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domenica 23 agosto 2015

VITTORIO CASAMONICA ESERCITAVA IL SUO POTERE SU POLITICI ED ECCLESIASTICI?

Non vedo, non sento, non parlo, ma sta di fatto che il funerale di Casamonica si è svolto con un rito tipicamente mafioso e tutti lo sapevano.

Le esequie in stile mafioso di Vittorio Casamonica pare abbiano indignato un po' tutti, dai politici alla Chiesa, tutti si sono affrettati a dire che non sapevano, che sono rimasti stupiti  e che non hanno potuto evitare tutto ciò che è successo. Domandiamoci allora che cosa è successo....
Vittorio Casamonica, 65 anni,  originario dell' Abruzzo ma Sinti di nascita, muore a 65 anni, è incensurato e a suo carico non ci sono procedimenti penali  in corso e  non è nemmeno attenzionato dalla Questura; l'origine del suo immenso patrimonio pare illecita, pare anche che la rete capillare della criminalità romana passi da casa sua, ma lui diceva sempre: "sono uno zingaro e vendo macchine".
In seguito a questa morte viene celebrato dai parenti in gramaglie un funerale assai pomposo, nello stile   mafioso/zingaresco  (capita così anche ai capi delle varie tribù nomadi quando muoiono e vengono onorati dalla loro gente): gigantografie con la foto del defunto sulle pareti della chiesa, una carrozza trainata dai cavalli con il pennacchio nero (pare fosse quella usata da Totò) che trasporta una bara bianca, la musica del Padrino diffusa a tutto volume  e un elicottero che inonda il piazzare della chiesa di petali di rosa.

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venerdì 25 marzo 2011

Abbiate pietà della famiglia di Yara!

Dal 26 di febbraio i genitori della piccola Yara Gambirasio stanno aspettando di poter rendere l'ultimo saluto alla loro bambina. Hanno bisogno di poterla veder riposare in pace, per lei hanno scelto una piccola zolla di terra accanto ai nonni paterni nel cimitero di Bonate Sopra.
Dopo la straziante attesa per un ritrovamento della ragazza che non è avvenuto, dopo il traumatico ritrovamento del suo cadavere, dopo le tante ipotesi sulla sua morte e peggio dopo che non esistono praticamente indizi per scovare il suo assassino, questi genitori si vedono anche negare la possibilità di fare un funerale alla figlia.

Il termine del 3 aprile indicato dalla Procura per la riconsegna del cadavere ai familiari sembra poter nuovamente slittare e il dolore dei genitori non può in alcun modo placarsi. C'è bisogno di riportare Yara a casa e poi di accompagnarla nella sua palestra dove le compagne e tutto il paese la saluteranno per l'ultima volta, c'è bisogno di sapere che la piccola è ritornata tra chi la ama e che nessuno le farà più del male, poi la accoglieranno i nonni e la proteggeranno loro.
Almeno questo ai Signori Gambirasio si potrebbe concederlo, si potrebbe donare loro un po' di pace.

mercoledì 18 agosto 2010

Buon viaggio Presidente

Il Presidente Cossiga amava viaggiare, amava soggiornare all'estero, specialmente in Inghilterra, ma anche a Lugano e in molti altri luoghi, e da buon viaggiatore si era preparato bene anche per il suo ultimo viaggio, quello che è iniziato ieri poco dopo le tredici.
Lo ha fatto per tempo, già nel 2007, scrivendo quattro lettere alle massime autorità dello Stato, lettere che ribadiscono il suo amore per l'Italia e per il popolo italiano. Ci ha sorpreso ancora una volta il gentiluomo Cossiga... ho rifiutato i funerali di stato e la presenza di qualsiasi autorità alle sue esequie, certamente ne avrà scritto le motivazioni, ma forse non le sapremo  mai, anche se possiamo intuirle facilmente. Lo stesso fece la famiglia Moro dopo la tragedia che la colpì e di cui Cossiga fu, suo malgrado, attore. A quell'epoca era Ministro dell'Interno e dovette interpretare i dettami del suo governo e soprattutto della DC: "Con i terroristi non si tratta"  era la parola d'ordine di allora, ma Moro era suo amico e lui, combattuto fino all'ultimo, soffrì come un cane e all'epilogo tragico della vicenda si dimise. Disse sempre che si sarebbe preso le sue responsabilità e anche quelle di chi avrebbe dovuto prendersele e non lo fece...
Ho negli occhi una immagine che lo ritraeva due o tre giorni dopo la sepoltura di Moro, accanto alla sua tomba a Torrita Tiberina, quasi aggrappato al cancelletto della cappella di famiglia, quello fu il dramma che condizionò tutta la sua vita.
Ora, come Moro, rifiuta i funerali di Stato e soprattutto la presenza di politiche alle sue esequie, una risposta alla scelta che dovette fare e che costò la vita al suo amico.
Certo Cossiga fu molte altre cose dopo quei tragici eventi, dimostrò di essere un grande uomo e a me dispiace molto averlo perduto, mi mancherà la sua intelligenza, la sua arguzia, e perchè no? Anche il racconto delle sue debolezze, della sua depressione. Nella bolgia della politica dei nostri giorni non c'era più posto per lui, e lui lo aveva capito da tempo e aveva staccato la spina alla voglia di vivere.
Buon viaggio Presidente e la terra le sia lieve!
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