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giovedì 3 marzo 2011

"Quella bestia va punita"

Così i genitori di Yara Gambirasio si sono espressi per chiedere giustizia per l'omicidio della figlia. Mi viene da dire che forse stanno offendendo le bestie, anzi senza forse, ma su una cosa hanno assolutamente ragione, la richiesta di una giustizia rapida e giusta.
Questi genitori avevano avuto dagli inquirenti assicurazione che la figlia fosse viva, avevano atteso in silenzio proprio per questa speranza, invece le indagini non hanno fatto alcun passo avsanti dopo tre mesi dalla sparizione della ragazzina, anzi sono state prese alcune cantonate non indifferenti, una per tutte la questione del muratore marocchino arrestato sulla nave che lo stava riportando in Marocco per un errore di interpretazione di una sua intercettazione; mentre lui veniva riportato in Italia, la sua auto rimaneva sulla nave e proseguiva verso la sua meta. Se il ragazzo fosse stato colpevole i rilievi sulla sua auto sarebbero stati fondamentali. Ora pare che anche la seconda traduzione dell'intercettazione non sia quella giusta...
Quanta superficialità in questa vicenda e non solo in questa, le indagini della polizia sono sempre meno attendibili, basti dire che ad Avetrana la presunta scena del crimine non è mai stata nemmeno transennata e per ritornare a Yara, il campo dove è stato rinvenuto il suo cadavere è stato transennato per 24 ore, poi reso agibile e dopo un giorno nuovamente transennato.
Ci sono pochi commenti da fare, gli apparati dello stato connessi con la gestione della giustizia vanno profondamente rimodernati, i genitori di Yara chiedono una giustizia giusta, l'avranno? Lo  vedremo in questi giorni, ma se così non fosse saremmo davvero messi male, anzi malissimo.

giovedì 29 maggio 2008

Paola non ha avuto giustizia

Trapani: incidente aliscafo, condannato comandante

28 Maggio 2008, 19:10

TRAPANI - Un anno e dieci mesi, con pena sospesa, per Mario Scaduto, il comandante dell'aliscafo "Giorgione", in relazione all'incidente nel porto di Trapani del 9 agosto scorso. Le accuse vanno dal naufragio colposo all'omicidio colposo, alle lesioni plurime colpose. L'aliscafo si scontrò con la barriera frangiflutti del porto: perse la vita un turista, dieci i feriti. (Agr)


Questo lo scarno comunicato che è stato diffuso ieri sera alla stampa, la turista che non ha nemmeno il diritto di essere nominata è Paola Romano, una carissima amica di famiglia, che appunto in quell'incidente perse la vita.

La sorella di Paola, Serena cercò subito di attivare attraverso il blog Amici di Paola una indagine investigativa sulle cause di  un incidente che probabilmente non è da imputare al solo comandante della nave. Molte televisioni intervistarono, fecero servizi, posero interrogativi, ma poi più nulla.

Gli interrogativi  che erano stati posti restato ancora tutte in piedi: era sicuro l'arrivo in quel porto? Erano in funzione di radar direzionali? La tragedia si poteva evitare? A queste domande nessuno ha dato risposta.

Certo Mario Scaduto era il comandate dell'Aliscafo, ma è davvero solo lui il responsabile della morte di Paola e se così fosse, è ammissibile che la sua pena sia solo di 1 anno e poco più e che grazie alla condizionale egli non debba scontare nemmeno un giorno di carcere? Non si è trattato di un incidente tra auto, qui si parla di trasporto pubblico, forse qualche responsabilità in più dovrebbe essere considerata.

Paola Romano se ne è andata in una notte di agosto, aveva tante aspettative per il suo futuro, aveva tanta voglia di vivere. Paola Romano non ha avuto giustizia, almeno la giustizia degli uomini, e ci è stata strappata per la seconda volta.