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lunedì 16 gennaio 2017

L'Italia, sola in Europa, è in deflazione

L'Italia, sola in Europa, è in deflazione

Nota dell'editore
La criticità, la gravità, la drammaticità della situazione economica italiana la si coglie tutta nel dato comunicato ieri dall'Istat: il Paese ha chiuso l'anno in deflazione, per la prima volta dal 1959. Prezzi in negativo dello 0,1%, in un'Europa che ha visto in media un carovita dell'1%, il più alto da tre anni a questa parte.

Non si venga dunque più a parlare dei problemi economici italiani come se fossero condivisi da tutti i paesi industrializzati del Continente, perché questo solo dato basta a confutare una simile affermazione. Se guardi la voce "deflazione" nei testi di macroecomia, la vedi definita come l'effetto di una decisone di posticipazione degli acquisti da parte dei consumatori motivata dall'idea che i prezzi saranno in futuro ancora più convenenti. È una definizione troppo ottimistica: è in sostanza una definizione falsa.

La domanda cala perché non ci sono risorse economiche per sostenerla e non ci sono risorse economiche per sostenerla – questo non lo troverete nei libri di macroeconomia – perché si è fatto a brandelli il diritto del lavoro, perché se non si tutela la massa dei compratori garantendo loro delle forme contrattuali stabili e incrementali è ovvio che ogni inefficienza gestionale non produrrà altro effetto che la cosa più semplice: un contenimento dei costi della produzione. Gli italiani non stanno procrastinando gli acquisti, stanno decidendo a quale albero impiccarsi. Sono eccessivo?
continua

domenica 20 aprile 2008

L'Italia si è rialzata: Berlusconi Premier

Ieri è stata una giornata convulsa, alle 13 SKY diffondeva dei sondaggi che davano una vittoria di misura al PdL , ma la cosa non mi quadrava per nulla. Alle 17 invece le proiezioni di voto riportavano la vittoria di Berlusconi nelle sue giuste proporzioni: ben 9 punti di distacco dall’antagonista Pd. Un segnale di cambiamento netto da parte degli italiani che auspicavo e il cambiamento non è stato solo questo, anche se questo è certo il più importante. I comunisti sono scomparsi dal Parlamento e sono fuori anche i Socialisti. Sono rammaricata solo per Bertinotti, del quale, pur non condividendo alcuna delle sue idee, apprezzo la corretteza, ma se penso al nuovo Parlamento con soli 3 partiti mi si apre il cuore. Le condizioni per cambiare musica ci sono tutte, la maggioranza del Pdl è consistente sia alla Camera che al Senato, il partito è perfettamente in sintonia con i bisogni della gente, non rimane altro da fare che cominciare a lavorare e se conosco bene Berlusconi, avrà già in tasca la lista dei Ministri e sarà pronto a muoversi. Sono molto soddisfatta di come sono andate le cose, auguro al Presidente del Consiglio, al suo schieramento e a tutto il Parlamento un sincero “BUON LAVORO” , l’Italia ne ha bisogno.