domenica 17 marzo 2013

Povertà, semplicità, sobrietà e retorica

Povertà, semplicità, sobrietà.... in questi giorni ho sentito  all'infinito queste tre parole, le ho sentite, direi a proposito, sulla bocca del nuovo Pontefice, ma anche sulle bocche non altrettanto "qualificate" dei Presidenti di Camera e Senato nel loro discorso di insediamento. 
Ora non vorrei che i due politici si fossero lasciati influenzare da Papa Francesco al quale "piacerebbe una Chiesa povera" (e tutti ci auguriamo che passi dal dire al fare), perchè purtroppo una Italia povera esiste già e non è riempendosi la bocca di frasi fatte e retoriche che i problemi del nostro Paese si risolveranno.
Le mode sono pericolose e certo si raggiunge il cuore dei cittadini dicendo che d'ora in avanti Camera e Senato saranno a disposizione per ascoltare i loro problemi, che gli ultimi saranno i primi ad essere ascoltati, che il Mediterraneo dovrà diventare un ponte verso l'Africa, che la violenza sulle donne cesserà e che si farà luce sulle stragi di Stato insabbiate da 50 anni.... ma questi bellissime enunciazioni sono destinate a restare lettera morta semplicemente perchè i Presidenti di Camera e Senato hanno il solo compito di far funzionare i due rami del Parlamento e non certo di legiferare o peggio di diventare un centro di ascolto parrocchiale. 
Eppure  queste enunciazioni  sono state salutate da applausi fragorosi dei parlamentari di sinistra e dei Grillini  che in quanto a libri dei sogni sono maestri.
I nostri due "eroi " Boldrini e Grasso, i predicatori del momento  se ne andranno come neve al sole, insieme ai Grillini e a tutti coloro che continuano inesorabilmente a prendere per i fondelli gli Italiani.
Si tornerà a votare e questa volta cari concittadini vedete di non fare cavolate!

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