martedì 30 giugno 2020

Cara Milano, sono andata via da te


Cara Milano,

ti scrivo con il cuore, ma non so se tu, la mia città, apprezzerai questa mia lettera.
Certo non sono più giovane, ma sono diversi anni che ti ho perso di vista... per la verità ho perso di vista la mia Milano, quella città in cui io mi ritrovano sempre e che per me era casa.

Ho cominciato a lavorare a 16 anni, continuavo a studiare la sera, facevo l'impiegata in via Agnello, allora abitavo al qt8 e per giungere in centro salivo sulla P2 verde, scendevo proprio in Piazza Duomo, passavo sotto la Galleria, spesso mi concedevo un giro alla Rinascente prima di salire in ufficio. Per me era un piacere.
In centro si ammirava una eleganza strepitosa, gente davvero ben vestita, con i guanti di pizzo  (li avevo anch'io), si perchè allora (erano gli anni '60) ci si metteva in ordine per andare in centro.

Qualche anno dopo, finiti gli studi, entrai in Alfa Romeo, un altro ricordo della mia Milano di cui andare fieri e li rimasi per 10 anni. Nel frattempo mi innamorai, mi sposai ed ebbi due figli.

Con i miei ragazzi facevamo giri in centro, visite alle librerie, ai musei, al Castello, al Parco, in Corso Vittorio Emanuele, al Bar le Tre Gazzelle, i frullati di Viel, il Cinema Odeon, l' Apollo, il nostro Duomo sempre aperto, la pizza da Zucca, erano parte della nostra vita e ora non esistono più.

Evito di parlarti dei migranti, non avrei che da lamentarmi...e non per loro, il mondo va avanti, ma per come sono male accolti e per come questo accoglierli male,  ti ha rovinato.

Non saranno certo i grattacieli a restituirmi la mia Milano. Forse sarà la vecchiaia, il segno dei tempi che cambiano, ma io e mio marito e tanti amici che hanno la nostra età, non ci troviamo più a casa. Negli ultimi tempi era come se fossimo in un altro mondo.

Forse cara Milano, sei stata presa in giro, ti hanno illuso, ti hanno detto che saresti diventata una città Europea, e tu ci hai creduto. Ora sei una città multirazziale, ma temo che pagherai a caro prezzo questa trasformazione troppo veloce e mal fatta.Tra la crisi economica, il Covid, i migranti che bivaccano, non puoi fare altro che subire e perdere pian, piano la tua anima.

Ora i cittadini che vivono a Milano, sono cambiati, si sentono lingue straniere, si vedono scippi, rapine, risse.... e andrà peggio quando chi non ha di che vivere, o una casa dove abitare si rivolterà e spaccherà tutto. 
Ti saluto città tanto amata, non voglio assistere alla fine della tua "bellezza", mi farebbe male, troppo male. 

Manuela Valletti


venerdì 12 giugno 2020

Covid: sapremo mai la verità?

Siamo nella fase 3 della pandemia Covid19, in questi quattro mesi abbiamo visto e sentito di tutto, soprattutto abbiamo dovuto sopportare una privazione della libertà personale che probabilmente non ha alcuna giustificazione scientifica.

Lo stato di emergenza in Italia è stato dichiarato il 31 gennaio scorso, ma l'emergenza era così grave che per un mese intero il nostro governo non ha fatto nulla, non ha comprato mascherine, non ha comprato disinfettante, non ha messo in atto alcun distanziamento preventivo, ha invece guardato il festival di San Remo e si è affrettato a comunicare che il virus non sarebbe mai arrivato nel nostro Paese.

Un mese dopo quel fine gennaio, esattamente l'8 marzo, l'Italia veniva sottoposta a lockdown su tutto il territorio nazionale. Nel frattempo alcune zone del paese erano diventate zone rosse (Codogno, Vo Euganeo) e altre chiedevano disperatamente di diventarlo perchè sopraffatte dai contagi (Bergamo e vicinanze), ma non accadde nulla.

La passerella degli esperti virologi si susseguiva in TV, primari e aiuti primari trascorrevano il loro tempo a rispondere (ognuno in modo diverso) a Barbara D'Urso, a Tagadà, alla Palombelli, a Fazio ecc ecc, a Bergamo morivano come le mosche, ma poi si scoprì che non tutti erano morti per il covid e chi era morto per la pandemia era stato sottoposto ad un protocollo vecchio e non adeguato al coronavirus, le intubazioni aggravavano la patologia anzichè porvi rimedio, ma questo si saprà in seguito, quando alcuni medici, ignorando il divieto di fare autopsie sui deceduti, scoprivano che i pazienti morti presentavano tutti una coaugulazione del sangue anomala e quindi erano morti per embolia.

Nelle RSA di tutto il mondo avveniva una strage di anziani nell'indifferenza generale, solo la presidente della BCE disse che gli anziani vivi erano un problema....

