Visualizzazione post con etichetta roma. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta roma. Mostra tutti i post

mercoledì 8 giugno 2016

Analisi di una sconfitta annunciata: Matteo Renzi

Renzi dice di non essere contento del voto, ma tace sul fatto che  gli Italiani non lo amano più.




Gli italiani hanno votato per leamministrative domenica scorsa e hanno sancito la fine dell'idillio tra loro eRenzi. I democratici fedelissimi del Premier raccontano che il voto amministrativo non ha valenza politica, ma quello che appare certo è che le cose per loro stanno cambiando e molto. 

Le cause di una sconfitta

Dopo due anni di governo e tante promesse non mantenute, una tra tutte l'aver finto di abbassare le tasse da una parte per aumentarle dall'altra, Renzi sta arrivando probabilmente al capolinea. Il modo spregiudicato e arrogante di governare non gli ha giovato, quasi sempre ha imposto i provvedimenti del suo governo a colpi di maggioranza, avvalendosi senza alcuna remora del partito, non proprio immacolato, di Verdini (anche se oggi si è affrettato a definire chiusa la collaborazione), è riuscito aprovocare una scissione nel suo partito che non ha condiviso scelte politiche importanti, l'ultima in ordine di tempo, la Riforma Istituzionale che sarà sottoposta a referendum nel prossimo ottobre.
Proprio lo smantellamento della base del PD in città e regioni italiane è stata la causa principale della sua attuale debacle, i militanti hanno deciso di non seguirlo, per loro Matteo Renzi è un corpo estraneo che con la sinistra non ha nulla a che vedere.

I ballottaggi a Roma e Milano

Ora si attende il risultato di alcuni ballottaggi previsti tra 12 giorni, infatti a Milano e a Roma i candidati in corsa per la poltrona di sindaco (Sala a Milano e Giachetti a Roma) sono stati scelti personalmente da Renzi, zia.... CONTINUA A LEGGERE

lunedì 27 luglio 2015

ROMA CAPITALE? MA VA....


Quello che sta succedendo a Roma (degrado totale, sporcizia ovunque e trasporti pubblici inefficienti) ripreso purtroppo dalNew York Time, il giornale più importante del mondo, a Milano non sarebbe mai potuto succedere semplicemente per il fatto che i Milanesi non lo avrebbero mai permesso.
Non è pensabile per un Milanese continuare a vivere nel degrado enon fare nulla se non lamentarsi senza provvedere in merito. I romani invece aspettano che sia Gasman, un attore, a suonare la campanella della riscossa e allora "semo tutti de Roma". Ma per favore cari romani, avreste già da tempo dovuto tirarvi su lemaniche per pulire e cacciare il vostro sindaco, anche perchè noi cittadini italiani abbiamo sborsato molti denari per "Roma Capitale" che per ora è capitale della sporcizia, che fine hanno fatto i nostri soldi?
In controtendenza la nostra Milano che ha visto aumentare di quasiil 30% il numero dei turisti in visita alla città, certo abbiamo l'Expo, ma la città è un gioiello. Allora chi è la capitale d'Italia?
Manuela Valletti

Quello che sta succedendo a Roma (degrado totale, sporcizia ovunque e trasporti pubblici inefficienti) ripreso purtroppo dalNew York Time, il giornale più importante del mondo, a Milano non sarebbe mai potuto succedere semplicemente per il fatto che i Milanesi non lo avrebbero mai permesso.
Non è pensabile per un Milanese continuare a vivere nel degrado enon fare nulla se non lamentarsi senza provvedere in merito. I romani invece aspettano che sia Gasman, un attore, a suonare la campanella della riscossa e allora "semo tutti de Roma". Ma per favore cari romani, avreste già da tempo dovuto tirarvi su lemaniche per pulire e cacciare il vostro sindaco, anche perchè noi cittadini italiani abbiamo sborsato molti denari per "Roma Capitale" che per ora è capitale della sporcizia, che fine hanno fatto i nostri soldi?
In controtendenza la nostra Milano che ha visto aumentare di quasiil 30% il numero dei turisti in visita alla città, certo abbiamo l'Expo, ma la città è un gioiello. Allora chi è la capitale d'Italia?
Manuela Valletti

