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venerdì 28 dicembre 2012

Lettera aperta a Benedetto XVI


Santità,
mi ritengo da sempre una pessima cattolica, e forse è proprio per questo che non riesco a comprendere l'atteggiamento del Vaticano nei confronti delle imminenti elezioni politiche Italiane, che esalta la figura del Prof. Monti quale persona che vorrebbe “far salire” la Politica alla sua più alta funzione, ossia verso il bene comune.
Il prof. Monti lo abbiamo già visto al lavoro e mi pare che la sua azione abbia avuto conseguenze disastrose nei confronti di quel “bene comune” che il Vaticano sembrerebbe auspicare. A questo punto mi chiedo cosa intenda il Vaticano per “bene comune” e se, in merito, abbiamo concezioni diverse. Se non ricordo male la Chiesa Cattolica, in una delle Costituzioni scaturite dal Concilio Vaticano II, propose la seguente definizione di bene comune:
“l'insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi, quanto ai singoli membri, di reggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente”.
 Le chiedo umilmente se ritiene che le azioni di governo messe in atto dal Prof. Monti siano andate nella direzione giusta, se abbiano cioè creato almeno un minimo di condizioni della vita sociale che consentano ai singoli individui che compongono il popolo italiano di raggiungere la propria perfezione. A me pare, purtroppo, che l'ex governo Monti abbia creato le condizioni perchè interi gruppi e i loro singoli membri (esodati, cassaintegrati, lavoratori dipendenti di aziende private, pensionati al minimo, piccoli artigiani, piccole partite IVA, giovani disoccupati, padri di famiglia licenziati per fallimento delle aziende in cui lavoravano, etc.) siano stati  privati addirittura della speranza di poter mai raggiungere la propria perfezione. Io credo in Dio e, credendo in Dio, credo nella divinità dell'umano essendo egli stato creato a Sua immagine e somiglianza. Ma non credo che somigliamo a Dio nelle sembianze umane, bensì nella spiritualità che è in ciascuno di noi, spiritualità che per la Chiesa Cattolica dovrebbe coincidere con l'animaIl corpo umano non è altro che l'involucro, lo scrigno che custodisce l'anima, ed è un dono divino e come tale va amato e rispettato, curato e protetto. Gesù ci insegna, nel miracolo della moltiplicazione dei pesci e dei pani, che per salvare l'anima è anzitutto necessario curare il corpo, per questo moltiplicò i pani e i pesci, in modo che la moltitudine delle persone che lo avevano seguito mangiasse a sazietà “finchè ne vollero”. Gesù voleva forse  dirci che l'anima non può raggiungere la sua perfezione se lo scrigno (il corpo umano) non è forteTogliendo il lavoro alle persone, togliendo loro la possibilità di sfamarsi, di studiare, di curarsi, si mina e si indebolisce il corpo, si scalfisce lo scrigno che custodice il bene più prezioso: “l'anima” e l'anima potrebbe esserne irrimediabilmente compromessa.... e con lei il divino potrebbe lasciare per sempre l'umano.
Santità, io faccio appello a Lei, a Lei che siede sul trono di Pietro e a Lei soltanto, e Le chiedo se oggi saremmo ancora qui a parlare di Gesù se Egli fosse stato un sobrio? Se non fosse stato così umanamente e divinamente folle da scegliere la Croce, anziché più facilmente e comodamente rinnegare il Padre Suo e Nostro come gli veniva chiesto?
Le chiedo come può il Vaticano schierarsi così spudoratamente per una parte e non per il “bene comune” come dalla Chiesa definito? Siamo forse tornati alla Babele in cui tutti parlavano e nessuno si capiva più? E' forse una follia collettiva l'epoca in cui viviamo?
Santità, torniamo alla Parola, torniamo al Verbo, ci riporti a Dio.... non ci induca ad allontarcene più di quanto stiamo già facendo.
Con somma stima e profonda speranza e se in questa mia lettera ho peccato, chiedo da peccatrice il Suo perdono, ma mi aiuti a capire e a ritrovare il lume della Fede!
Una pessima cattolica