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martedì 1 maggio 2012

C'era una volta una zia....

Il primo ricordo consapevole che ho della zia Augusta è un risveglio mattutino al tintinnio  di due scarpette "alla bebè" di vernice nera con la punta in camoscio grigio, la zia le teneva in mano e sorrideva gioiosamente. Erano scarpette con il bottoncino, molto eleganti, bellissime. Avrò avuto due, tre anni... allora le bimbe portavano scarpe bianche, quelle da sbiancare ogni sera con la biacca, dunque quel paio di scarpette nuove erano una assoluta chiccheria.
Sono state sempre le mie preferite e credo di averle portate per tanto tempo, anche nella versione con la punta tagliata, un escamotage usato allora per far andar bene scarpe diventate corte.
La zia l'ho sempre adorata anche per quelle scarpette.. quella mattina   era riuscita a farmi sentirmi amata e importante e io che avevo fame di affetto, gliene sono sempre stata grata.
Nei giorni scorsi le ricordavo questo episodio  e  lei sorridendo sorniona e mi disse... " eri una bimba tanto bella e buona che ti meritavi tutto".
E così, nel corso degli anni, la zia Augusta, con il suo affetto e la sua vicinanza, mi ha accompagnato in tanti momenti importanti della vita, lo ha fatto anche con mia sorella e con i nostri figli. Abitava nel mio stesso palazzo in un appartamento che era stata la sua conquista, l'aveva comperato con tanti sacrifici e lo aveva fatto anche per la sua mamma, la mia adorata nonna Giannina che viveva con lei, quasi a ricompensarla per una vita che era stata dura con lei... quattro figli da allevare e un marito perso troppo presto a causa di  un ictus.
La sua casa era diventata con gli anni  una parte di lei, era la sua certezza, il luogo dove accoglieva tutti noi, dove invitava a pranzo i nipotini  facendoli felici... poter andare a trovare la zia era un privilegio, lo era stato per me quando ero piccola e lo è stato per i miei figli che appena potevano sgattaiolavano via per raggiungerla. A lei piaceva tanto cucinare allora si faceva aiutare dai piccoli, guardava con loro la televisione, li abituava ad avere senso critico e ad esprimere la loro opinione, forse ciò che a loro piaceva tanto della zia era il fatto che li faceva sentire importanti, li trattava da adulti anche se adulti non erano. Lo ha fatto con tre generazioni di nipoti e per la nostra famiglia era diventata una istituzione.

La zia Augusta, se ne è andata ieri in seguito ad una malattia crudele che però non è riuscita a scalfire ne la sua bellezza ne la sua dignità. E' mancata nel suo letto, nella sua casa, per noi questo era importante.
Le siamo stati accanto, le abbiamo fatto compagnia fino alla fine, tutti intorno al suo letto a raccontare di lei, tanti aneddoti di una vita generosa, proprio come lei avrebbe voluto  ... tristi si, ma non troppo, perchè, come diceva lei, "bisogna aver misura nelle cose" e poi perchè  le persone come lei non muoiono mai.

Un bacio zia, dalla tua famiglia!