Visualizzazione post con etichetta Berlusconi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Berlusconi. Mostra tutti i post

lunedì 3 ottobre 2016

SILVIO BERLUSCONI non sta bene è ricoverato negli USA

Le notizie sulla salute del Cavaliere arrivano con il contagocce dopo che i suoi avvocati sono stati costretti a chiedere per lui  il "legittimo Impedimento" per non poter essere presente nel processo Ruby Ter che lo vede coinvolto.

In questa occasione le carte presentate dai suoi legali hanno certificato 
che#berlusconi è a New York dallo scorso venerdì ed è ricoverato al Presbiterian Columbia University Medical center di New York, per problemi relativi all'intervento al cuore che ha subito recentemente al San Raffaele, pare che Berlusconi soffra di sbalzi pressori e di uno stato di flogosi generalizzato.

In USA per problemi cardiaci

Non è la prima volta che il cavaliere vola negli Stati Uniti per i suoi problemi di salute: nel 2006, quindi 10 anni or sono, si fece ricoverare in un centro cardiologico specializzato di Cleveland,in Ohio, dove gli venne installato 

sabato 21 maggio 2016

E' IL MOMENTO DEI TRADITORI

ECCO CHE COSA TA ACCADENDO

Nel giorno in cui muore Pannella, fedele fino alla fine ai suoi ideali, uno come Feltri stona davvero.  Diventa sempre più probabile che il disegno di Berlusconi (partito della Nazione con Renzi) si stia pian piano concretizzando, prima Verdini e ora Feltri cambiano casacca e cambiano linea editoriale a Libero. 

Epurazioni in corso! 
Belpietro. Giannini , Porro e la Isoardi. 
Stanno tutti zitti quelli che per Santoro fecero le barricate? Il "nuovo" di Renzi fa paura, che succederà quando l'alleanza con il cavaliere diventerà palese? Allora avrà le reti Rai e anche le Fininvest a disposizione.

IPOTESI  REALISTICA MOLTO, REALISTICA

Il cavaliere sta preparando la formazione del Partito della Nazione. Ha spostato la sua avanguardia presso Renzi (Verdini) e si appresta a far passare inosservato il licenziamento di Belpietro e la sua sostituzione con Feltri , funzionale alla causa  anche lui. Dalla parte Renziana dobbiamo registrare anche Ferrara, il primo a saltare il fosso.

Le elezioni politiche vedranno dunque questi schieramenti: SINISTRA - PARTITO DELLA NAZIONE (RENZI E BERLUSCONI) - LEGA E FRATELLI D'ITALIA - MOV5STELLE
Praticamente ci ritroveremo una nuova DC, peggiore dell'originale e inamovibile, assuefatta al volere della UE.
La sola possibilità che vedo per sfuggire ad una dittatura che potrebbe durare anni è votare in massa il Mov5stelle, che nel frattempo farebbe bene a prepararsi per governare.

l




venerdì 18 luglio 2014

BERLUSCONI ASSOLTO PERCHE' IL FATTO NON SUSSITE



E' accaduto oggi dopo quattro anni di infamie, di odio violento, di sputtanamento della sua persona e anche della sua nazione. Il Bunga Bunga era diventato oramai un saluto per qualsiasi italiano che osasse mettere un piede fuori dall'italia, insomma siamo stati classificati per quattro anni come un popolo di puttanieri della peggior specie.
E lui Silvio non si è mai arreso, ha continuato a dire a destra e a manca che era innocente, che lui veramente credeva che Ruby fosse la nipote di Mubarak e lei, Ruby ad urlare che con Berlusconi non aveva mai fatto sesso, mai sentita lei, Ruby, dai giudici, mai ascoltati i testimoni della difesa, anzi indagati per falso anche se non erano stati ascoltati.
Oggi il castello è crollato, si è ripiegato su se stesso perchè il fatto non sussisteva, si reggeva sul niente, anzi meglio, solo su un odio ideologico incredibile che non fa onore alla giustizia italiana. 
Sono lieta che sia finita così, anche se probabilmente la Procura di Milano potrebbe ricorrere in Cassazione incrementando ulteriormente le folli spese pubbliche (leggi soldi nostri). 
Un uomo, anche se ricco e potente, non può vivere senza la sua dignità e anche una Nazione non può perdere il suo prestigio internazionale.
In seguito a queste accuse infamanti è stato cancellato il voto degli Italiani a favore del centrodestra, a seguire sono stati  creati senza alcun consenso popolare i disastrosi governi Monti, Letta e Renzi, i primi due  hanno messo l'Italia in ginocchio, il terzo ancora non ha terminato il suo percorso.
Chi risarcirà gli italiani per questa crisi infame, per il lavoro che hanno perso, per le aziende chiuse, per quell'odioso disprezzo internazionale? 
Chi può affermare con certezza che senza il "caso Ruby" le cose non sarebbero andate diversamente?
Mi piacerebbe che un pool di avvocati animati da grande senso civico,  si facesse carico di rappresentare il popolo italiano in una causa civile per una sorta di risarcimento morale, anche simbolico, per i danni subiti. Chissà se qualcuno si farà avanti?

