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mercoledì 31 agosto 2011

Stranieri in Italia : perchè?

Ricevo e pubblico volentieri questa lettera che ho ricevuto da un lettore perchè pone questioni che credo interessino a tutti soprattutto oggi che "la coperta è proprio stretta"-


Cara Manuela 
Dopo le sommosse (banlieue) in Francia e le rivolte recenti in Inghilterra, quando è prevista la rivolta degli stranieri in Italia.
Fra qualche mese? fra un anno? Quando?
I disoccupati stranieri (dati 2010) sono 274.121,-
Le famiglie straniere che risultano in difficoltà sono 58,8%.
Perché si continua a dire che gli stranieri servono perché fanno i lavori che non vogliono fare più gli italiani?
Gli imprenditori stranieri (si fa per dire) sono 628.221.In realtà sono venditori ambulanti, negozi, bar ecc.
Stranieri che non producono niente ma consumano sanità,scuole, assistenza, maternità.
Risorse che vengono sottratte ai lavoratori e pensionati italiani alla gente italiana indigente.
L'altro aspetto negativo: lo straniero, che lavora, è per l'industria i trasporti ecc. in funzione di crumiraggio. L'imprenditore in molti casi preferisce lo straniero più docile più disponibile ad accettare le ingiustizie.
Ora si dovranno sottrarre altre risorse agli italiani perche bisogna ampliare le carceri
che ospitano il 75%  di stranieri.
Non si riesce capire perchè i "buoni" Sinistra, Sindacati, Clero (per me sono demagogici, nemici del buon senso) siano così animosi di accogliere gli stranieri che, troppi, alla fine danneggiano di più gli stranieri stessi.
Per non parlare delle bande giovanile che cominciano a rifondersi nelle grandi città, Ho letto su Milano qualcosa di molto preoccupante.
I figli degli stranieri, amesso che i loro genitori abbiano voglia di lavorare, loro saranno dei lavoratori o degli sbandati?
Per aver posto, in una assemblea della CGIL pensionati, quessta domanda:
"Dato che ci sono molti disoccupati italiani non è il caso di far venire meno stranieri."
La risposta dell'assemblea in  un coro  fu :"Razzista Razzista"
Io me ne sono andato, non sono più iscritto alla CGIL ne al PD.
Cara Manuela non ho detto tutto e probabilmente non bene.
Comunque sarei contento di sentire un tuo pensiero sull'argomento.

Ciao  R.B.- Verona

Caro R.B., ti rispondo molto volentieri perchè le tue domande sono di molti, soprattutto ora che la nostra Italia è in grande difficoltà. Noto una mancanza nelle numerosi situazioni elencate ed è quella degli sbarchi a Lampedusa che in questo momento sono  fuori controllo e per i quali i denari da spendere sono molto ingenti.
La situazione degli stranieri in Italia è certamente complessa ed è stata inizialmente presa sottogamba dai nostri politici nazionali e comunali. In nome di una benefica evoluzione della nostra società in multietnica (chissà poi perchè) si sono lasciati entrare nel nostro Paese cani e porci, gente che lasciava la propria patria per effettiva necessità, ma anche per aver commesso reati (mi riferisco soprattutto ai paesi dell'est). Le principali città sono state le prime a dare l'allarme per le condizioni di invivibilità che denunciavano i cittadini. Davanti a questa nuova emergenza italiana i politici erano del tutto impreparati e hanno legiferato in base alle loro ideologie (a favore la sinistra con i cattocomunisti - contro la destra) ma in entrambi i casi non erano stati messi in campo gli strumenti per attuare quanto le nuove leggi prevedevano. Sarebbe stato forse utile dare uno sguardo ai comportamenti europei davanti all'immigrazione, nessun altro paese ha aperto le frontiere come noi.
Naturalmente tra gli immigrati c'erano persone veramente ansiose di costruirsi un futuro (nel Veneto ad esempio) e si sono dati da fare per imparare il lavoro che gli veniva offerto, altri sono stati sfruttati e sottopagati (al sud) e tutti gli altri sono diventati solo un peso, un altro peso per un Paese che ricco non è. Questi ultimi si sono buttati nella delinquenza e sono finiti in carcere.
Come potrai capire non ho nulla contro gli stranieri, ma concordo con te quando dici che se non si mettono in atto tutte le misure per offrire loro un lavoro, una vita decente e una casa,sarebbe meglio, molto meglio non illuderli e suggerire loro di rimanere nella propria terra.
Il problema comunque sta sempre a monte: una classe politica che non decide, o che decide secondo le proprie convenienze politiche  e un Clero che non ha ben chiaro il concetto di carità e che forse vuole anch'esso fare proseliti.
Se si vuole affrontare davvero questo problema occorre coinvolgere l'Europa e varare leggi comunitarie prive di spinte ideologiche  e dell'influenza della Chiesa.
Spero di essere stata esauriente. 
Un caro saluto
Manuela