mercoledì 7 giugno 2017

URANIO IMPOVERITO:LA DIFESA COLPEVOLE PER LA MORTE DI UN CAPORALE

Corrado di Giacobbe il caporale ucciso dall'uranio impoverito

Il caporale maggiore dell'esercito italiano Corrado di Giacobbe, morto il 6 novembre del 2011 a 24 anni, per una forma leucemica dopo aver prestato servizio a Serajevo nel 1997 e nel 1998, non era sufficientemente protetto da attrezzatura idonea contro le radiazioni nefaste dell'#uranio impoverito e non ha potuto evitare il contatto con lo stesso, per tutto questo il Ministero della Difesa è stato chiamato a risarcire ai suoi familiari 642mila euro.
A margine di questa sentenza il presidente dell’Osservatorio militare ha comunicato che ci sono ben 343 militari deceduti e 7mila malati che hanno subito la stessa contaminazione di Corrado Di Giacobbe e che ora aspettano che la giustizia italiana renda giustizia a loro e alle loro famiglie.

Ministero colpevole

Con sentenza 11408/2017, che sarà una pietra miliare per tutti i militari che hanno subito la stessa sorte del Di Giacobbe, i giudici del tribunale di Roma hanno scritto che le responsabilità del Ministero della Difesa sono chiare, i nostri militari sono stati inviati nei Balcani per una missione di peace keeping, con attrezzature assolutamente non conformi a prevenire la contaminazione delle particelle di uranio impoverito disperse nell'atmosfera e nell'acqua, nelle zone in cui erano stati chiamati ad operare.
La dotazione dei nostri militari consisteva solamente in una maschera Nbc e un telo protettivo che risultano assolutamente inadeguati rispetto alla protezione di cui avevano realmente necessità, in particolare, il militare Di Giacobbe, che era addetto alla cucina, era costretto a far uso dell'acqua contaminata del luogo in cui si trovava e lo ha dovuto fare senza alcuna precauzione.

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