lunedì 8 dicembre 2014

Maledetti politici, state scherzando con il fuoco


Ho letto oggi su Libero l'ipotesi di Pansa sull'evolversi della situazione italiana, in sostanza lui dice che lo scandalo romano di Mafia Capitale trascinerà a fondo anche il governo Renzi e che Napolitano, oramai alla fine del suo mandato, manderà a fare il presidente del consiglio un militare, un Generale del Carabinieri..... e questo sarebbe, sempre secondo Pansa, l'inizio di una dittatura.

Possiamo pensare o sperare che questo in Italia non avvenga, dopo il periodo fascista dal quale siamo usciti con una guerra mondiale, l'idea dovrebbe essere scartata a priori, ma la gente è stufa di questi politici, è stufa di vedere che si mantengono i loro privilegi mentre il paese affonda, sono stanchi di assistere al loro delinquere e ai loro affari con la mafia, la camorra e via dicendo. Il Paese va male, va malissimo, è inutile che vi dica il perchè, se siete cittadini come me lo sapete benissimo, lo vedete tutti i giorni nelle vostre città, gli italiani sono vessati in tutto, dalle tasse, alla delinquenza, alla mancanza di lavoro, all'immigrazione selvaggia e a questo punto l'ipotesi di una dittatura che rimetta tutto a posto forse sarebbe anche auspicata da molti. E poi occorre dire che non ho mai visto un sistema così corrotto come il nostro che si autodistrugga per cambiare, questa è pura utopia e prende sempre più quota l'ipotesi che solo una rivolta sistemerebbe le cose. Per evitare spargimenti di sangue mi sento di invitare i politici ad andarsene ora, subito. Vogliamo esercitare il nostro diritto di voto, è il solo diritto che forse possiamo esercitare se loro i fanno da parte, se non lo faranno credo proprio che una deriva autoritaria sia dietro l'angolo.

Votate il Sondaggio su Libero, voi come la pensate ? 

