Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Egregio Signor Presidente della Repubblica Italiana
On. Prof. Sergio Mattarella,
i nostri lettori ci hanno incaricato di rivolgere a Lei, quale ultimo baluardo della democrazia nel nostro Paese, alcune domande che essi stessi si pongono, relativamente agli avvenimenti di questi ultimi due mesi.
Le domande che assillano i nostri lettori riguardano i DPCM che il Presidente Conte ha usato per sospendere di fatto la Costituzione e la mancanza di aiuti economici alle imprese.
Signor Presidente, i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri possono sospendere la Costituzione ?
Da due mesi a questa parte gli italiani non godono piu’ delle libertà individuali a causa dei DPCM del Presidente Conte.Gli articoli della Costituzione, violati senza disposizione di legge, sono i seguenti 2, 3, 4, 13, 16, 17, 19 ,32, 33 ,34,35, 41 e riguardano i diritti dei cittadini, le libertà di singoli o di associati di muoversi, di adempiere ai precetti della propria religione, di lavorare, di fare impresa, di educare e via di questo passo .
I DPCM del Presidente Conte hanno imposto ai cittadini dei trattamenti sanitari, che senza entrare nel merito, definiremo confusi,contraddittori, di dubbia efficacia, in contrasto con l’art.32 della Costituzione comma 1, sulla obbligatorietà di un trattamento sanitario.
Non crede, Signor Presidente, che rinchiudere in casa i cittadini italiani con sanzioni decisamente fuori misura per eventuali omissioni, si configuri come un trattamento sanitario obbligatorio ?
Queste misure da stato di guerra, si sono protratte per quasi due mesi senza che vi siano stati i presupposti dell’articolo 78. Le risulta che siano stati almeno efficaci ? Altri Paesi hanno scelto strade diverse, meno opprimenti e ne sono usciti prima di noi.
Le severe critiche a questi provvedimenti sono giunte della Presidente della Corte Costituzionale e noi li abbiamo apprezzati.
Mentre qui si sperimentavano tutte le ricette possibili per debellare il corona virus e i vari esperti trascorrevano ore e ore in televisione per illustrarle agli italiani, la sola certezza che prendeva corpo era il disastro della nostra economia.
Per quale motivo alle nostre attività produttive non è ancora giunto alcun aiuto dallo Stato?
Le molte enunciazioni del Governo relativamente a svariati miliardi, sono per ora lettera morta. E’ possibile che in due mesi non si sia trovato un accordo con le Banche?
Le preoccupazioni degli Italiani relativamente a questo argomento sono infinite, si teme che l’Italia faccia la fine della Grecia e diventi un Paese annichilito da una Unione Europea matrigna e da una Germania predominante.
La nostra Nazione rischia concretamente che migliaia di attività produttive allo sbando per una chiusura che gli è stata imposta, finiscano svendute in mani straniere.
Per quanto sopra ci rivolgiamo a Lei, Suprema Garanzia della Repubblica, fine giurista e uomo di grande saggezza affinchè, non solo vengano ripristinate le garanzie democratiche, ma vengano trovate soluzioni idonee per uscire da questa crisi non con una ennesima task force o con virologi sempre in contrasto fra loro, bensì con una leale collaborazione fra le istituzioni.
Con ossequio e stima
Manuela Valletti – direttore responsabile THE MILANER
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