venerdì 22 novembre 2013

Kennedy e il Cavaliee hanno molte analogie

L'America sta celebrando in queste ore il cinquantesimo anniversario della morte di John Fitzgerald Kennedy, il presidente-mito diventato l'icona della sinistra planetaria.













I giornaloni italiani si sono buttati a pesce sull'avvenimento: paginate su paginate per ricordare, esaltare, consegnare all'immortalità il loro idolo. Oggi le cronache kennediane si mischieranno con quelle italianissime sulle motivazioni della sentenza Ruby. «Abbiamo accertato - scrivono i giudici di Milano, per altro smentiti dagli interessati e da decine di testimoni - che Berlusconi ebbe rapporti sessuali». E già immagino i commenti sdegnati dei moralisti a gettone.
La coincidenza mediatica Kennedy-Berlusconi cade a proposito. Perché i due hanno più di un punto in comune. Entrambi ricchi, molto ricchi, hanno usato la loro ricchezza per farsi largo in politica. Entrambi, alla loro discesa in campo, si sono imposti a sorpresa su rivali favoriti. Entrambi hanno regalato un sogno al loro Paese senza riuscire a realizzarlo (nel caso di Kennedy per sopravvenuto omicidio, in quello di Berlusconi perché siamo in Italia). Tutti e due hanno cambiato profondamente e in modo irreversibile il costume della politica. E, non ultimo, entrambi avevano una passione irrefrenabile per le belle donne.
Neppure il compassato Corriere della Sera si è potuto esimere dal ricordare questo piccolo dettaglio attinente alla vita privata del grande John. Due giorni fa una paginata ne ricostruiva le gesta. Trascrivo: «Dicono che la sua vita sia stata costellata da una sequenza ininterrotta di incontri occasionali con giovani donne di ogni ceto sociale. Tutte bellissime, tutte innamorate. Erano stagiste della Casa Bianca, attrici, cantanti, prostitute, signore del jet set, giornaliste, segretarie, amanti di boss della mafia... Arrivavano di notte alla Casa Bianca nascoste dentro il bagagliaio di un'auto e il presidente le intratteneva nel suo ufficio. Queste consegne a domicilio venivano rispedite al mittente nel giro di pochi minuti...».
E come titola il Corriere questo resoconto? Il porco di Washington? Un immorale al comando? No, titola: «Il fascino di un traditore». Sottotitolo: «Perché noi donne (nonostante tutto) lo adoriamo».
Ohibò. Scopriamo ora che a sinistra un presidente disinvolto e fedifrago può essere amato proprio in quanto tale e celebrato da donne a distanza di 50 anni. Deduco che a sinistra la vita privata, per quanto bizzarra per i canoni dei moralisti, non debba interferire sul giudizio politico e, tantomeno, presumo, diventare fatto giudiziario. Anzi, essere libertini, ci dicono per Kennedy, aggiunge fascino. Questa sì che è una novità. L'ipocrisia è che tanta benevolenza è solo per chi è di sinistra, zona dove puttane e puttanieri non mancano, ma lì, e solo lì, fanno tanto chic.

da Il Giornale

domenica 17 novembre 2013

PDL, sarà vera scissione?