mercoledì 16 ottobre 2013

In ricordo di Pietro Zucchetti, 10 anni, ucciso a Roma dalla resistenza


Pietro Zuccheretti, il bambino ucciso dalla Resistenza e dimenticato da tutti

Di Redazione, il  - # - 3 commenti
pietro zuccherettiBuongiorno, mi chiamo Pietro Zuccheretti, ho 10 anni, e oggi vi racconto perché mi vedete così in questa immagine. E’ il 23 Marzo 1944, è iniziata la quarta primavera di guerra da pochi giorni, la mia città, Roma, è stata dichiarata da tempo ormai dal comando Germanico “città aperta” ovvero, data la sua particolarità di avere una quantità enorme di edifici e monumenti storici, non vi sono schierate né truppe né mezzi militari, volti a mettere a rischio l’incolumità dei monumenti millenari di questa città; inoltre a Roma vi è anche lo Stato Pontificio, altro luogo da preservare dalla guerra anche se, nonostante ciò, gli aerei degli angloamericani la sorvolano quotidianamente lanciando bombe dove capita, anche sul Vaticano stesso, ancora è fresca la ferita del bombardamento del Quartiere di San Lorenzo e ancora molta gente piange i morti di quel bombardamento che i posteri, molti anni dopo, facendo ricerche, scopriranno essere stato ideato da Solly Zuckerman, il teorico del bombardamento terroristico su civili indifesi e obbiettivi non più militari ma civili.
Io sto camminando per strada, mi trovo in Via Rasella, all’altezza di palazzo Tittoni, e mentre percorro questa strada, in senso opposto marciano inquadrati nei ranghi 156 uomini della 11° Compagnia del reggimento “Bozen”, comandato dal Maggiore Helmut Dobbrick: questa strada viene quotidianamente percorsa da questi soldati della Feldgendarmerie dopo le esercitazioni quotidiane. Vi faccio notare che, proprio perché la mia città, Roma, è stata dichiarata “città aperta”, non vi sono né truppe né carri armati, il servizio d’ordine pubblico è demandato alla P.A.I: (Polizia dell´Africa Italiana) e ai riservisti della Feldgendarmerie, oltre ai Militi delle Brigate Nere: ciò per volontà di Benito Mussolini e di Hitler in persona. Questi uomini, hanno il compito esclusivo di svolgere attività di Ordine Pubblico, non sono impegnati al fronte, né impegnati in azioni belliche di alcun rilievo contro il nemico angloamericano che è impantanato e bloccato nella zona di bonifica dell’Agro Pontino dal mese di Gennaio ‘44 quando gli angloamericani sbarcati a Nettunia per volontà del premier inglese pensavano di raggiungere Roma in pochi giorni mentre in realtà, le truppe Germaniche e i Battaglioni Nembo, Barbarigo, Degli Oddi, e i Genieri della GNR con un altissimo prezzo in termini di perdite umane li hanno inchiodati sulle loro posizioni. Non passa giorno che a Roma in città non si registrino azioni isolate di uccisioni alle spalle, di agguati ai militi della GNR che vengono uccisi e lasciati sanguinare sul selciati, sui sampietrini. Ciò produce preoccupazione e sdegno anche da parte del Pontefice Pio XII, il quale teme una recrudescenza sanguinosa ed altri inutili morti, perché il Pontefice è perfettamente conscio del rischio dell’avanzare del comunismo (che teme e deplora platealmente) ed altresì è perfettamente conscio del fatto che uccidere un singolo milite alla schiena e poi scappare non anticipa di certo la fine della guerra ma altresì non fa altro ch esacerbare gli animi già tesi.
Oggi è il 23 Marzo, è il secondo giorno di primavera, una primavera di guerra, triste, affamata, il cibo scarseggia, ma è anche il 25° anniversario della fondazione dei Fasci di Combattimento di San Sepolcro a Milano, e quindi i GAP (Gruppi Azione Patriottica) si sentono in diritto ed in dovere di compiere un´azione terroristica di guerriglia, convinti di dimostrare agli angloamericani che loro sono capaci di risolvere in pochi giorni il conflitto bellico sul sacro suolo della Patria invasa da eserciti di molte nazioni straniere. Improvvisamente, scoppia un ordigno, si tratta di 18 chilogrammi di tritolo collegato ad una miccia ed un detonatore a strappo collocato all´interno di un carretto della spazzatura e, nel confezionamento dell´ordigno, vengono collocati chiodi e spezzoni di ferro, al fine di rendere micidiali le schegge che si propagano al momento dello scoppio. E’ un attimo: 26 riservisti Germanici muoiono sul colpo, altri 7 moriranno poco dopo il ricovero all’ospedale del Littorio e oltre a loro, muoiono anche due civili che si trovavano inconsciamente al posto sbagliato nel momento sbagliato. Nella deflagrazione, anch’io, Pietro Zuccheretti, di anni dieci, romano, vengo colpito in pieno dall’esplosione e vengo ridotto così come mi potete vedere nell’immagine: del mio corpo rimane intatta solo la parte che vedete, i miei piedi e le mie gambe non verranno mai ritrovate e verrò messo in una piccola bara di legno fatta con semplicissime assi da cantiere. Mentre vengo colpito dalla deflagrazione e muoio sventrato, e la mia unica colpa è quella di trovarmi lì per caso, altri gappisti lanciano bombe a mano contro i riservisti Germanici e poi si danno alla fuga a gambe levate. Ma chi furono