In relazione alla GIORNATA DELLA MEMORIA e alle innumerevoli vittime dei lager nazisti penso a mio padre che, deportato per 15 mesi a Mauthausen-Gusen a causa del tradimento di alcuni "compagni" dell'Alfa Romeo che lui conosceva benissimo e tornato in cattive condizioni di salute dal lager, ha avuto la forza interiore e il coraggio di perdonare i suoi aguzzini.
Non ho mai sentito dalla sua bocca parole di odio verso chi gli aveva procurato tanto dolore fisico e psichico, certo non ha mai dimenticato, come potrebbe averlo fatto? Ciò che gli è accaduto ha segnato la sua vita e probabilmente ne ha condizionato il corso. Credo che abbia deciso di donare il suo perdono per non accrescere il dolore che aveva dentro, per buttarsi tutto alle spalle e continuare la sua vita e credo anche che non sia stato facile.
Solo una persona eccezionale riesce a perdonare chi in fondo non gli ha mai fatto sapere di essersi pentito di quello che aveva fatto; una popolo intero si è poi vergognato dell'accaduto e con loro si è vergognata una umanità silente, ma a Ferdinando Valletti deportato I57633, mio padre, "le scuse" dei tedeschi sono arrivate negli ultimi anni della sua vita sottoforma di risarcimento per il lavoro forzato.
Anche per questo mio padre era un grand'uomo.