Il "fattaccio" è avvenuto ieri, ma sono mesi che le acque non sono tranquille nel PDL. Il Consiglio Nazionale  ha sancito la morte del Pdl e la  nascita di Forza Italia e il gruppo dei Governativi di Alfano ha decretato la nascita di Nuovo Centro Destra creando di fatto una rottura "insanabile" tra loro e il gruppo guidato da Silvio Berlusconi. Ma sarà una scissione vera?
Non può essere sfuggito a nessuno il modo soft con cui sono stati trattati i dissidenti da Berlusconi, che dal palco ha invitato le truppe di Forza Italia a non attaccare i "traditori". Dal canto suo Alfano non è stato da meno e in conferenza stampa con i giornali esteri, ha ribadito il suo affetto immutato per il cavaliere e la collocazione nel centro destra della sua nuova forza politica.
Parrebbe una mossa del tipo "lottare separati per colpire insieme" e se fosse così sarebbe davvero una grande astuzia politica e probabilmente raggiungerebbe lo scopo. Alfano al governo per non lasciare il Paese nelle mani del PD e Berlusconi fuori e con le mani libere per fare una bella campagna elettorale.
Non è escluso che lo stesso escamotage venga usato dal PD con Letta e Renzi, insomma i "presi per il naso" se fosse davvero così,  sarebbero sempre e solo  gli Italiani.

mercoledì 10 luglio 2013

Analisi di una morte annunciata

Berlusconi spazzato via dalle sue colombe, da Gianni Letta, dalla Cassazione, da S&P e da Napolitano
Chissà se il povero SB è finalmente riuscito a capire che la responsabilità della sua fine politica (e non solo politica) ricade innanzi tutto sulle colombe del Pdl? Probabilmente no. Perché SB, da 20 anni, si è lasciato stoppare in ogni iniziativa intelligente - sul fronte interno e su quello internazionale - dalla criminale genia delle sue colombe. 
L'Italia poteva crescere economicamente conquistando i mercati dell'Europa dell'Est, dell'Asia Centrale, del Vicino Oriente? E le colombe frenavano. Gli suggerivano boicottaggi suicidi, rinunce a commesse fondamentali. 
SB pensava alla riforma della giustizia? E le colombe a dirgli di no, per non infastidire il Capo dello Stato, per non creare tensioni con la sinistra. Le reti Mediaset potevano essere uno strumento per la comunicazione politica? E le colombe a fargli assumere giornalisti e conduttori di sinistra, per non avere ostacoli nella raccolta di pubblicità per programmi di stupidità assoluta..... e via di questo passo.
Ora, però, si arriva alla resa dei conti. Il Pdl insiste sulla cancellazione dell'Imu? E piomba S&P che declassa l'Italia spiegando che l'Imu deve restare. Ma le colombe a sopire, a frenare. La Cassazione è pronta a spedire SB al gabbio e a farlo decadere da parlamentare? E le colombe a tubare, a dire che non è nulla, che non bisogna arrabbiarsi perché se no la Napolitano si offende. Quell Napolitano che, di fronte alla scalata Fiat del Corriere e di Rcs, non trova nulla da dire: è il mercato, bellezza. Sarebbe anche una questione di libertà di stampa, di libertà tout court. Ma è un tema che può infastidire chi esultava per i carri armati a Budapest. E allora facciam finta di niente se il Corriere chiede un giudizio immediato per SB e la Cassazione si adegua. 
Coincidenze, assicurano le colombe. Quelle colombe organizzate dal conte-zio Gianni Letta per eliminare SB ed affidare la distruzione dell'Italia al governo Alfetta: il nipotino Enrico e l'inetto Alfano. Ma bisogna abbassare i toni e fare un passo indietro....
dal profilo FB di Patrizia Rametta

martedì 25 giugno 2013

Il baratro della giustizia italiana

Un caro amico ha postato su FB questo post, ritengo sia molto esauriente e fotografi perfettamente la situazione della giustizia in Italia.

