Se ci guardiamo alle spalle solo per un attimo, scorgiamo l’anno 2000, ricordate quante aspettative avevamo per il nuovo millennio? Da allora sono trascorsi 20 anni, durante i quali le nostre aspettative sono state praticamente distrutte.
Le preoccupazioni che ci affliggono riguardano il futuro del nostro Paese, l’Unione Europea ma anche una società che pare assopita, impegnata solo a sopravvivere nell’attesa che qualche cosa cambi.
Stenderei un velo pietoso su chi ha guidato i governi della nostra repubblica in questo ventennio. Sempre per “il bene dell’Italia” sono state fatte le peggiori nefandezze istituzionali, solo una direttiva comune è stata portata avanti con tenacia maniacale, quella di aumentare sempre e comunque le tasse. Lo hanno fatto tutti i governi che si sono allegramente susseguiti, voluti dai Presidenti della repubblica o dai partiti, ma raramente votati dai cittadini.
Le tasse che vengono imposte agli italiani superano il 60%, ma non è sempre facile calcolarle perchè sono occultate in una serie di balzelli che alla fine dell’anno, alla resa dei conti, contribuiscono a far raggiungere dal nostro paese, questo record negativo.
Il “governo del cambiamento” votato dal popolo e formato da 5 Stelle e Lega, pareva dover migliorare la situazione, ma l’intransigenza dei 5 Stelle su alcune promesse fatte in campagna elettorale e l’abbandono del governo da parte della Lega per “manifesta impossibilità di governare”, hanno fatto si che tutto si sia ridotto ad un sogno svanito nel nulla, sogno che poi ha provveduto il PD, con cui i 5 Stelle hanno sostituito la Lega, a cancellare con un colpo di spugna.
Gli Italiani aspettano (scontenti ma immobili) che li facciano votare di nuovo, perchè non sembra normale che Giuseppe Conte (mai votato dal popolo) si sia trovato a guidare con la massima indifferenza prima il governo giallo-verde e ora quello giallo-rosso. Però occorre dire che in Italia la normalità è un optional, si troverà sempre una norma, un codicillo o una postilla che ratificherà “a norma di legge” le peggiori decisioni.
Nel frattempo le navi cariche di migranti hanno ripreso ad attraccare nei nostri porti, il lavoro non cresce, i giovani vanno all’estero in cerca di fortuna, i ponti crollano, l’equilibrio idro-geologico è saltato proprio come qualsiasi altro equilibrio di questo povero paese. Due questioni sembrano essere impellenti: l’ILVA e l’Alitalia, ma non se ne parla più.
Il gioco delle parti ha fatto in modo che la trattativa per l’Ilva sia andata a morire e le carte bollate a cui si è ricorso, non fanno presagire nulla di buono per ben 8mila lavoratori. Per Alitalia invece pure, le perdite che ha accumulato la nostra compagnia di bandiera sono ingenti, ma il governo non intende cederla e prende tempo,facendole aumentare vistosamente i debiti.
E’ con questo spirito che gli italiani affrontano il 2020, attenderanno ancora pazientemente che Mattarella li mandi al voto o consapevoli che ognuno è artefice del proprio destino, prenderanno una qualsiasi iniziativa per uscire dal tunnel?
Manuela Valletti