Finalmente anche Milano avrà il suo Museo della Deportazione, verrà realizzato alla Stazione Centrale e precisamente accanto al binario 21 che era accessibile solo dai sotterranei. Da quel binario sono partite le 605 persone deportate la mattina del 30 gennaio 1944 ad Auschwitz–Birkenau e molti altri convogli per altre campi di concentramento nazisti. Anche mio padre Ferdinando Valletti partì da quel tragico binario il 4 marzo 1943 e venne condotto con altri compagni di sventura prima ad Insbruk, poi a Reichenau che era un piccolo campo di smistamento, e infine a Mauthausen, dove arrivò il 13 marzo 1944 e vi rimase fino al 5 maggio 1945, il giorno della liberazione.
Quest'anno ho visitato il Campo di Mauthausen e ciò che resta di quello di Gusen e ho pensato che la mia città avrebbe proprio dovuto dedicare alla deportazione un museo, un luogo della memoria per tutti coloro che sono morti e hanno sofferto nell'inferno dei campi di sterminio. Sono quindi molto orgogliosa che questo Museo venga realizzato e mi auguro che la documentazione che verrà messa a disposizione di tutti non si limiti alla Shoah ma comprenda tutti i deportati milanesi.