"Nessuno sarebbe mai stato in grado di mostrare in quale baratro stia precipitando la giustizia italiana se non la stessa magistratura.
Non alludo alle tre penose comparse togate mandate davanti alle telecamere a recitare un copione già scritto da mesi, ma a chi, a livelli ben superiori, sta realizzando con determinazione e scientificamente quello che ormai nessuno, nemmeno i compagni meno dotati di autonomia cerebrale, può fingere di non sapere: quello delle toghe è un golpe vero e proprio e chi si nasconde vigliaccamente dietro il solito dito (le sentenze non si discutono ma si rispettano) è complice ed ultimo beneficiario allo stesso tempo.
Un complotto perfetto, poco importa che non ci siano reati né prove: quando mai i tribunali speciali hanno avuto bisogno di queste sciocchezze? E quando mai le dittature si sono preoccupate di applicare la giustizia? O almeno di fingere di contare su un sistema giudiziario e su tribunali giusti ed imparziali?
Hanno gettato la maschera, mostrando il loro infame ghigno satanico, tanto sono loro a comandare nel nostro Paese, non pagheranno mai per i loro crimini contro la verità, non finiranno mai in manette, sputtanati davanti al mondo intero.
E chi osa rifiutarsi di sposare le loro tesi accusatorie viene intimidito, minacciato, trascinato al banco degli imputati. In Italia i diritti della difesa sono minacciati da questa giustizia letame, i testimoni vengono immediatamente indagati, i verdetti sono palesemente preconfezionati. Ma la sinistra tace, quando le fa comodo.
Cane non mangia cane, un PM che lavora nella stanza accanto a quella del giudice, che con lui scambia opinioni, progetti, tattiche e strategie, è normale?
Come fanno certi personaggi squallidi, maestri d'ipocrisia, a conservare fiducia nella giustizia italiana? Forse solo quando sotto la mannaia del boia ci finisce un avversario politico... Perchè solo quelli evidentemente commettono reati, oppure solo quelli non sono degni di sedere in Parlamento. Se fossero persone oneste, corrette e degne sarebbero votate nelle liste della sinistra, questo è ovvio.
E fa un discreto effetto comico vedere Vendola, l'orecchione alla pugliese, che discetta di moralità, di etica e di virtù private.
Dopodomani tutto sarà come ieri, chi ha una poltrona da difendere garantirà che le sentenze ridicole e strampalate non avranno ripercussioni sul governo Letta, chi da anni aspetta il momento di liberarsi del “nemico” (non combattendolo alle elezioni ma lasciando il compito di farlo fuori all'amica corporazione delle toghe rosse) farà fatica a nascondere il proprio meschino entusiasmo.
Il "diritto" in coma e una corporazione di incredibili fabbricanti di teoremi a stabilire i destini di questo Paese, degli italiani alla canna del gas, delle imprese in agonia e di un sistema politico che ha bisogno di ghigliottine per conquistare il potere."
E.S.

venerdì 26 ottobre 2012

Berlusconi se ne va....

In questi giorni, a seguito della decisione di Silvio Berlusconi di non candidarsi a Premier nelle prossime elezioni politiche, ho letto diverse opinioni su di lui, quasi tutte di politici, gli stessi che hanno tirato un sospiro di sollievo per la notizia e che indifferentemente da destra e da sinistra si sperticano ad elogiare "il gesto di grande generosità che ha compiuto".
Il solito giochino sporco della politica, in realtà ormai Silvio dava fastidio a molti, se non a tutti, anche nel suo partito.
Dopo quasi vent'anni di impegno politico credo che Berlusconi meriti comunque un ringraziamento se non altro per aver vivacizzato la politica ed averla resa più vicina ai cittadini, forse anche troppo vicina... nel senso che tutti noi pensavamo che i leader politici fossero degli unti dal Signore e ci siamo invece accorti che a loro dell'Italia e quindi di tutti noi non importa nulla, il fine che loro perseguono a nostre spese è uno solo, il loro profitto personale.
Mi direte che non sono tutti così, si, è vero, ma così lo sono in tanti e lo si vede tutti i giorni.
Ma torniamo a Berlusconi.... ricordo la sua discesa in campo, l'entusiasmo con cui molti di noi si sono affrettati ad attivare i club di Forza Italia e il caloroso abbraccio della folla all'annuncio della sua vittoria,
La storia si è ripetuta con fasi alterne, ma anche l'ultima volta, quella di tre anni fa, il centro destra fece il pieno dei voti grazie a lui.
Ricordo che pensai che con quella maggioranza bulgara avrebbe potuto attuare tutte le riforme promesse e invece questo non accadde ed è proprio questa la più grande "colpa" che imputo al Cavaliere. In molti ci siamo sentiti traditi, il nostro voto non era servito a nulla ancora una volta.
La colpa fu di Fini? Si, ma Berlusconi ci mise anche del suo e del loro ci misero i magistrati e i giornalisti. In poche parole l'odio verso la persona fu così efferato che non si guardò troppo per il sottile nell'invadere la sua vita privata. Lo scandalo Ruby e di seguito quello delle ragazze dell'Olgettina misero il Cavaliere KO, ma con lui andò a KO anche la credibilità del nostro Paese.
Come ho già scritto le responsabilità furono molte, ma non si badò alla credibilità del Paese quando i giornali lo sputtanarono in prima pagina e i Magistrati aprirono inchieste improponibili per infangarlo, in fondo erano fatti privati, fatti suoi, certo comportamenti poco opportuni, ma privati.
E ora siamo qui con un Premier tecnico, con una tassazione vergognosa e senza prospettiva future.... Eh si, perchè il Berlusca va a casa, ma un altro leader non ce lo abbiamo.
Speriamo nel futuro? Mah...non vedo grandi personalità affacciarsi all'orizzonte politico, il meno peggio resta Monti, ma la sua mania del rigore per il rigore spaventa.
Berlusconi se ne va... ma dietro di lui il deserto!

