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venerdì 12 giugno 2020

Covid: sapremo mai la verità?

Siamo nella fase 3 della pandemia Covid19, in questi quattro mesi abbiamo visto e sentito di tutto, soprattutto abbiamo dovuto sopportare una privazione della libertà personale che probabilmente non ha alcuna giustificazione scientifica.

Lo stato di emergenza in Italia è stato dichiarato il 31 gennaio scorso, ma l'emergenza era così grave che per un mese intero il nostro governo non ha fatto nulla, non ha comprato mascherine, non ha comprato disinfettante, non ha messo in atto alcun distanziamento preventivo, ha invece guardato il festival di San Remo e si è affrettato a comunicare che il virus non sarebbe mai arrivato nel nostro Paese.

Un mese dopo quel fine gennaio, esattamente l'8 marzo, l'Italia veniva sottoposta a lockdown su tutto il territorio nazionale. Nel frattempo alcune zone del paese erano diventate zone rosse (Codogno, Vo Euganeo) e altre chiedevano disperatamente di diventarlo perchè sopraffatte dai contagi (Bergamo e vicinanze), ma non accadde nulla.

La passerella degli esperti virologi si susseguiva in TV, primari e aiuti primari trascorrevano il loro tempo a rispondere (ognuno in modo diverso) a Barbara D'Urso, a Tagadà, alla Palombelli, a Fazio ecc ecc, a Bergamo morivano come le mosche, ma poi si scoprì che non tutti erano morti per il covid e chi era morto per la pandemia era stato sottoposto ad un protocollo vecchio e non adeguato al coronavirus, le intubazioni aggravavano la patologia anzichè porvi rimedio, ma questo si saprà in seguito, quando alcuni medici, ignorando il divieto di fare autopsie sui deceduti, scoprivano che i pazienti morti presentavano tutti una coaugulazione del sangue anomala e quindi erano morti per embolia.

Nelle RSA di tutto il mondo avveniva una strage di anziani nell'indifferenza generale, solo la presidente della BCE disse che gli anziani vivi erano un problema....

Il Commissario Straordinario Arcuri, avrebbe dovuto procurare per medici e infermieri che affrontavano l'epidemia a mani nude, senza alcuna protezione e morivano come le mosche, mascherine, guanti, camici, disinfettanti ecc., in realtà ci riusci a pandemia quasi in remissione, ma fece sapere alla tv di aver fatto un lavoro straordinario.

L'epidemia dilagava in tutto il mondo creando morti e problemi economici. Ad un certo punto furono questi ultimi a far terminare i lockdown, il nostro Paese pareva essere in condizioni accettabili e quindi si procedeva a riaperture scaglionate che imponevano però condizioni talmente improbabili da costringere molti a non riaprire affatto.

Tutti i governi europei stanziavano fondi per aiutare le nazioni colpite, lo fecero velocemente e i denari arrivarono ai destinatari in breve tempo. Anche il governo italiano disse che avrebbe stanziato aiuti per tutti, una vera potenza di fuoco, ma a distanza di tre mesi nessuno aveva ancora ricevuto una lira.

Il Presidente Conte appariva spesso in televisione per annunciare un DPCM dietro l'altro, ne raccontava di tutti i colori su quanto avrebbe fatto il governo, ma nessuno vide mai nulla. Nel frattempo venne scoperto dagli USA che la CINA  era alle prese con la pandemia addirittura dall'agosto del 2019 e questi sei mesi di ritardo nell'avvisare il mondo, potrebbero renderla responsabile di strage, se poi a questo aggiungiamo il ritardo dei vari governi, dire che divenne una tragedia è dir poco.

Ora si sono tutti attivati per fornire alla popolazione un vaccino anticovid, ma i cittadini sono molto molto scettici sull'opportunità di sottoporvisi visto che la pandemia pare esaurita.

