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sabato 27 aprile 2013

LETTA E IL GOVERNO CHE VERRA'

Enrico Letta è in dirittura di arrivo, forse oggi scioglierà la riserva e poi si procederà al giuramento suo e dei ministri, forse già lunedì il nuovo esecutivo andrà alle Camere per la fiducia.
I partiti direttamente coinvolti in questo nuovo e attesissimo governo sembra abbiano trovato un accordo onorevole in nome del bene del bene del Paese.
Certo questo scandalizza chi vive di ideologia sia a sinistra che a destra, solo che a sinistra l'ideologia ha un solo nome e lo ha da vent'anni, quello di Silvio Berlusconi.
Il premio Nobel Dario Fo ieri si è esibito in un attacco meschino e inqualificabile a Renato Brunetta dimostrando chi dei due è veramente piccolo.
Una buona parte del PD si scandalizza per l'accordo con il PDL e non pensa che gli scandalizzati siamo noi cittadini se a 60 giorni dalla elezioni proprio loro non sono riusciti a fare un governo.
Gianni Letta ha avuto coraggio, si è messo in gioco con generosità e lo stesso hanno fatto Berlusconi e Monti e se loro sono il vecchio, io dico benvenga!
Chi ha invece grida ai quattro venti di volere il nuovo in particolare Grillo e la sua band non potrà non notare che la sola cosa che questi sanno fare è protestare, non accettano di "spocarsi le mani" solo e unicamente per assistere al crollo dei vecchi partiti. Questa volta però hanno sbagliato i calcoli, il nuovo governo andrà lontano e farà quello che all'Italia serve, saranno loro a diventare una delle solite vetuste opposizioni che non propongono nulla di costruttivo e, con buona pace dei loro estimatori, piano piano spariranno.

sabato 20 aprile 2013

Il Presidente impossibile




Grillo e il suo movimento cinque stelle giocano sporco.
Il progetto di Grillo è quello di mandare a casa tutti, quindi se il Pd, o quello che resta del Pd, dovesse cadere nella trappola del voto a Rodotà, il governo non nascerà mai, 
Dopo la caduta rovinosa e indecorosa di Romano Prodi, (auspicata, per la verità, da tutto il Paese), il PD ha un unico modo per ostacolare Grillo che è il suo competitor elettorale, ed è una elezione presidenziale condivisa con il centro destra e i montiani, che consenta al partito di dare un governo al Paese e di ricomporsi prima del voto. 
Mi pare che la Cancellieri potrebbe essere una buona base di discussione e una buona candidatura. Auguriamoci che pur in fase di decomposizione, il PD non perda anche la dignità.