martedì 25 ottobre 2011

Le pensioni e la crisi di governo

Voglio fare una considerazione sulla attuale situazione politica: ma è mai possibile che nessuno sia disposto PER IL BENE DEL PAESE a dare una mano al governo o a quello che resta di esso? Mi permetto di suggerire una via al Premier: porti in aula la riforma delle pensioni e la sottoponga al voto del Parlamento così vedremo in faccia chi ha il coraggio di votare contro sapendo quello che costerebbe al nostro Paese.
E' il momento di battere i pugni sul tavolo  caro Presidente e vedremo allora  se i soliti noti, quelli che si riempiono la bocca con la parola responsabilità, senso dello Stato, per il bene dell'Italia... voteranno la riforma o se, accampando mille scuse, tutte risibili, faranno cadere il Governo
Coraggio Presidente, imbocchi la via maestra che è sempre la migliore e poi lasci!

lunedì 16 maggio 2011

MILANO: Amministrative a sorpresa!

Le elezioni amministrative a Milano sembrano riservare una clamorosa sorpresa: il candidato della sinistra Giuliano Pisapia è saldamente in testa con oltre il 48% dei consensi e il sindaco uscente Letizia Moratti si ferma solo al 40%. Per bene che vada al centro destra, si arriverà ad un ballottaggio dagli esiti quanto mai incerti.
Il Pdl e la Lega sembrerebbero essere stupiti del risultato, dico sembrerebbero, perchè mi risulta difficile credere che non sapessero del malcontento che aleggiava sulla testa del sindaco uscente, in realtà chi vive a Milano sa benissimo che i milanesi non avrebbero voluto  un secondo mandato per la Moratti. 
Aggiungiamo a tutto questo una campagna elettorale completamente radicalizzata sulla figura di Silvio Berlusconi e sui suoi guai giudiziari... la signora Moratti ha parlato poco dei problemi della città e ha fatto una uscita di pessimo gusto, anzi diciamo pure diffamatoria, nei confronti del suo avversario Pisapia, senza nemmeno chiedere scusa a posteriori.
Milano è sempre stata un laboratorio per la politica nazionale, non può quindi essere sottovalutata la sconfitta del centro destra. Forse Berlusconi dovrebbe pensare che i milanesi ne hanno le tasche piene dei suoi processi, possono anche pensare che sia un perseguitato, ma a loro interessa che cosa fa al Governo e non che cosa dice al Palazzo di Giustizia.
Conosco Pisapia, non lo considero assolutamente un estremista, lo è stato molti anni fa... ma molti di coloro che erano in Lotta Continua  o nel MSI, ora siedono in Parlamento dall'altra parte, mi auguro che le sua scelte siano un bene per Milano e per il momento mi complimento con lui. Dopo il ballottaggio, che a mio parere vincerà, gli farò gli auguri di buon lavoro!

venerdì 19 novembre 2010

Berlusconi: con un partito nuovo verso nuovi successi...