Le domande però restano: chi ha creato/modificato  il virus ? (non era certo un virus nature)
Perchè negli anni passati Obama preannunciò che ci sarebbe stata una pandemia proprio di questo genere? Perchè il protocollo per affrontare le epidemie non fu aggiornato dal Ministero della salute?  Perchè vennero vietate le autopsie? Perchè non venne concessa la zona rossa a Bergamo?  Perchè nelle RSA morirono moltissimi anziani? Perchè in alcune città vennero realizzati ex novo ospedali anti covid? Che ruolo ha Bill Gates nel business dei vaccini?

Alla prossima...

sabato 2 maggio 2020

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Lettera aperta al Presidente della Repubblica

Egregio Signor Presidente della Repubblica Italiana
On. Prof. Sergio Mattarella,
i nostri lettori ci hanno incaricato di rivolgere a Lei, quale ultimo baluardo della democrazia nel nostro Paese, alcune domande che essi stessi si pongono, relativamente agli avvenimenti di questi ultimi due mesi.
Le domande che assillano i nostri lettori riguardano i DPCM che il Presidente Conte ha usato per sospendere di fatto la Costituzione e la mancanza di aiuti economici alle imprese.
Signor Presidente, i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri possono sospendere la  Costituzione ?  
Da due mesi a questa parte gli italiani non godono piu’ delle libertà individuali a causa dei DPCM del Presidente Conte.Gli articoli della Costituzione, violati senza disposizione di legge, sono i seguenti 2, 3, 4, 13, 16, 17, 19 ,32, 33 ,34,35, 41 e riguardano i diritti dei cittadini, le libertà di singoli o di associati di muoversi, di adempiere ai precetti della propria religione, di lavorare, di fare impresa, di educare e via di questo passo .
I DPCM del Presidente Conte hanno imposto ai cittadini dei trattamenti sanitari, che senza entrare nel merito, definiremo confusi,contraddittori, di dubbia efficacia, in contrasto con l’art.32 della  Costituzione comma 1, sulla obbligatorietà di un trattamento sanitario. 
Non crede, Signor Presidente, che rinchiudere in casa i cittadini italiani con sanzioni decisamente fuori misura per eventuali omissioni, si configuri come un trattamento sanitario obbligatorio ?
Queste misure da stato di guerra, si sono protratte per quasi due mesi senza che vi siano stati i presupposti dell’articolo 78. Le risulta che siano stati almeno efficaci ? Altri Paesi hanno scelto strade diverse, meno opprimenti e ne sono usciti prima di noi.
Le severe critiche a questi provvedimenti sono giunte della Presidente della Corte Costituzionale e noi li abbiamo apprezzati.
Mentre qui si sperimentavano tutte le ricette possibili per debellare il corona virus e i vari esperti trascorrevano ore e ore in televisione per illustrarle agli italiani, la sola certezza che prendeva corpo era il disastro della nostra economia.
Per quale motivo alle nostre attività produttive non è ancora giunto alcun aiuto dallo Stato?
Le molte enunciazioni del Governo relativamente a svariati miliardi, sono per ora lettera morta. E’ possibile che in due mesi non si sia trovato un accordo con le Banche?
Le preoccupazioni degli Italiani relativamente a questo argomento sono infinite, si teme che l’Italia faccia la fine della Grecia e diventi un Paese annichilito da una Unione Europea matrigna e da una Germania predominante.
La nostra Nazione rischia concretamente che migliaia di attività produttive allo sbando per una chiusura che gli è stata imposta, finiscano svendute in mani straniere.
Per quanto sopra ci rivolgiamo a Lei,  Suprema Garanzia della Repubblica, fine giurista e uomo di grande saggezza affinchè, non solo vengano ripristinate le garanzie democratiche, ma vengano trovate soluzioni idonee per uscire da questa crisi non con una ennesima task force o con virologi sempre in contrasto fra loro, bensì con una leale collaborazione fra le istituzioni.
  Con ossequio e stima
Manuela Valletti – direttore responsabile THE MILANER