Il Commissario Straordinario Arcuri, avrebbe dovuto procurare per medici e infermieri che affrontavano l'epidemia a mani nude, senza alcuna protezione e morivano come le mosche, mascherine, guanti, camici, disinfettanti ecc., in realtà ci riusci a pandemia quasi in remissione, ma fece sapere alla tv di aver fatto un lavoro straordinario.

L'epidemia dilagava in tutto il mondo creando morti e problemi economici. Ad un certo punto furono questi ultimi a far terminare i lockdown, il nostro Paese pareva essere in condizioni accettabili e quindi si procedeva a riaperture scaglionate che imponevano però condizioni talmente improbabili da costringere molti a non riaprire affatto.

Tutti i governi europei stanziavano fondi per aiutare le nazioni colpite, lo fecero velocemente e i denari arrivarono ai destinatari in breve tempo. Anche il governo italiano disse che avrebbe stanziato aiuti per tutti, una vera potenza di fuoco, ma a distanza di tre mesi nessuno aveva ancora ricevuto una lira.

Il Presidente Conte appariva spesso in televisione per annunciare un DPCM dietro l'altro, ne raccontava di tutti i colori su quanto avrebbe fatto il governo, ma nessuno vide mai nulla. Nel frattempo venne scoperto dagli USA che la CINA  era alle prese con la pandemia addirittura dall'agosto del 2019 e questi sei mesi di ritardo nell'avvisare il mondo, potrebbero renderla responsabile di strage, se poi a questo aggiungiamo il ritardo dei vari governi, dire che divenne una tragedia è dir poco.

Ora si sono tutti attivati per fornire alla popolazione un vaccino anticovid, ma i cittadini sono molto molto scettici sull'opportunità di sottoporvisi visto che la pandemia pare esaurita.

Le domande però restano: chi ha creato/modificato  il virus ? (non era certo un virus nature)
Perchè negli anni passati Obama preannunciò che ci sarebbe stata una pandemia proprio di questo genere? Perchè il protocollo per affrontare le epidemie non fu aggiornato dal Ministero della salute?  Perchè vennero vietate le autopsie? Perchè non venne concessa la zona rossa a Bergamo?  Perchè nelle RSA morirono moltissimi anziani? Perchè in alcune città vennero realizzati ex novo ospedali anti covid? Che ruolo ha Bill Gates nel business dei vaccini?

Alla prossima...

sabato 2 maggio 2020

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Lettera aperta al Presidente della Repubblica

Egregio Signor Presidente della Repubblica Italiana
On. Prof. Sergio Mattarella,
i nostri lettori ci hanno incaricato di rivolgere a Lei, quale ultimo baluardo della democrazia nel nostro Paese, alcune domande che essi stessi si pongono, relativamente agli avvenimenti di questi ultimi due mesi.
Le domande che assillano i nostri lettori riguardano i DPCM che il Presidente Conte ha usato per sospendere di fatto la Costituzione e la mancanza di aiuti economici alle imprese.
Signor Presidente, i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri possono sospendere la  Costituzione ?  
Da due mesi a questa parte gli italiani non godono piu’ delle libertà individuali a causa dei DPCM del Presidente Conte.Gli articoli della Costituzione, violati senza disposizione di legge, sono i seguenti 2, 3, 4, 13, 16, 17, 19 ,32, 33 ,34,35, 41 e riguardano i diritti dei cittadini, le libertà di singoli o di associati di muoversi, di adempiere ai precetti della propria religione, di lavorare, di fare impresa, di educare e via di questo passo .
I DPCM del Presidente Conte hanno imposto ai cittadini dei trattamenti sanitari, che senza entrare nel merito, definiremo confusi,contraddittori, di dubbia efficacia, in contrasto con l’art.32 della  Costituzione comma 1, sulla obbligatorietà di un trattamento sanitario. 
Non crede, Signor Presidente, che rinchiudere in casa i cittadini italiani con sanzioni decisamente fuori misura per eventuali omissioni, si configuri come un trattamento sanitario obbligatorio ?
Queste misure da stato di guerra, si sono protratte per quasi due mesi senza che vi siano stati i presupposti dell’articolo 78. Le risulta che siano stati almeno efficaci ? Altri Paesi hanno scelto strade diverse, meno opprimenti e ne sono usciti prima di noi.
Le severe critiche a questi provvedimenti sono giunte della Presidente della Corte Costituzionale e noi li abbiamo apprezzati.
Mentre qui si sperimentavano tutte le ricette possibili per debellare il corona virus e i vari esperti trascorrevano ore e ore in televisione per illustrarle agli italiani, la sola certezza che prendeva corpo era il disastro della nostra economia.
Per quale motivo alle nostre attività produttive non è ancora giunto alcun aiuto dallo Stato?
Le molte enunciazioni del Governo relativamente a svariati miliardi, sono per ora lettera morta. E’ possibile che in due mesi non si sia trovato un accordo con le Banche?
Le preoccupazioni degli Italiani relativamente a questo argomento sono infinite, si teme che l’Italia faccia la fine della Grecia e diventi un Paese annichilito da una Unione Europea matrigna e da una Germania predominante.
La nostra Nazione rischia concretamente che migliaia di attività produttive allo sbando per una chiusura che gli è stata imposta, finiscano svendute in mani straniere.
Per quanto sopra ci rivolgiamo a Lei,  Suprema Garanzia della Repubblica, fine giurista e uomo di grande saggezza affinchè, non solo vengano ripristinate le garanzie democratiche, ma vengano trovate soluzioni idonee per uscire da questa crisi non con una ennesima task force o con virologi sempre in contrasto fra loro, bensì con una leale collaborazione fra le istituzioni.
  Con ossequio e stima
Manuela Valletti – direttore responsabile THE MILANER