Berlusconi sarebbe tentato di «rottamare» il Popolo della libertà e dar vita a qualcosa di innovativo. Boatos di palazzo confermano che il Cavaliere avrebbe già incaricato una società di marketing di disegnare un nuovo logo e un nuovo nome per il sempre più probabile ex Pdl. In effetti ai suoi occhi ripresentarsi alle elezioni con lo stesso simbolo con cui ha stravinto nel 2008 assieme a «quello lì» - visto che in privato è raro che il Cavaliere pronunci il nome di Fini - non lo convince del tutto. L’idea sarebbe quella di cambiare, di dare una svolta anche d’immagine al partito e di recuperare lo spirito del 1994 quando, in pochi mesi, scese in campo con Forza Italia e sbaragliò la gioiosa macchina da guerra delle sinistre, guidate da Occhetto. Per il Cavaliere è un po’ come se Fini, col suo strappo, avesse ferito anche il partito nel quale ha militato - seppur obtorto collo - fino all’estate scorsa. Sulla questione ci starebbero ragionando in molti tra i quali il sottosegretario Santanchè e l’ex ministro Scajola.
Resta il mistero sul nome. Certo è che al premier «Popolo della libertà» non piace più. Lo trova poco diretto, poco efficace, poco immediato. Il Cavaliere vorrebbe trovare qualcosa di simile al ’94: rivoluzionario e d’impatto allo stesso tempo e non è del tutto escluso che la formula «Forza Italia» venga in qualche modo riesumata. Un nuovo nome e un nuovo logo anche per scongiurare pretese sul simbolo da parte dei finiani? Gli esperti giuridici del partito tendono ad escluderlo sebbene in più occasioni il colonnellissimo Bocchino abbia minacciato la guerriglia anche su questo fronte. Secondo il finiano servirebbe la firma di tutti i fondatori del partito affinché il proprietario lo possa utilizzare. Quindi anche quella di Fini. Secondo i berlusconiani, invece, la contestazione non sta in piedi né da un punto di vista tecnico, né giuridico, né elettorale. «Il nostro statuto parla chiaro - dice l’onorevole pidiellino Ignazio Abrignani - soltanto i tre coordinatori possono utilizzare il simbolo Pdl». Tuttavia, onde evitare di impelagarsi in una guerra di codici e codicilli con conseguenti estenuanti ricorsi al Tar, meglio sarebbe tagliare la testa al toro e creare una nuova «cosa». Qualcuno frena il premier sostenendo che, in così poco tempo, sarebbe difficile far conoscere a tutti un logo nuovo di zecca. Ma le mission impossibile al Cavaliere sono sempre piaciute. Altro vestito ma anche altro corpo al partito di centrodestra. Non è un mistero che al leader piaccia l’idea di rilanciare il movimentismo sotto varie forme. A Roma, per esempio, chi sta lavorando sodo per trovare sinergie con i circoli dei tea party è il senatore Stefano De Lillo. Assieme ad altri parlamentari pidiellini sta mettendo benzina della società civile nel motore del partito. 
Ad ogni modo l’input arrivato a diversi parlamentari è quello di tenersi pronti a tutti, anche ad una nuova avventura elettorale. Parole d’ordine: meno Stato, meno sprechi, meno spesa pubblica, meno tasse, avanti col federalismo e basta con la politica politicante della Prima Repubblica. 
(da Il Giornale)

mercoledì 29 aprile 2009

Silvio ritira la legge su Salò, Pd in festa ma....

Silvio ritira la legge su Salò, Pd in festa
Il Parlamento è sovrano a intermittenza


Ma non era sovrano, questo Parlamento? Ma non era "Silvio dittatore" che cuce e disfa come gli pare? Non c'erano vesti strappate ogni volta che la maggioranza faceva quel che le pareva senza chiedere all'Aula? Eppure questa volta proprio Franceschini ha chiesto a Berlusconi: prego, tolga la legge su Salò. Ma le leggi non le facevano mica i parlamentari? Misteri del Pd. Il premier, da parte sua, non se l'è fatto ripetere due volte: non dev'essergli parso vero, questo invito all'autoritarismo servito dalla sinistra sul piatto d'argento. Detto fatto, la proposta di legge che il Parlamento avrebbe dovuto perlomeno discutere -dare o non dare un vitalizio a tutti quelli che hanno combattuto la Guerra, anche ai repubblichini- non c'è più. Il dibattito in Aula è saltato, e franceschini e il Pd apprlaudono beoti come a una loro vittoria. Non hanno capito. Il Cavaliere è stato al gioco, ultimamente fa così: spegne il cerino prima che prenda fuoco. Politicamente e strategicamente fine: chi può più dirgli niente? Franceschini provoca, lo invita in Abruzzo per il 25 aprile? E lui ci va, perché no. Franceschini chiede parole di pacificazione? Eccolgiele. Franceschini dice: e vabbè, troppo facile: ritiri una proposta di legge. Pronto. Che vuole di più, il Pd? Che senso ha di esistere, visto che il Cavaliere è così conciliante e non è più il Babau contro cui combattere? Resta il fatto che il Pd ha chiesto, e Silvio ha concesso, che il Parlamento stesse zitto. La legge nemmeno si discute: si ritira prima. Se questa è la democrazia che il Pd vuole...