martedì 12 novembre 2019

Periodo nero per il bel paese


Iniziamo una nuova settimana con la speranza che si apra uno spiraglio nella vita del nostro bel paese, gli ultimi sette giorni ci hanno segnato profondamente: la morte dei nostri vigili del fuoco, il ferimento dei militari italiani in Iraq, il problema gravissimo dell’ILVA , le violenze nelle città per mano di galeotti in permesso e le infinite polemiche sull’odio in rete, non ci hanno dato tregua, complici giornali poco affidabili e televisioni pettegole.
Onestamente viene voglia di spegnere la TV e di non avvicinarsi nemmeno alle edicole per non avere brutte notizie, ma se hai la passione per il giornalismo non lo puoi fare e così eccomi qui a tirare le fila dei problemi nazionali, ma con qualche novità e nuove considerazioni.
I vigili del fuoco morti nell’esplosione della cascina: il delinquente che aveva innescato gli ordigni non ha avuto nemmeno il coraggio di fermare i ragazzi che si stavano buttando nel fuoco per salvarlo. Un pusillanime, oltre che naturalmente un disonesto, che ci auguriamo tutti, venga condannato e resti in carcere.
La moda di questo ultimo periodo devono essere infatti i permessi premio, i magistrati li danno a piene mani, anche a delinquenti incalliti destinati al carcere a vita, non importa se poi questi ceffi, una volta usciti uccidono ancora. E’ capitato a Milano, il ” premiato” era un pluriomicida giunto a metà della pena, aveva ucciso tre carabinieri, ora ha quasi sgozzato un anziano nel parcheggio del San Raffaele … in attesa della prossima uscita per buona condotta.
militari italiani estero numeri
Cinque soldati italiani del glorioso Col Moschin in distaccamento in Iraq con il compito di istruire i curdi militarmente, sono stati colpiti da una potente esplosione, tre di loro sono rimasti gravemente feriti, due meno gravemente, l’attentato è stato rivendicato dall’ISIS. Domanda: ma che cosa ci fanno ancora i nostri militari in Iraq e più generalmente in giro per il mondo? Non raccontatemi la solita storia del supporto logistico, anche queste sono spese, senza contare che poi i nostri ragazzi rischiano la vita. Che cosa ne abbiamo in cambio come Nazione? I nostri militari impiegati in missioni all’estero sono circa 7500 , è proprio necessario che restino in giro per il mondo?
stallo arcelormittal scudo penale
La gravissima questione dell’Ilva è una storia lunga: ArcelorMittal ha annunciato il ritiro dall’acquisto dello stabilimento. Dalle inchieste giudiziarie alle decisioni del governo, ecco la storia dello stabilimento di Taranto dal 1961 a oggi.   Senza entrare nei meandri della burocrazia, occorre dire con forza che l’Italia non può fare a meno dell’Ilva e francamente non so se l’attuale governo sia in grado di sbrogliare la matassa, Conte dice di non essere un super-uomo, io rispondo che purtroppo lo so, e che mi aspetto che cerchi qualche esperto “pescecane” che riesca a salvare la situazione.
Le polemiche legate a Liliana Segre. E’ di ieri sera la notizia che il giornale Repubblica ha ingigantito la questione delle missive di odio alla senatrice. In realtà nel rapporto degli organismi preposti al controllo si parla di circa 190 messaggi di odio indirizzate non solo alla Segre, ma ad esponenti del popolo ebraico in Italia. Allora non si trattava di 200 messaggi di odio giornalieri ma annuali e nemmeno indirizzati solo alla senatrice.
Partendo da una notizia assolutamente fasulla si è voluto fare una commissione contro l’odio in rete, si è messa la povera donna novantenne sotto scorta e si sono imbastite manifestazioni di sostegno a Milano. Nel frattempo la senatrice Segre ha incontrato Salvini, ha rilasciato dichiarazioni non entusiasmanti sull’Europa per quanto riguarda i migranti e ha ribadito che Salvini avrà un ruolo importante negli anni a venire.
La settimana è sfumata così, in questi prossimi sette giorni potrebbero risolversi alcune cose o al contrario potrebbe cadere il governo, seguiremo e vi diremo.
Manuela Valletti

domenica 10 luglio 2016

VITTIME O CARNEFICI, MA IL COLORE DELLA PELLE NON C'ENTRA



Al funerale di Emmanuel il parroco parla di due vittime della istintività, ma ai politici ha fatto comodo strumentalizzare il fatto.



