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domenica 20 aprile 2008

Mio padre mi direbbe....

Il mio Paese è nel caos, non riesco più a trovare qualche cosa di normale. La campagna elettorale entra nella sua ultima settimana e abbiamo anche corso il rischio che il voto venisse rinviato, non se ne può più di sentire i politici che dicono tutti le stesse cose, ognuno di noi sa perfettamente a chi credere e voterà di conseguenza, anche se credere a qualcuno o in qualche cosa ai giorni nostri è una parola grossa. La speranza c’è, la speranza che l’Italia torni ad essere una nazione normale deve esserci, altrimenti andiamocene da qui, ci sono molti altri luoghi dove si può vivere sentendosi cittadini e non sudditi, dove la politica è un po’ meno casta e dove ai giovani è consentito studiare, lavorare e farsi una famiglia senza difficoltà insormontabili. Mio padre se ne è andato lo scorso anno e proprio oggi avrebbe compiuto 87 anni, era un inguaribile ottimista ma lo era perchè era stato abituato a lottare per raggiungere il suo fine e non smetteva di lottare fino a che non lo aveva raggiunto. Alle precedenti elezioni, quelle del 2006, non aveva potuto votare, non era in grado di farlo. Per non umiliarlo avevamo fatto passare sotto silenzio il problema elezioni. Se oggi fosse qui, davanti a questo sfascio mi direbbe di non mollare, di andare a votare, di non lasciare ad altri decisioni che ogni cittadino deve prendere perchè da questo voto dipende il futuro dell’Italia. Andrò a votare, in famiglia lo faremo tutti. Spero che lo facciano anche i miei concittadini.