Albina Perri

domenica 19 aprile 2009

Quel campione di Travaglio

Il cabarettista del Travaglino è tornato ad allietarci con le sue battute che fanno taaaaanto ridere le brave persone. Ha scritto che i giornalisti italiani si dividono in due categorie: quelli che lavorano per Berlusconi e quelli che lo faranno. Che buontempone. Ha dimenticato una terza categoria: quelli che lavorano per Berlusconi e lo nascondono. Quelli, cioè, che lavorano per il Giornaledi Montanelli dal 1987 al 1994 e si adeguano alla linea craxiana-democristiana di un direttore che peraltro definisce Berlusconi come migliore editore possibile. Quelli, ancora, che prima di intraprendere un'intera carriera contro Berlusconi scrivono un paio di libri per la Mondadori di Berlusconi, e questo nel 1994, quando la celebre discesa in campo è già stata annunciata da tempo; il primo libro si chiamava Stupidario del calcio e altri sport, il secondo invece Palle mondiali, a dimostrazione che i veri letterati, a cominciare dal titolo, scrivono sempre lo stesso libro. Ci sono poi altre categorie di giornalisti. Quelli, per esempio, che nel periodo secessionista della Lega scrivono sulla Padania con lo pseudonimo di Calandrino, ché Travaglino pareva troppo smaccato. Quelli che fanno fuoco e fiamme contro il candidato sindaco di Torino Valentino Castellani, nel 1993, e poi, una volta eletto, ci scrivono assieme il libro agiografico Il mestiere di sindaco. Quelli che tuonano contro i parassiti e poi sono pagati dalla Rai e dall'Unità, cioè dal contribuente. Quelli che tuonano contro i giornalisti di partito e poi inneggiano pubblicamente a un partito dei valori cui sono organici. Quelli che scrivono libri antimafia e poi, nel 2003, portano la famiglia a trascorrere le vacanze in presenza di un favoreggiatore di mafiosi arrestato tre mesi dopo: certo Pippo Ciuro che se ne stava a bordo piscina col Travaglino e col pm Antonio Ingroia prima di essere giudicato «figura estremamente compromessa con il sistema criminale». Quelli che «io faccio solo il giornalista» ma poi fanno comizi alle manifestazioni politiche di Grillo e Di Pietro, lo spalleggiano, fanno spettacolini teatrali, invocano il diritto di satira anziché di opinione, vendono dvd di se stesso e libri di carte passate dai magistrati. Quelli che sbraitano perché hanno cacciato Padellaro e Colombo dall'Unità e poi alla fine son sempre all'Unità a prendere la mesata. Quelli che difendono la magistratura sinché la magistratura non punisce i magistrati amici suoi. Quelli che gli inquisiti devono andare a casa purché non siano figli di politici molisani. Quelli che Paolo Garimberti è bravo solo se in Rai respingerà certi direttori. Quelli che guadagnano scrivendo malissimo di Berlusconi. E quelli che, alla faccia loro, persino la domenica, guadagnano scrivendo malissimo dei Travaglini.