Emmanuel Chidi Nnamdi, il nigeriano ucciso a Fermo, è stato vittima della sua istintività, ecco ciò che ha detto Vinicio Albanesi, il prete che ne ha celebrato il funerale. La stessa cosa vale perAmedeo Mancini, il 39enne ultrà fermato per omicidio preterintenzionale.

Ora che le indagini hanno chiarito il meccanismo che ha portato alla morte di Emmanuel, pare che nessuno abbia più voglia di parlare di razzismo da parte del popolo italiano, come invece era accaduto subito dopo il fatto.

La reazione fuorviante delle istituzioni

Presidente della Repubblica, del Governo, presidente della Camera e persino una buona parte del Parlamento e molte Associazioni di sinistra, si erano apertamente schierati a favore del nigeriano e della sua sposa "condannando con fermezza il vergognoso atto di razzismo" che ne aveva causato la morte. Si sono celebrate fiaccolate e manifestazioni contro il razzismo perché, veniva scritto, "il seme del razzismo va stroncato alla radice".

In sostanza si è tentato di criminalizzare un popolo, quello italiano, che per incapacità dei suoi governanti, sta facendo fronte ad una immigrazione biblica incontrollata e affronta ogni giorno gravissimi disagi.

Nessuno di questi signori, sempre pronti ad emettere sentenze quando gli imputati non sono loro, ha pensato nemmeno per un attimo che in una situazione tanto grave come è quella in cui versa il nostro Paese, basta davvero poco per far divampare odio e rancore nei confronti degli immigrati, soprattutto quando gli stessi sono autori di stupri, rapine e violenze quotidiane anche contro le forze dell'ordine.

Le molte vittime italiane

Si sono tutti dimenticati degli italiani uccisi con il machete brandito dal signor Kabobo a Milano, o dei due anziani uccisi nel catanese (lui sgozzato e lei violentata e lanciata dal balcone) per cui venne inquisito un Ivoriano di Cara di Mineo? Solo per citare i casi più ecclatanti.
Tags:#razzismo #immigrazione #istituzioni

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lunedì 17 agosto 2015

iO L'iTALIA NON GLIELA REGALO..

“Io non vado a rizzare tende alla Mecca. Io non vado a cantar Paternostri e Avemarie dinanzi alla tomba di Maometto. Io non vado a fare pipì sui marmi delle loro moschee, non vado a fare la cacca ai piedi dei loro minareti. Quando mi trovo nei loro paesi (cosa dalla quale non traggo mai diletto) non dimentico mai d’ essere un’ ospite e una straniera. Sto attenta a non offenderli con abiti o gesti o comportamenti che per noi sono normali e per loro inammissibili. Li tratto con doveroso rispetto, doverosa cortesia, mi scuso se per sbadatezza o ignoranza infrango qualche loro regola o superstizione. (…) noi italiani non siamo nelle condizioni degli americani: mosaico di gruppi etnici e religiosi, guazzabuglio di mille culture, nel medesimo tempo aperti ad ogni invasione e capaci di respingerla. Sto dicendoti che, proprio perché è definita da molti secoli e molto precisa, la nostra identità culturale non può sopportare un’ ondata migratoria composta da persone che in un modo o nell’ altro vogliono cambiare il nostro sistema di vita. I nostri valori. Sto dicendoti che da noi non c’ è posto per i muezzin, per i minareti, per i falsi astemi, per il loro fottuto Medioevo, per il loro fottuto chador. E se ci fosse, non glielo darei. Perché equivarrebbe a buttar via Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, il Rinascimento, il Risorgimento, la libertà che ci siamo bene o male conquistati, la nostra Patria. Significherebbe regalargli l’ Italia. E io l’ Italia non gliela regalo.” da “La rabbia e l’orgoglio” di Oriana Fallaci

