Nei giorni scorsi molti giovani europei di diversi paesi in crisi economica, sono scesi in piazza per manifestare la necessità di avere un futuro e costruire la propria vita.
La notizia è stata completamente ignorata dalla stampa nazionale, solo a sciopero avvenuto, verificata la riuscita dello stesso, si è dato conto dell'imponenza delle manifestazioni, dei disordini e delle violenze.
Questa volta io sto con loro, con ragazzi che potrebbero essere i miei figli e che chiedono solamente di poter lavorare e di poter disegnare il loro futuro.
La mancanza di speranza è la cosa peggiore che si possa regalare ad un giovane e questo è quello che i nostri politici hanno fatto costruendo una Europa basata solo sull'economia e non sull'umanità delle scelte.
L' Europa non è mai stata unita fino ad ora, per anni ogni paese ha tirato fuori il proprio distinguo e poi lo ha messo da parte in nome dello "spread", delle scelte finanziare, delle borse in rosso, sembrava che questo fosse il collante per andare avanti, ma come si è visto, non lo è.
Forse ora questi ragazzi europei che scendo in piazza per protestare contro questo stato di cose, sono il primo vero segnale di una Europa unita, unita nella rivolta verso un sistema che uccide l'uomo e le sue speranze.
Si, io sto con questi ragazzi perchè non sono i figli di papà del famigerato '68, i loro bisogni sono reali e palpabili. Non so come poterli aiutare, ma un modo lo troverò.
Forza figlioli, siete la speranza per un futuro che dovrà essere più umano, più civile, più a misura d'uomo, se questo futuro si chiamerà Europa vorrà dire che il nostro continente avrà trovato la forza di cambiare!
bellissima analisi e condividibile rimane l'amaro in bocca e la tristezza che a far notizia sia solamente la violenza di poizia e studenti ...le idee gli studenti le anno e non sono utopie sono concrete e realizzabili e forse fanno paura
RispondiEliminaPurtroppo è così. Ascoltiamoli questi giovani e riusciranno a stupirci!
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