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giovedì 24 aprile 2008

25 APRILE - UNA LEZIONE DAGLI AMICI DI ISRAELE

25 APRILE. DAVIDE ROMANO, SEGRETARIO AMICI DI ISRAELE: "CI SAREMO ANCHE QUEST'ANNO DIETRO ALLE INSEGNE DELLA BRIGATA EBRAICA. E INSIEME A NOI ANCHE L’ON. FIAMMA NIRENSTEIN DEL PDL E DOUNIA ETTAIB ( DONNE ARABE D’ITALIA). TUTTI SOTTO SCORTA, PROPRIO IL 25 APRILE"

Lo dichiara Davide Romano, segretario dell'associazione Amici Di Israele, che ogni anno partecipa al corteo del 25 aprile portando lo striscione della Brigata Ebraica


Anche quest'anno parteciperemo con orgoglio al corteo del 25 aprile. Sfileremo dietro allo striscione della Brigata Ebraica, il gruppo di 5000 sionisti che - inquadrati nell'esercito britannico - si offrirono volontari per combattere contro i nazi-fascisti. Per prendere parte al corteo della Liberazione insieme agli altri anche quest’anno - “grazie” agli autonomi - dovremo affidarci alla protezione delle forze dell’ordine cui va la nostra gratitudine.
Domani avremo l'onore di avere al nostro fianco delle donne coraggiose, che purtroppo sono sotto scorta non solo il 25 aprile, ma tutto l’anno.
Da un lato la giornalista - ora parlamentare del PDL - Fiamma Nirenstein. Una presenza simbolicamente importante soprattutto dal punto di vista politico. Perché il 25 aprile sia finalmente una festa di tutti, senza preclusioni per alcuno dei partiti politici, a parte quelli fascisti. Siamo certi che con la presenza della Brigata Ebraica, e di una coraggiosa esponente antifascista del PDL come Fiamma Nirenstein, il corteo del 25 aprile saprà meglio rappresentare quello che è stata la Liberazione: una storia di tanti (soldati Alleati appartenenti a di più di 30 nazioni, e partigiani italiani di tutti i colori politici), uniti nella lotta per la libertà dal nazi-fascismo. Ed è proprio nello spirito del recupero di quella pluralità e fratellanza dei combattenti contro il totalitarismo, che assieme a noi marcerà anche Dounia Ettaib (leader del DARI, Donne ARabe d’Italia). Anche lei, come Fiamma Nirenstein, costretta a vivere sotto scorta a causa delle continue minacce subite dai fanatici islamici.
Non possiamo quindi che ringraziare queste moderne “partigiane” della libertà di pensiero: per aver scelto di marciare con noi e per non aver ceduto al ricatto della paura nel giorno della Liberazione.