venerdì 9 maggio 2008

UNA PREGHIERA PER SILVIO

Il governo c'è e dalla prossima settimana sarà operativo. Se alla sinistra non piace è segno che Berlusconi ha lavorato non solo in fretta ma anche bene. Non penso si tratti di ministero d'alto profilo. Forse è una fortuna. Troppi galli nello stesso pollaio fanno danni. In questo caso ci sono tre o quattro persone molto autorevoli e di grande personalità nei posti chiave; per il resto il gruppo è costituito da giovani di belle speranze e da mediani ai quali auguriamo di non montarsi la testa e di ricoprire con umiltà il ruolo di faticatori. A fare gol provvederà il Cavaliere. L'importante è che la squadra sia compatta e non disperda energie in polemiche stucchevoli. Qualcuno sostiene che la scelta dei ministri sia stata condizionata dai partiti. Vero. Vero e ovvio. Dato che il sistema democratico rappresentativo non può non reggersi sui partiti, i quali pertanto contano. Meno che in passato ma contano ancora. Ne sa qualcosa il premier che ha trascorso una settimana intera a dannarsi l'anima per trovare il modo di accontentare i pretendenti al "trono", che sono sempre troppi rispetto alla disponibilità dei posti. Gli uomini e le donne non cambiano mai: dicono di non puntare alla poltrona, in realtà non mirano ad altro. Il potere e i suoi simboli fanno gola anche agli inappetenti e alle anoressiche, figuriamoci ai politici. Nonostante Silvio si sia impegnato col bilancino per distribuire equamente gioielli e patacche, c'è chi è rimasto escluso e, vivendo la cosa come un'ingiustizia, mugugna. Pazienza, avrà tempo per rassegnarsi o per maturare nuove ambizioni a cui essere all'altezza. Qualche osservatore, in parte anche noi, è stato tratto in inganno dall'assenza (nel listone dei promossi) di Michela Vittoria Brambilla, e si è affrettato a dire incautamente: la ragazza è stata trombata. Trombata un corno. La Rossa di Calolziocorte, a differenza di tanti suoi colleghi, bada al sodo esattamente come il premier ed è lieta di avere per ora rinunciato (...) (...) al titolo di ministro, ma di essersi accaparrata le deleghe della Sanità che oggi non è un dicastero. Lo diventerà a settembre. E comunque - dicastero o no nella sostanza è uno dei gangli vitali del governo e sta a cuore a chiunque, considerato che la salute non è di destra né di sinistra. Dalla gestione della Sanità dipenderà almeno al 50 per cento il successo o il fallimento di Berlusconi. E lui ne è consapevole. Ecco perché ha scelto un personaggio di assoluta fiducia: la Brambilla. Della quale si potrà dire tutto tranne che non sia affidabile. Non è tipo da risparmiarsi o da scendere a compromessi. A proposito di successo e fallimento, aggiungerei che il Cavaliere ha davanti a sé una montagna di problemi. Non si pretende li risolva tutti e subito. Da 40 anni l'Italia o non è governata o è governata da cani e le grane si sono stratificate. Eppure qualcosa mi dice che questa è la volta buona: lui ce la farà. A una condizione: non dimentichi di demolire le vetuste impalcature burocratiche che immobilizzano il Paese e lo dissanguano con costi assurdi e infruttiferi; né dimentichi di abolire la quantità sterminata di privilegi ingiustificati di cui gode senza meriti la Casta. Già. La Casta. Che è anche il titolo di un best seller scritto per Rizzoli da due giornalisti di spessore, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, entrambi del Corriere della Sera, da cui abbiamo tratto gli spunti per rammentare a Silvio dove è urgente affondare il bisturi. L'elenco delle bestialità collezionate dal Palazzo è lungo: noi forniamo in sintesi quelle macroscopiche nella speranza sia arrivato il presidente capace di spazzare via, oltre ai rifiuti di Napoli, anche le macerie del malgoverno. Ciò è indispensabile per recuperare risorse e investirle in opere (specialmente servizi) di pubblica utilità. Certamente occorre coraggio. Ma Berlusconi ne ha abbastanza. O lo tira fuori o sarà un disastro. Prima di chiudere, un particolare: ogni decisione suscita dissensi. Al momento. I consensi vengono dopo. All'Italia non serve un medico pietoso, ma uno che la guarisca e non ascolti i suoi lamenti. Quando si sarà rialzata, ringrazierà.
FONTE : LIBERO

domenica 20 aprile 2008

L'Italia si è rialzata: Berlusconi Premier

Ieri è stata una giornata convulsa, alle 13 SKY diffondeva dei sondaggi che davano una vittoria di misura al PdL , ma la cosa non mi quadrava per nulla. Alle 17 invece le proiezioni di voto riportavano la vittoria di Berlusconi nelle sue giuste proporzioni: ben 9 punti di distacco dall’antagonista Pd. Un segnale di cambiamento netto da parte degli italiani che auspicavo e il cambiamento non è stato solo questo, anche se questo è certo il più importante. I comunisti sono scomparsi dal Parlamento e sono fuori anche i Socialisti. Sono rammaricata solo per Bertinotti, del quale, pur non condividendo alcuna delle sue idee, apprezzo la corretteza, ma se penso al nuovo Parlamento con soli 3 partiti mi si apre il cuore. Le condizioni per cambiare musica ci sono tutte, la maggioranza del Pdl è consistente sia alla Camera che al Senato, il partito è perfettamente in sintonia con i bisogni della gente, non rimane altro da fare che cominciare a lavorare e se conosco bene Berlusconi, avrà già in tasca la lista dei Ministri e sarà pronto a muoversi. Sono molto soddisfatta di come sono andate le cose, auguro al Presidente del Consiglio, al suo schieramento e a tutto il Parlamento un sincero “BUON LAVORO” , l’Italia ne ha bisogno.