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mercoledì 20 gennaio 2016

HUBERT ZAFKE SARÀ PROCESSATO IN GERMANIA, FU MEDICO DI AUSCHWITZ

Il medico di Auschwitz concorse all'uccisione di 3681 deportati in un solo mese di permanenza nel campio di sterminio.

Hubert Zafke, medico nazista di Aushwitz

Dopo 71 anni dalla chiusura dei campi di concentramento nazisti, i carnefici della Shoah sono ancora in circolazione. È il caso di Hubert Zafke, medico di 95 anni, che andrà a processo il prossimo mese di febbraio a Neubrandenburg, in Germania. Il capo d'accusa è gravissimo, avrebbe contribuito a causare la morte di ben 3681 deportati in un solo mese di permanenza nel campo di sterminio ai Auschwitz, esattamente dal 15 agosto 1944 al 15 settembre 1944. In quel periodo arrivarono al campo 14 treni che trasportavano prigionieri ebrei, tra di loro anche la piccola Anna Frank.
Secondo l'accusa, il medico era ben conscio di trovarsi in un campo di sterminio, visto che aveva partecipato concretamente alla sua organizzazione e alla esecuzione di molti deportati.

L'iter processuale

Zafke era già stato processato una prima volta, ma non si era potuto procedere contro di lui in quanto il medico era stato ritenuto in cattive condizioni di salute e non in grado di affrontare un dibattimento processuale. In seguito la Corte di Appello tedesca ha ribaltato la sentenza e ha ritenuto Zafke in grado di sostenere il processo, anche se con le dovute precauzioni visto il suo deficit cognitivo e le sue condizioni di salute precarie.

sabato 22 ottobre 2011

Elie Wiesel
















Elie Wiesel ]

Chi ascolta un superstite dell'Olocausto o della Shoah diventa a sua volta un testimone!

lunedì 26 settembre 2011

Le interviste raccolte dalla Shoah Foundation ON LINE

Da Martedì 27 settembre, le copie delle 433 interviste audiovisive in italiano raccolte dalla Shoah Foundation, fra i sopravvissuti o gli scampati ai Lager nazisti, sono consultabili on line sul sito dell'Archivio centrale dello Stato. Fanno parte dell’enorme corpus di circa 52 mila videoregistrazioni effettuate in 70 Paesi e 37 lingue fra testimoni - ebrei, sinti e rom. politici, sacerdoti, omosessuali - della Shoah, che la fondazione creata nel 1994 da Steven Spielberg, sull'onda del successo, anche economica di Schlinder's List, ha realizzato per non disperdere la memoria del genocidio. Digitando www.archiviocentraledellostato.beniculturali.it si potrà accedere a un archivio audiovisivo di circa 1600 ore, indicizzato: vuol dire che ogni intervista, lunga mediamente trenta minuti. è scomposta in segmenti di un minuto. Scegliendo, per esempio, nell'infinito elenco di parole chiave (a partire dai nomi di persone e di luoghi) il termine fame, tristemente frequente nei ricordi dei testimoni, si otterrà la lista di tutte le interviste in cui se ne parla, ma verrà anche segnalato ogni minuto dell'intervista prescelta in cui la fame viene nominata.

lunedì 29 settembre 2008

Un museo al Binario 21 della Stazione Centrale

Finalmente anche Milano avrà il suo Museo della Deportazione, verrà realizzato alla Stazione Centrale e precisamente accanto al binario 21 che era accessibile solo dai sotterranei. Da quel binario sono partite le 605 persone deportate la mattina del 30 gennaio 1944 ad Auschwitz–Birkenau e molti altri convogli per altre campi di concentramento nazisti. Anche mio padre Ferdinando Valletti partì da quel tragico binario il 4 marzo 1943 e venne condotto con altri compagni di sventura prima ad Insbruk, poi a Reichenau che era un piccolo campo di smistamento, e infine a Mauthausen, dove arrivò il 13 marzo 1944 e vi rimase fino al 5 maggio 1945, il giorno della liberazione.
Quest'anno ho visitato il Campo di Mauthausen e ciò che resta di quello di Gusen e ho pensato che la mia città avrebbe proprio dovuto dedicare alla deportazione un museo, un luogo della memoria per tutti coloro che sono morti e hanno sofferto nell'inferno dei campi di sterminio. Sono quindi molto orgogliosa che questo Museo venga realizzato e mi auguro che la documentazione che verrà messa a disposizione di tutti non si limiti alla
Shoah ma comprenda tutti i deportati milanesi.