gli artefici di questa proditoria azione? Chi furono i gloriosi e radiosi personaggi di questa “azione militare”? Eccoli: Rosario Bentivegna (ex Fascista del GUF) che, travestito da spazzino, trasportò la bomba con la carretta; Franco Calamandrei, che si tolse il berretto per indicare a Bentivegna che il reparto aveva imboccato via Rasella e che la miccia per l’esplosione doveva essere accesa; Carla Capponi, che aspettava Bentivegna all’angolo di via delle Quattro Fontane; e poi Carlo Salinari, Pasquale Balsamo, Guglielmo Blasi, Francesco Cureli, Raoul Falciani, Silvio Serra e Fernando Vitagliano. Questi giovani (tra i 20 e i 27 anni) facevano parte di uno dei tanti gruppi denominati di Azione Patriottica (Gap) e dipendevano dalla Giunta militare, emanazione del Comitato di Liberazione Nazionale (Cln), di cui erano responsabili Giorgio Amendola (comunista), Riccardo Bauer (azionista) e Sandro Pertini (socialista). L’ordine di eseguire l’imboscata di via Rasella, preparata nei minimi particolari da Carlo Salinari, fu dato dai responsabili della Giunta militare. Successivamente Bauer e Pertini dichiararono di non essere stati preventivamente informati e che l’ordine venne dato da Amendola a loro insaputa. Amendola stesso, qualche tempo dopo, confermò la versione, rivendicando a se stesso la responsabilità di aver dato ai “gappisti” l’ordine operativo per l’attentato. La sera del 26 marzo i giornali pubblicarono il testo del comunicato ufficiale germanico. In uno stile freddo, burocratico, la cittadinanza romana viene a sapere che: “Nel pomeriggio del 23 marzo 1944 elementi criminali hanno eseguito un attentato con lancio di bombe contro una colonna tedesca di polizia in transito per via Rasella. In seguito a questa imboscata trentadue uomini della polizia tedesca sono stati uccisi e parecchi feriti. La vile imboscata fu eseguita da comunisti-badogliani. Sono ancora in atto indagini per chiarire fino a che punto questo fatto è da attribuirsi ad incitamento anglo-americano. Il Comando tedesco è deciso a stroncare l’attività di questi banditi.
Da questa azione, scaturisce in seguito tutto ciò che di drammatico accadrà, sfociando nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, (dove la Convenzione dell’Aja dichiara fatto legittimo), e la macabra uccisione di Donato Carretta, linciato e gettato nel Tevere su delazione della moglie di un detenuto comune che lo indicò come il maggior responsabile anche se nessuno disse mai che si adoperò nel chiudere gli occhi quando evasero Saragat e Pertini e fece di tutto per placare la violenta reazione Germanica (legittimata dalla Convenzione dell’Aja) e via via tutto ciò che ne conseguì e che ancora oggi, a distanza di moltissimi anni, voi Italiani dovete subire come unica verità storica da parte dei cosiddetti “eroi”. Ecco, proprio della parola “eroi” prima di ritornare nell’oblio voglio raccontarvi questo: nel dopoguerra, i responsabili di questo agguato terroristico inutile, causa e prodromo delle Fosse Ardeatine, costoro sopra elencati, ricevettero una medaglia d’oro al merito e, quando un giornalista li intervistò e disse loro “…ma perché non vi consegnaste alle autorità, avreste evitato la strage delle Fosse Ardeatine, il massacro di gente innocente…” la risposta secca fu “…non ci consegnammo e non ci volemmo consegnare perché ci avrebbero immediatamente ucciso e noi non volevamo morire da eroi”. Bene, da quel famoso 23 Marzo 1944, ad oggi, nessun politico, nessuna istituzione, nessuna associazione nazionale partigiani italiani, nessun presidente del consiglio, della repubblica (delle banane) mi ha MAI ricordato, MAI. Io non esisto, io non sono mai esistito nella storia della vulgata resistenziale: non esisto perché ero solo un ragazzino di 10 anni, inerme e indifeso che, assieme agli altri due civili passavano di li in Via Rasella dove integerrimi e valorosi ed intrepidi terroristi poi medaglisti, fecero ciò che fecero. Mio padre combatté lunghe battaglie nel dopoguerra affinché il mio nome apparisse sui libri di storia, venisse ricordato nelle scuole, venisse citato nelle celebrazioni annuali del ricordo, ma nulla. Nulla di tutto ciò. Io non esisto per loro.
Per loro esistono solo coloro che materialmente compirono l’attentato, esistono solo le frasi trite e rigonfie di vanagloria, per loro esistono solo i loro martiri e le loro eroiche azione contro il barbaro oppressore nazi-fascista. Oggi, dopo tanti anni dalla mia morte, con un ghigno di sorriso beffardo, ho iniziato a sputare in faccia a Pertini, a Scalfaro, e a tutti coloro che man mano la giustizia divina mi porta al mio cospetto: non ho più le gambe ma non scapperei, mi hanno lasciato la testa attaccata al tronco: posso solo con grande gioia sputargli ogni giorno in faccia e chiamarli con il nome che essi meritano: vigliacchi assassini infami. Un caro saluto a tutti voi e Viva L’Italia. Pietro Zuccheretti, di anni 10, romano. Italiano.
http://www.qelsi.it/2013/pietro-zuccheretti-il-bambino-ucciso-dalla-resistenza-e-dimenticato-da-tutti/

