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lunedì 9 aprile 2012

Onestà e disonestà ai giorni nostri

Perchè dobbiamo essere onesti, leali, mantenere la parola data, non fare minacce e ricatti quando sappiamo benissimo che molti, usando mezzi illeciti si sono arricchiti, sono diventati potenti e vengono ammirati ed elogiati? Se molte fortune sono nate dalla genialità degli imprenditori, altre sono il frutto di furfanterie. Gli americani chiamano Robber Barons alcuni loro famosi magnati.
Se la disonestà paga, perchè tante persone continuano ad essere oneste, integre, corrette? Alcuni rispondono che lo fanno per timore della legge. Ma davvero credete che gli onesti siano onesti per timore del magistrato? No. Le leggi sono indispensabili, ma noi non siamo gentili con nostro marito o nostra moglie, non ci prendiamo cura dei nostri figli, non facciamo il nostro lavoro quotidiano, non aiutiamo gli altri per timore della legge. La società è fondata sui costumi, regole morali, valori, legami affettivi e solo quando questi fattori cessano di funzionare deve intervenire la legge. E non sempre con molto successo, come dimostrano le aree di mafia e di camorra. Il rigore morale è qualcosa che incominciamo a formarci da bambini attraverso l'esempio dei genitori, degli insegnanti, degli amici. E’ una bussola interna che rafforziamo da adolescenti, da adulti, nelle prove della vita.
E’ un costrutto personale, il prodotto di una volontà, di una autodisciplina come ogni altra virtù, ogni altra abilità. Il bravo pianista, il bravo calciatore devono incominciare presto, ma poi continuare a coltivare la propria capacità. Chi non si è costruito questa bussola considererà normale ingannare, rubare, tradire. E lo farà sempre.
Ora domandiamoci: gli onesti, coloro che hanno la bussola della integrità, come possono operare in un mondo dove ci sono tanti potenti corrotti e tanti spregiudicati? Non verranno sempre sconfitti? Non è detto. Perchè chi ha scelto la rettitudine ed ha rinunciato ad imbrogliare, è portato a sviluppare altre capacità. Un pò come il cieco che, non vedendo, acquista una straordinaria capacità uditiva tattile e cenestesica. L'onesto sviluppa molto di più l'intelligenza, la creatività, l'efficienza. Inventa, organizza, costruisce, ispira fiducia, ottiene credito. Quando devi fidarti veramente di qualcuno, vedere le cose fatte bene, sei costretto a rivolgerti a lui. Nessuno, nemmeno il politico più spregiudicato, può farne completamente a meno. Questa è la sua forza e per questo, alla fine, si afferma e rende vivibile la nostra società.

domenica 18 marzo 2012

L'Italia non può perdere? Dipenderà da noi!

In questo momento sono distante dai partiti come lo può essere il Polo nord dal Polo sud,  il disgusto che provo è al livello di guardia. Ho la fortuna di pensare con la mia testa, di non essere legata ad alcun partito e di non essere facilmente condizionabile quindi quando qualche amico di FaceBook  si preoccupa per il dissenso che  destra e sinistra  stanno accumulando in funzione del sostegno a Monti, la mia risposta è sempre la stessa: "Mi preoccupo di noi, popolo italiano, e non di che cosa accadrà ai partiti..." Dirò di più, questa sarà probabilmente la prima volta in vita mia che non esprimerò il mio voto in assenza di un competitor veramente convincente, sempre ammesso che il prossimo anno si possa andare a votare.
Nella mia vita di cittadino ho sempre votato secondo coscienza, tenendo conto a parer mio di un interesse generale che travalicava la mia simpatia di voto, ho sempre sbagliato, vedendo quello che è accaduto in questi primi 65 anni di repubblica, ho sempre sbagliato: se ora l'Italia è rovinata e se è retta da leggi assurde, da clientele, da corruttele, da ingiustizie civili e penali, da raccomandazioni ecc ecc, vuol dire che tutti noi abbiamo sempre sbagliato, non abbiamo prestato attenzione, non abbiamo cambiato il manovratore in tempo.
Ora nessuno può chiederci di andare a votare come se niente fosse, come se tutto questo non fosse accaduto, ora nessuno di chi è  "parte del sistema politico, partitico, giudiziario" può permettersi di ripresentarsi nelle liste  come se niente fosse, qui non è più questione di destra, di sinistra o di centro, qui è questione di persone e il discrimine è tra persone oneste, provatamente oneste, e quelle disoneste. Questa volta teniamo tutti gli occhi bene aperti e sgomberiamo la mente da eventuali pressioni, questa volta vediamo di non sbagliare la scelta o la non scelta. L'Italia non può perdere, dipenderà da noi.