mercoledì 8 luglio 2015

L'ACCUSA DELLA GRECIA E IL PROBLEMA DELL'ITALIA

La Grecia: i prestiti non hanno raggiunto il popolo ma hanno pagato gli interessi alle vostre banche!

Premier europei, il caso Grecia può essere scomodo ma se avrete l'onestà intellettuale di voler capire il significato del "NO" di un popolo, avrete l'occasione di cambiare le basi su cui si fonda l'Europa. Rivedete i trattati, consultate i popoii, riscrivete la costituzione e soprattutto considerate l'Eurocome uno strumento e non come la finalità unica dell'Unione, altrimenti sarà inevitabile chiudere la bottega, perchè di bottega si tratta!
Molti cittadini del nostro paese, anche non di sinistra, si sonoschierati apertamente con il popllo greco, perchè la sua sofferenza è anche quella degli Italiani, con una differenza sostanziale, i governanti greci lottano per migliorare le condizioni del popolo e quelli italiani no.
Primo o poi anche noi italiani saremo chiamati al voto, scordatevi che le cose vadano come sono sempre andate: lasinistra e la destra non conteranno più per nessuno, si sceglierà in base alle idee e alle azioni concrete per la difesa dell'Italia e per la costruzione di un Europa federale con regole uguali per ogni Stato in materia di giustizia, sanità, servizi ma senza imposizioni capestro sul made in Italy, ad esempio, perchè non possiamo svendere le nostre ricchezze come i nostri politici hanno svenduto le nostre aziende.
Manuela Valletti

mercoledì 6 maggio 2015

La Cina e i suoi insediamenti africani, una realtà di cui nessuno parla

Recentemente ho scoperto che sono almeno 10 anni che la Cina sta colonizzando l'Africa con il bene placido dei diversi dittatori africani che in cambio ricevono denaro contante e rifornimenti di armi, ho trattato l'argomento su questo articolo uscito oggi su Blastingnews. 

Lo ritengo interessante  e collegato in qualche modo con l'esodo degli africani verso l'Europa e l'Italia in particolare, se volete leggerlo cliccate qui

La Cina invade l'Africa e gli Africani emigrano in Italia

venerdì 24 aprile 2015

VERTICE UE SULL'IMMIGRAZIONE, UN FALLIMENTO


Ma quando la smetteranno di raccontarci fandonie? Non siamo stupidi e abbiamo il vezzo di informarci sulle notizie  che i politici vogliono farci ingoiare.
E' quello che ho fatto dopo aver visto la conferenza stampa di Renzi a fine vertice: non ci hanno concesso nulla se non aiuti economici e una nave, ma i migranti, quelli che giungono sulle nostre coste, continueranno ad arrivare e sono in tutto e per tutto affar nostro.

Ho affrontato l'argomento in questo articolo pubblicato oggi su Blastering News.

