lunedì 26 marzo 2012

Picconare i ricordi

Dalle  8 di questa mattina i nuovi proprietari stanno ristrutturando la casa che fu dei miei genitori e che è nel mio stesso palazzo.
Vorrei essere da un'altra parte e non certo per il rumore.
In quell'appartamento ci entrai da ragazzina... la casa di proprietà era stata una conquista per la mia famiglia... finalmente la cooperativa aveva terminato di costruire il palazzo e uno di quei bellissimi appartamenti era il nostro. In quell'epoca, nel 1959, avevamo gli "innovativi" pannelli radianti, l'acqua calda era centralizzata e la vasca da bagno veniva  sostituita da una grande cabina doccia. Ricordo mio padre disegnare sulla piantina la disposizione dei mobili che aveva fatto fare dal padre di un giocatore del Cesano che era un grande mobiliere, tutti in noce, tutti a misura, tutto studiato nei minimi dettagli.
La camera mia e di mia sorella era rallegrata da un armadio chiaro che sulle ante superiori aveva le illustrazioni degli innamorati di Peynet, era una meraviglia! La sala  era molto moderna, era in stile svedese... allora si usava molto.
Mi piaceva tutto, l'unica cosa che mi mancava era il mio vecchio quartiere. così vivo, così pieno di negozi... il nuovissimo QT8, anche se si era già conquistato la fama di quartiere modello, stava nascendo proprio in quegli anni, in pratica era costituito da 2 case a stella, una delle quali la nostra.
Andavo alle superiori in Corso Sempione e mi dovevo fare un bel pezzo di strada a piedi per prendere la filovia, il rientro era "pericoloso", in strada non c'era nessuno e allora la mia nonna Maria, mi veniva incontro con il Leone, il nostro cagnolino di allora, piccolo e molto agguerrito, che fu purtroppo la prima vittima della nuova casa: nel condominio gli animali non erano accettati e i miei genitori furono irremovibili, nonostante la disperazione mia e di mia sorella. Leone venne regalato ad una famiglia amica, ma sapemmo poi che per ritornare da noi era fuggito ed era stato investito da un camion.
Accaddero poi molte altre cose, belle e brutte come è la vita, e la nostra casa seppe "contenere tutto" discretamente e offrire a tutti noi un riparo materiale e morale perchè era la  casa di papà e mamma.
Ora sopra la mia testa picconano e io vorrei non essere qui.

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