Non vedo, non sento, non parlo, ma sta di fatto che il funerale di Casamonica si è svolto con un rito tipicamente mafioso e tutti lo sapevano.
Le esequie in stile mafioso di Vittorio Casamonica pare abbiano indignato un po' tutti, dai politici alla Chiesa, tutti si sono affrettati a dire che non sapevano, che sono rimasti stupiti e che non hanno potuto evitare tutto ciò che è successo. Domandiamoci allora che cosa è successo....
Vittorio Casamonica, 65 anni, originario dell' Abruzzo ma Sinti di nascita, muore a 65 anni, è incensurato e a suo carico non ci sono procedimenti penali in corso e non è nemmeno attenzionato dalla Questura; l'origine del suo immenso patrimonio pare illecita, pare anche che la rete capillare della criminalità romana passi da casa sua, ma lui diceva sempre: "sono uno zingaro e vendo macchine".
In seguito a questa morte viene celebrato dai parenti in gramaglie un funerale assai pomposo, nello stile mafioso/zingaresco (capita così anche ai capi delle varie tribù nomadi quando muoiono e vengono onorati dalla loro gente): gigantografie con la foto del defunto sulle pareti della chiesa, una carrozza trainata dai cavalli con il pennacchio nero (pare fosse quella usata da Totò) che trasporta una bara bianca, la musica del Padrino diffusa a tutto volume e un elicottero che inonda il piazzare della chiesa di petali di rosa.
CONTI NUA A LEGGERE
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