martedì 12 ottobre 2010

La battaglia per l'informazione libera ora parte da Destra

Quella intrapresa da quotidiano Il Giornale e forse in ugual misura dal quotidiano Libero  è una partita senza esclusione di colpi per la libertà di informazione. Il Giornale  dopo la pubblicazione, contestata, di articoli ampiamente documentati sulle vicende monegasche del Presidente della Camera è stato preso di mira dalla stampa di Sinistra e da varie Procure, gli si imputa di aver messo in atto una vera e propria persecuzione nei confronti di Gianfranco Fini, ma se stiamo ai fatti, constatiamo che in altre circostanze che vedevano bersagliato il Premier Silvio Berlusconi da  Repubblica e senza la stessa dovizia di particolari attendibili, era il Premier ad essere accusato di reticenza e dopo una sua denuncia a Repubblica le accuse contro di lui si erano fatte molto molto pesanti.
Naturalmente salta all'occhio il comportamento schizzoide di chi tutela sempre e solo i suoi diritti, ignorando completamente i diritti degli altri.
Ora in questo guazzabuglio ci si è infilata tutta intera la Presidente di Confindustria Marcegaglia. Non si è capito se sia stata lei a fare un esposto contro Il Giornale da cui, a suo dire, si sentirebbe minacciata o se sia un noto PM della cause perse ad aver imbastito tutta la questione con il fine ultimo di ostacolare proprio il quotidiano milanese.
Fatto sta che Il Giornale non si è lasciato intimidire ed è passato al contrattacco querelando a sua volta e menando fendenti a destra e a manca.
Posso immaginare che dietro tutto questo ci sia un tentativo di azzoppare l'informazione di destra in prossimità di probabili elezioni politiche anticipate, poichè l'altro giornale nel mirino è Libero e il suo direttore Belpietro, addirittura oggetto di un attentato.
Mi preme asserire con forza che da giornali come Libero e Il Giornale emerge finalmente nel nostro Paese un giornalismo di inchiesta che fa certamente bene ai cittadini, un giornalismo irriverente con i poteri forti di cui si sentiva la mancanza da tanti anni. Sappiamo tutti che i giornali hanno padri e padroni, ma a questi editori ci vuole anche il coraggio di ribellarsi e mi auguro quindi che altri giornali di sinistra lo facciano e con coraggio. Ne avranno un grande beneficio l'informazione e i cittadini.

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