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giovedì 23 luglio 2009

Ciao papà!

Oggi, come due anni fa, sono qui a parlarvi di un uomo straordinario che se ne è andato in un afoso giorno di luglio. Oggi, come due anni fa, soffro questa perdita perchè quell'uomo è mio padre. Nonostante sia trascorso del tempo mi risulta difficile scrivere di lui al passato perchè il mio papà è tanto presente nella mia vita e in quella dei miei figli. In questi due anni sono state tante le volte che me lo sono sentito vicino, che ho provato a tendere la mano per incontrare la sua, che ho cercato di fissare il mio sguardo nel suo splendido sorriso e ci sono sempre riuscita.
Il 23 luglio 2oo7 papà Ferdinando lasciava la vita che aveva tanto amato e che aveva vissuto intensamente e io, pur comprendendo che, come si suol dire, aveva finito di soffrire, non mi sono rassegnata a perderlo e non lo faccio nemmeno ora. Tra noi c'era un rapporto speciale, una sorta di comune sentire che continua anche ora che lui è in un'altra dimensione, spesso gli parlo, mi confido con lui e le sue risposte arrivano sempre, magari non nel modo convenzionale, ma arrivano.
Oggi voglio ricordarlo come una persona straordinaria, come un papà magnifico e un nonno fantastico (troverete notizie di lui cliccando qui) ma voglio anche dare speranza a chi ha perso una persona cara, perchè se l'amore è grande ed è vicendevole, non c'è morte che tenga, i rapporti non si interrompono.
Ciao papà, un bacio grande!

mercoledì 4 febbraio 2009

A proposito dell'amore e della qualità della vita

Nel precedete post ho accennato alla mia vicenda personale, ora mi giunge questa testimonianza che voglio condividere con voi:

"Era una mattinata movimentata, quando un anziano gentiluomo di un'ottantina di anni arrivó per farsi rimuovere dei punti da una ferita al pollice.
Disse che aveva molta fretta perché aveva un appuntamento alle 9:00.
Rilevai la pressione e lo feci sedere, sapendo che sarebbe passata oltre un'ora prima che qualcuno potesse vederlo.
Lo vedevo guardare continuamente il suo orologio e decisi, dal momento che non avevo impegni con altri pazienti, che mi sarei occupato io della ferita.
Ad un primo esame, la ferita sembrava guarita: andai a prendere gli strumenti necessari per rimuovere la sutura e rimedicargli la ferita.
Mentre mi prendevo cura di lui, gli chiesi se per caso avesse un altro appuntamento medico dato che aveva tanta fretta.
L'anziano signore mi rispose che doveva andare a casa per far colazione con sua moglie.
Mi informai della sua salute e lui mi raccontó che era affetta da tempo dall'Alzheimer.
Gli chiesi se per caso la moglie si preoccupasse nel caso facesse un po' tardi.
Lui mi rispose che lei non lo riconosceva giá da 5 anni.
Ne fui sorpreso, e gli chiesi. 'E si preoccupa di fare colazione con lei anche se sua moglie non la riconosce"?
L'uomo sorrise e mi batté la mano sulla spalla dicendo: ''Lei non sa chi sono, ma io so ancora perfettamente chi é lei"
Dovetti trattenere le lacrime...Avevo la pelle d'oca e pensai:
"Questo é il genere di amore che voglio nella mia vita".
Il vero amore non é né fisico né romantico. Il vero amore é l'accettazione di tutto ció che é, é stato, sará e non sará.
Le persone piú felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ció che hanno.
La vita non é una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia."

Credo che questo racconto sia bellissimo e illuminante .

venerdì 3 ottobre 2008

BINARIO 21: un dolore da condividere

Sembra che il Museo che sorgerà al Binario 21 sarà dedicato solo alla Shoah e questo è francamente inaccettabile. Da ieri è iniziata la mobilitazione di molti figli e nipoti dei deportati milanesi partiti da quel binario con destinazione finale i campi di sterminio nazisti.
Tra questi deportati, come ho scritto anche in altro post, c'era mio padre, di cui ricordo il racconto lucido della partenza da quel binario "a cui si arrivava dai sotterranei della stazione" e molte altre personalità milanesi, una per tutte l'Architetto Belgioioso.
Il fine della mobilitazione è la sensibilizzazione delle istituzioni che pure fanno parte della Fondazione che curerà la realizzazione del Museo, sul fatto che non esistono deportati di serie A e di serie B e che l'essere di religione ebraica non puà essere la sola condizione per essere ricordati e onorati dalla città.

Il mio impegno nelle questioni di principio è tenace e le ingiustizie hanno il potere di farmi diventare uno schiacciasassi, spero che queste mie "doti" siano prezione per il raggiungimento del fine che, con molti amici, mi sono prefissa.
Ho in programma di contattare le più alte cariche dello stato, del comune e della regione e di sensibilizzare politici di tutte le appartenenze, confido che prevalga il buonsenso e la voglia di non discriminare nessuno.

martedì 5 agosto 2008

Uno struggente abbraccio per Marco

Ieri mattina, in quel di Morgex in Valle D'Aosta, Marco Piovesan, carissimo amico dei miei figli e quindi tanto caro anche a me e mio marito, ci ha lasciato.
Marco era uno stimato professionista milanese, fondatore della società ALCYON 2000 a cui si era dedicato con passione, ma era anche il ragazzo buono e generoso sempre pronto allo scherzo che aveva condiviso con i miei ragazzi gli ultimi 20 anni della sua vita: la band, lo stadio, i concerti di Vasco, i viaggi negli Usa, la nascita dei figli e tutto quanto.
Il ricordo più caro che ho di lui è legato al matrimonio di mio figlio: era piombato in casa nostra, agitatissimo ma allegro, voleva rassicurare Giorgio di aver provveduto al Bouquet per la futura sposa e vedendomi emozionata, mi avreva abbracciato forte.
Lo stesso abbraccio e la stessa emozione la dedico a te, caro ragazzo, anche se ha il sapore triste del distacco.
Ciao Marco e grazie per tutto quello che ci hai donato.

Per gli amici di Marco Piovesan: la cerimonia funebre si terrà domani 7 agosto alle ore 11 presso la Parrocchia di S.MARIA NASCENTE al QT8