Arrivano via mare, qualche volta ce la fanno, altre volte muoiono annegati, ma noi abbiamo il dovere morale di aiutarli. Quante volte ognuno di noi ha mostrato preoccupazione e anche fastidio per l'arrivo indiscriminato dei migranti? Direi tante. Non ci spaventano però il colore della loro pelle, la loro religione o la loro cultura, siamo preoccupati per il loro futuro in Italia e per le scelte inique fatte dal governo che assegna loro denaro e servizi che molti italiani in difficoltà non hanno. Forse, più realisticamente, siamo preoccupati di avere un governo che non informa e non può o non vuole, organizzare equamente la permanenza degli immigrati nel nostro Paese.
Ieri, davanti alle immagini del naufragio nel canale di Sicilia e all'opera incessante dei nostri soccorritori qualche cosa in noi è cambiato. Novecento morti hanno lasciato il segno e così, sentendo le storie di queste povere persone, abbiamo capito che non ci sarà blocco navale che tenga, non ci sarà niente che li possa fermare, nei loro Paese ci sono guerre, fame, sfruttamento e disperazione ed è per questo che loro fuggono e continueranno a fuggire e lo faranno a qualsiasi costo.
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