L’uomo di Goldman Sachs si è dimesso con l’intento di tornare immediatamente, scompaginare il bipolarismo italiano ed instaurare l’autocrazia del grande capitale finanziario.
Egli è stato mandato a Palazzo Chigi con il compito di distruggere l’Italia, per “rifarla” in modo che possa funzionare come piace all’Europa teutonica.
Come scrive il prof. Claudio Conti dell’Università La Sapienza di Roma: “Il suo programma è sconcertante: far arretrare le condizioni di vita della stragrande maggioranza della popolazione fino al punto in cui, come da manuali di macroeconomia liberista, diventano competitive con quelle di Paesi che stanno soltanto ora approdando alla civiltà industriale”: la conferma si ha guardando quanto sta accadendo in Grecia dove i lavoratori percepiscono 3€ all'ora senza alcun diritto e intendono farli lavorare per legge 6 giorni su 7. Si tratta di un esperimento mai tentato prima in tempi di pace: obiettivi così sanguinosi, fino alla Seconda Guerra Mondiale, venivano raggiunti con una bella sequenza di stermini sui campi di battaglia e soprattutto con bombardamenti a tappeto tali da distruggere la capacità produttiva in eccesso”.
Oggi, ormai, “la guerra si introverte dunque all’interno dell’Occidente, diventa guerra alla popolazione”.
Ne parla apertamente lo stesso Monti, prima in conferenza stampa e poi in un’intervista a Lucia Annunziata: i “nemici” da battere sono la rappresentanza del lavoro, sindacati e partiti politici. La Cgil? Un’organizzazione “nobilmente arcaica”, conservatrice come il suo affannato scudiero, Vendola.
Su quest’ultima affermazione potremmo essere d’accordo anche noi!
M.V. per MFC
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