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martedì 22 aprile 2008

Una festa nazionale che non sia di sinistra o di destra

Ci avviciniamo al 25 Aprile e immagino che le piazze saranno riempite da cortei politicizzati che già invocano, a quindici giorni dalle elezioni che hanno decretato la vittoria del centro destra, la tutela dei valori della costituzione. Non mi risulta che nessuno abbia in mente di non rispettare la costituzione, ma l'equazione centro destra al governo=pericolo fascismo non muore mai, soprattutto ora che il comunismo è stato spazzato via dal Parlamento.
Vorrei che il 25 aprile non fosse la madre di tutte le rivendicazioni della sinistra, perchè di partigiani ce ne sono stati anche di altro colore, per esempio tra i cattolici democratici. Vorrei che si mettesse fine all'idolatria del partigiano perchè abbiamo saputo da Pansa che anche tra di loro si annidavano persone di ben pochi scrupoli.
L'Italia ha la necessità di non voltarsi più indietro, ha bisogno di una festa nazionale che sia la festa degli italiani, come il 14 luglio in USA, un giorno di festa in cui tutti possano riconoscersi per la loro appartenenza ad un popolo non ad una fazione politica.
Mio padre è stato deportato a Mauthausen perchè militanti del PCI di allora lo avevano coinvolto nello sciopero del 1944 all'Alfa Romeo, a 23 anni ci si lascia coinvolgere....gli stessi militanti hanno poi fatto il suo nome alla Muti per salvarsi la pelle e lui è finito in un lager. Questo è solo un esempio che la dice lunga su quello che accadde in quegli anni e che mi tocca da vicino. Non voglio polemizzare ma a me le bandiere rosse un po' di fastidio lo danno. Io non festeggerò il 25 aprile.