il sapore di un businness per i fiorai.
Le persone care che se ne sono andare sono sempre nel mio cuore, di  ognuno di loro ho ricordi belli e tristi, ma anche i ricordi tristi sono vita vissuta e della vita si prende tutto.
Non so che cosa ci sia dopo la morte, ma so che ognuno di loro trova il modo di starmi accanto nel mio quotidiano: un profumo, una canzone, un albero vestito d'autunno, il sole che inonda la mia casa, il buio della sera, la pioggia, il vento  e perfino un piatto particolare, mi riportano alla mente episodi e immagini della nostra vita insieme.
La persona che è più presente accanto a me è mio padre, a volte mi sembra perfino di intravederlo per strada con la sua giacca blu trapuntata e la sua testa bianca che spunta da sopra la cancellata del giardino e il cuore mi batte all'impazzata.. Papà mi segue costantemente e trova il modo di farsi presente, lo ha sempre fatto nei cinque anni trascorsi senza di lui, mi è stato accanto nelle scelte più dolorose, spesso mi ha indicato la via da seguire.
Io e lui avevamo un feeling particolare, mi diceva sempre: "Tu sei come me!" ,  non davo peso a questa sua affermazione, ma ora, dopo la sua morte e con il passare degli anni,  mi rendo conto che aveva proprio ragione.
Oggi è la giornata del ricordo, sono in montagna e il sole splende, i colori dell'autunno sono meravigliosi e i sentieri nei boschi sembrano parte di una favola, sono certa che papà  questa mattina  con me  mentre facevo la mia solita passeggiata, avevo nel cuore la sua gioia di vivere e il suo entusiasmo per la natura e una sentivo una grande voglia di abbracciarlo per condividere la mia gioia. In questi luoghi io e lui abbiamo trascorso vacanze incredibili, a me bambina ha insegnato ad andare nei boschi, a trovare le sorgenti, a camminare nel giusto modo per raggiungere una vetta e a fare i cestini per i ciclamini e i bastoni colorati, in questi luoghi forse avrebbe voluto tornare da vecchio, non è stato possibile accontentarlo, ma ora si, lui è tornato, è qui con me!

Una parola anche per mia madre: se ne è andata nel 2010 e a due anni di distanza io sento il bisogno di ricordarla con tenerezza e affetto, ma non ci riesco......... spero che con il tempo io riesca a  dimenticare.