domenica 28 dicembre 2014

Oroscopo del 2015: l'Italia rischia la bancarotta

In base alle previsioni correnti, nel 2015 l’economia italiana uscirà dalla recessione, a partire dal secondo trimestre, con una minima ripresa della crescita del Pil tra lo 0,3% e lo 0,7% trainata prevalentemente da fattori esterni. Contenti? Meglio essere attenti: il 2015 sarà un anno supercritico perché il sistema economico è vicino ai limiti di tenuta: migliaia di piccole aziende industriali, commerciali ed artigiane, nonché di professionisti, che finora hanno resistito a tre anni di crisi pesante del mercato interno hanno i bilanci destabilizzati e, senza novità positive, non potranno continuare l’attività. D’altra parte, il sistema è ancora sufficientemente vitale per sopravvivere, riprendendosi, se avrà un minimo di ossigeno. In tal senso vedo l’economia italiana, nel 2015, in bilico tra crollo finale e ripresa. Quali condizioni favorirebbero l’esito migliore?
L’Italia ha perso la sovranità economica e monetaria perché la ha conferita ad un agente europeo che non è disegnato per tornargliene una parte nei momenti di bisogno. Infatti la politica italiana non può stimolare l’economia in crisi con spesa in megadeficit, non può battere moneta né può svalutarla. In tale gabbia ha la sola facoltà sovrana di modificare la politica fiscale. Ma se abbassa le tasse deve anche tagliare la spesa per mantenere l’equilibrio di bilancio imposto dai trattati europei siglati irriflessivamente dai nostri governi precedenti, si espone al rischio, oltre che di dissensi destabilizzanti, di un impatto deflazionistico aggravante nel breve termine. Tale impatto sarebbe, in teoria, bilanciabile da un forte impulso alla fiducia con la conseguenza di portare i risparmi dalla cassetta ai consumi. Ma non è pensabile che un’azione così destatalizzante e forte sia fattibile da una maggioranza di sinistra. In sintesi, l’Italia non ha e la sua politica attuale non vuole usare quei mezzi sovrani di stimolazione economica che hanno portato rapidamente, per esempio, America e Regno Unito fuori dalla crisi, ora ambedue in boom. Per tale motivo la minima ripresa italiana del 2015 sarà trainata solo dall’esterno: euro basso che facilita export e importazione di turismo e costi energetici in riduzione. Ma nel saldo statistico che proietta una minima ripresa nel 2015, tali condizioni esterne daranno un segno più al Pil aggregato mentre continuerà la recessione del mercato interno perché non stimolato. E molti soggetti economici affonderanno pur nello scenario di ripresa. Questo il punto non ancora detto nelle cronache. Per tenerli a galla ci vorrà un minimo ritorno della fiducia che aumenti almeno il fenomeno della "ripresa passiva" che è iniziato nel 2014.
Per ottenerlo, il governo dovrebbe fare due azioni d’emergenza che potrebbe attuare pur nei limiti tecnici e politici detti sopra: (a) fondo di ripatrimonializzazione delle imprese con bilanci destabilizzati in forma di prestito con ritorno in 15-20 anni; (b) estensione del Fondo statale di garanzia (non di spesa) per il credito alle aziende in modo da coprire almeno il 70% di un prestito bancario. Potrebbe bastare per confermare un rimbalzo attorno allo 1% del Pil nel 2015, metà per fattori esterni e metà per tenuta del mercato interno, pur in costanza di una pressione fiscale abnorme e di regole lavorative che non incentivano le assunzioni. In sostanza, basterebbe sostenere l’accesso al credito per aiutare la tenuta degli attori economici in difficoltà.
Enfatizzo questo punto perché non credo che il governo di sinistra possa e voglia fare altro di stimolativo. E perché osservo che la liquidità resa disponibile dalla Bce per imprese e famiglie non sta arrivando a loro per problemi di merito di credito. Quindi un sostegno statale d’emergenza, fatto più di garanzie che di spesa, per sostenere tale merito mi sembra la cosa più razionale da raccomandare ad un governo sinistroverso per l’interesse di tutti. Ovviamente la (mini)ripresa italiana senza vera stimolazione interna dipende tutta da condizioni favorevoli esterne. Al momento gli analisti assumono che: 1) la Bce, superando le paturnie tedesche, trovi un modo per comprare eurodebiti e in tal modo sia svalutare l’euro sia garantire di fatto il debito italiano che senza tale sostegno verrebbe classificato come destinato all’insolvenza cosa che farebbe saltare il sistema bancario italiano e renderebbe inutile il suggerimento qui enfatizzato; 2) l’aumento della liquidità in euro bilanci la riduzione di quella in dollari in modo da mantenere la pressione sulla pompa di capitale che tiene artificialmente alte le Borse globali nonostante una crescita mediocre della domanda globale (3,1%). Speriamo, auguri.
di Carlo Pelanda . il giornale