martedì 29 aprile 2008

Roma liberata

Che grande soddisfazione la vittoria del centro destra a Roma! La nostra Italia sta cambiando, si sente finalmente aria di stabilità, di voglia di fare, di sicurezza per il futuro. Ieri i romani hanno festeggiato, perfino alcune chiese hanno suonato le campane e i tassisti con i loro claxon ci hanno dato dentro per salutare il nuovo sindaco. Per la sinistra è finita un'epoca, loro sono frastornati, non riescono a capire perchè a Roma (ma anche alle politiche) gli astenuti erano i loro, non riescono a capire quello che gli italiani, almeno la maggior parte di essi, ha capito benissimo, ossia che la pseudo cultura di sinistra non porta da nessuna parte, che la superficialità e il buonismo hanno devastato le città e che l'economia non si salva aumentando le tasse. Gli italiani questo lo hanno capito e hanno agito di conseguenza.

Riporto qui sotto l'articolo pubblicato sul Blog di Libero

La Capitale per la prima volta a destra
Berlusconi e Fini: giorno felice
La folla festeggia in piazza

Gianni Alemanno 53,6, Francesco Rutelli 46,3. Queste le percentuali di voto ottenute al ballottaggio dai due candidati sindaco.
"Con oggi - ha detto il neo sindaco Alemanno- crolla un sistema di potere e vince, invece, la città, ma queste sono cose che lascio agli analisti politici. Io sarò al lavoro da domani per Roma e per i romani. La prima azione da sindaco sarà quella di fare un provvedimento per ripristinare la sicurezza e il controllo della città". Unica nota polemica riservata all’avversario Francesco Rutelli, Alemanno la suona ringraziando il presidente di An, Gianfranco Fini e ricordando che "lui da Rutelli, nel 1993, fu sconfitto; con oggi la partita è chiusa". Alemanno ha infine voluto dedicare la vittoria di oggi a "Toni Augello, consigliere comunale che ha cominciato a costruire l’opposizione in consiglio comunale proprio dai tempi del Governo di Rutelli".
Fini: "Questa è una gioia enorme. E’ una delle pagine più belle in assoluto per il centro destra e per Alleanza Nazionale".
Berlusconi: "Sono l’uomo più felice d’Italia. Nessun Paese democratico in Europa ha nove punti di vantaggio. Ed ora Roma... E’ una vittoria bellissima, per noi tutti è una grande rivincita"
Gasparri: "Credo che per Rutelli e Veltroni questa sia la sconfitta storica che li archivia".
Piazza Venezia come nelle «Notti magiche» dell'Italia ai Mondiali. Clacson, traffico bloccato e cori «Alemanno Sindaco di Roma» come quelli cantati dai ragazzi di Azione Giovani arrivati in questo momento ai piedi del Campidoglio dove si sono sistemati intonando «Vogliamo la Garbatella». I simpatizzanti che hanno ormai riempito la piazza urlano «è il trionfo ci riprendiamo la nostra città» e cantano l'Inno d'Italia.

Il centrosinistra conferma la presidenza della provincia di Roma. Nicola Zingaretti, candidato di Pd, Sa, Idv, radicali, Ud e liste civiche, ha ottenuto al ballottaggio il 51,5% dei voti. A Vicenza, invece, vince il centrosinistra appoggiato dai no-Dal Molin: Variati (Pd) ottiene il 50,4%, Sartori (Pdl) si ferma al 49,5%.

Guarda il video di Vittorio Feltri www.libero-news.it