Il dovere della memoria è dolorosamente presente in Benjamin Fondane, intellettuale e poeta poco conosciuto del XX secolo, ebreo romeno-francese. I versi che riporto furono da lui composti sulla soglia della camera a gas.
"Verrà un giorno, senza dubbio, in cui il poema letto
si troverà davanti ai vostri occhi. Non chiede
nulla! Dimenticatelo, dimenticatelo! Non è
che un grido, che non si può inserire in un poema
perfetto, avevo il tempo di finirlo?
Ma quando voi calpesterete questo mazzo di ortiche
che sono stato io, in un altro secolo,
in una storia che per voi sarà superata,
ricordate solo che ero innocente
e che, come voi, mortali di quel giorno
ho avuto, anch’io, un volto segnato
dalla collera, dalla pietà e dalla gioia,
un volto d’uomo, semplicemente!"
Devo la conoscenza di Benjamin Fondane all'amica Michaela Colucci, incontrata nel mio nuovo gruppo su FB BINARIO 21 DEPORTATI NEI LAGER NAZISTI che in tre giorni ha avuto quasi 300 adesioni e si è arricchito di bellissimi contributi.