lunedì 17 novembre 2014

Troppa violenza in tutto




Abbiamo appena trascorso una settimana all'indice della violenza, su tutto e su tutti, perfino la pioggia è stata di una violenza devastante sul territorio martoriato del nostro Paese. 
L'Italia non ce la fa più, i cittadini sono esasperati per i moltissimi immigrati messi a casaccio in periferie giù duramente provate e giustamente si ribellano, i lavoratori rivendicano i loro diritti al lavoro e si fanno sentire e poi ci sono omicidi e suicidi che sono diventati ordinaria amministrazione, per non parlare delle violenze sugli anziani nelle case di riposo e sui bimbi nelle scuole materne... che cosa sta capitando alla nostra Italia, siamo diventati un popolo senza valori? 
Il mio pensiero è che ci hanno fatto diventare così perchè ogni giorno vediamo che chi ci governa e dovrebbe rappresentare le Istituzioni non ha alcuna moralità, ruba e truffa impunemente e se ne frega della miseria che vede intorno a se, vediamo una giustizia che non è giusta per niente, che giudica innocenti delinquenti incalliti e li manda luberi, vediamo i nostri figli senza lavoro e tanti furbi che il lavoro se lo creano sulle spalle degli altri. 
Penso che se chi ha contribuito a far nascere questa nostra democrazia potesse vedere quello che ne è sortito si dispererebbe, come ci disperiamo oggi noi, qui in questo nostro Paese.
manuela valletti 
tags: Italia, violenza, furti, lavoro, ruberie, ingiustizie, immigrazione, sfascio

giovedì 23 maggio 2013

INTEGRAZIONE... MA PER CHI?


Riporto il mio articolo apparso oggi su Milanometropoli.com

Cominciamo a mettere un punto fermo: sono gli immigrati a doversi integrare e non i cittadini italiani , e lo devono fare conoscendo la nostra cultura, le nostre tradizioni, la storia delle città in cui vivono e rispettando tutto questo.
Il problema non è solo italiano ma in Italia sembra che si sia presa la questione sottogamba fin dall'inizio e i risultati drammatici si vedono ora.
Con il rispetto che dobbiamo agli immigrati quali persone non possiamo non notare che tanti fatti di sangue nelle nostre città li vedono tristemente protagonisti. 
Gli accadimenti di Milano, che dimostrano una violenza inaudita, e quelli di ieri di Londra che sono a dir poco raccapriccianti, devono far allertare le istituzioni sul problema della sicurezza e sulla necessità di bloccare l'immigrazione clandestina fino a quando saranno state concordate con il resto dell'Europa leggi idonee a controllare il fenomeno. La Danimarca nei giorni scorsi ha chiuso le frontiere e l'Italia dovrebbe seguirne l'esempio. 

Purtroppo la nomina a Ministro dell'Integrazione di Cecile Kyenge non ha aiutato, il neo ministro è partita lancia in resta, dichiarando di voler arrivare ad abolire il reato di immigrazione clandestina. A parole saremmo tutti caritatevoli ma quando si governa bisogna pesare bene ciò che si dichiara e il momento per una scelta del genere non è certamente questo per via della situazione economica molto grave in cui versa il paese e la mancanza di lavoro per gli stessi italiani.

E' giunto il momento di analizzare bene il fenomeno dell'immigrazione a livello Europeo e di elaborare insieme una legge che tuteli le identità delle popolazioni dei vari Stati e nello stesso tempo elabori un programma serio di integrazione per gli immigrati.

In questo momento in Italia, e a Milano, in particolar modo, si ha la netta impressione che ad integrarsi debbano essere gli italiani, che si ritrovano in balia di bande di immigrati non proprio pacifici.

MVG 

lunedì 24 dicembre 2012

Monti, se ne vada!

Ieri mi sono presa la briga di ascoltare la "tanto attesa" conferenza stampa di Monti, inutile dire che mi sono rovinata il pranzo, ma questo finisce per essere il meno dei mali,
Tanto per cominciare non ho mai visto una persona, anche se  Primo Ministro  e senatore a vita, di tale e tanta supponenza e di altrettanta  poca chiarezza.
Il Professore ha cominciato con l'attaccare il suo predecessore accusandolo di essere incomprensibile (come se lui fosse lapalissiano), poi ha dato il benservito a Vendola e ha praticamente invitato Bersani a metterlo da parte  in funzione del fatto che sarà lui, una volta investito dal potere "divino"  a diventare  il suo Premier. Ha terminato dicendo di aver salvato l'Italia dal baratro, di essere stato bravo nell'aver "compiuto la sua missione" e altre amenità di questo genere per poi comunicare che sarà sulla sua Agenda per l'Italia che lui accetterà di diventare Premier o candidato tale. Insomma, lui non si candiderà per nessun gruppo, ma sarà il gruppo a candidarsi per lui....
A seguire le  insipide domande dei giornalisti, tutti supini, tutti cordiali, tutti troppo gentili....nessuno che abbia fatto a Monti le domande che ogni italiano trovandoselo davanti, gli avrebbe fatto:
- lei ha salvato l'Italia, ma che ne ha fatto degli Italiani caro Presidente? Lei sa che sono moltissimi gli Italiani che rasentano la povertà?
- se come lei dice,  tutto va bene, come mai tutti gli indici che denotato la forza economica di un Paese sono pesantemente peggiorati?
- Visto questi dati, vorrebbe gentilmente dirci dove sono finiti i soldi delle tasse pagate dagli Italiani
- Come mai, caro Presidente, lei ha versato nelle casse del Monte dei Paschi di Siena oltre tre miliardi di Euro ecc. ecc. ecc.
Sapete che cosa mi auguro? Che i partiti politici, ormai completamente squalificati agli occhi dei cittadini, abbiano un sussulto di orgoglio e rimandino al mittente l'Agenda e le sue nefande profezie, mi auguro che prendano coraggio, che cambino la loro rappresentanza in parlamento e che cambino registro, insomma che se la giochino per governare al meglio questo Paese, per fare i nostri interessi, prima di quelli Europei.
Mi auguro questo, ma forse o sempre troppa la  fiducia che ripongo nel prossimo, quello che è certo però, è che la fiducia in Monti mi manca completamente. Staremo a vedere!



domenica 20 aprile 2008

L’Expo a Milano sarà una fortuna per tutta l’Italia

Vinceremo l’Expo 2015? Sperèm. Dovrebbero dirlo nei rispettivi dialetti e magari in latino tutti i famosi cento campanili della Penisola isole comprese. C’entriamo tutti quanti. I 154 Stati voteranno lunedì sera a Parigi decidendo tra Milano e Smirne. Vale più di un’Olimpia e di un Mondiale di calcio. C’è di mezzo qualcosa assai più prezioso di un prestigio di tolla: ci giochiamo noi stessi, fatturato e qualità della vita, e qualcosa di impalpabile e decisivo che è la tensione di crescere. Credere nel futuro. Sarebbe l’occasione storica per manifestare la voglia di rialzarsi, di non rassegnarsi alla mediocrità, al sentimento di decadenza che attraversa un’Europa fiacca. Ed invece provare a diventare nuovi fiammanti, noi e Milano, lucidando le insegne, trasformando le strade come pavimenti di casa che quasi si metterebbe la cera; anche dando nerbo al desiderio di gustare le cose della vita, il mettere mondo figli, tirar su case, chiese e stadi e monumenti: e di lavorare. Speriamo dunque che questa opportunità ci sia data e aspettiamo lunedì prossimo e poi, se andrà bene, tutti in piazza a festeggiare.