giovedì 26 marzo 2020

DEMOCRAZIA DA SALVAGUARDARE: l'appello di Marcello Pera e altri

Il virus non può sospendere la democrazia. L’appello di Pera & co
L'ex presidente del Senato Marcello Pera, ha lanciato un appello a Mattarella per non mettere in quarantena le istituzioni. Tra i firmatari Paolo Becchi, Carlo Andrea Bollino, Eugenio Capozzi, Luigi Curini, Gaetano Cavalieri, Ginevra Cerrina Feroni, Marco Gervasoni, Corrado Ocone, Antonio Pilati, Francesco Perfetti, Giulio Terzi, Aurelio Tommasetti, Giorgio Zauli
“Tutti a casa” è rimedio salutare secondo i medici, ma veleno per le istituzioni. La pandemia sconvolge le nostre vite, cambia i nostri comportamenti quotidiani, colpisce i nostri affetti più consolidati, mortifica persino la nostra umana pietà. Ma non può uccidere le istituzioni, non può mettere in quarantena la democrazia, non può sospendere la costituzione. Se è vero che siamo impegnati in una “guerra”, allora il Capo dello Stato, il Governo, il Parlamento devono essere i nostri avamposti. A loro sta la guida dell’esercito. E a loro sta dare quell’esempio di sacrificio, abnegazione, coraggio, determinazione, mobilitazione, che servono per vincere la guerra.
Il popolo italiano, responsabile e ammirevole, oggi è invece lasciato solo. Il Parlamento si riunisce a intermittenza; il Governo si convoca di notte e, sempre di notte, spiega mediante social media; il Presidente del consiglio limita diritti costituzionali tramite decreti poco discussi e frettolosamente convertiti; il conflitto tra Governo, Regioni ed Enti Locali sta raggiungendo livelli prima mai visti; e il Capo dello Stato è costretto ad assistere sgomento privo di poteri effettivi ad intervenire. Ci viene promesso l’aiuto dell’Unione europea, ma ci viene nascosta la verità delle intenzioni oblique. Di fatto, per lo spirito della nazione si ripete un altro 8 settembre: dalle case in cui sono rinchiusi, gli italiani vedono i loro comandanti che scappano.
È vero che, come fece osservare più volte e inascoltato il Presidente Cossiga, la nostra costituzione è carente riguardo alle situazioni di emergenza. Ma questo non giustifica la fuga. Avvertiamo il bisogno che il capo dello Stato, da tutti apprezzata e riconosciuta autorità morale oltre che costituzionale, si rivolga formalmente e solennemente alla nazione richiamando le istituzioni alle loro responsabilità e le forze politiche alla collaborazione; che il governo si confronti realmente col Parlamento e in primo luogo con le opposizioni; e che il Parlamento si riunisca ad oltranza per svolgere la sua funzione di controllo. Non può esserci una sospensione della democrazia. Se ci si rassegna oggi, si perde la libertà domani.

Marcello Pera, Paolo Becchi, Carlo Andrea Bollino, Eugenio Capozzi, Luigi Curini, Gaetano Cavalieri, Ginevra Cerrina Feroni, Marco Gervasoni, Corrado Ocone, Antonio Pilati, Francesco Perfetti, Giulio Terzi, Aurelio Tommasetti, Giorgio Zauli

Alla fine il Governo dovrà rendere conto agli Italiani

In questi giorni tristi noi giornalisti non dovremmo far polemiche, dovremmo solo riportare le notizie, almeno questo e ciò che ci viene consigliato.
Non credo che il dovere della stampa sia quello di blandire il potere, chi vi scrive non lo ha mai fatto e non lo farà nemmeno ora. Ho delle cose da dire e voglio scriverle nonostante il momento grave, nonostante i morti, anzi proprio per onorare gli italiani morti per il covid 19.
Forse comportamenti più consoni e meno superficiali, avrebbero mitigato questa carneficina, ma provo a dire ciò che ho trovato veramente inadeguato in tutta questa vicenda.
In momenti di grave pericolo sanitario per la Nazione:
non è consentito legiferare tramite DPCM (se non per una volta e non per sei) e usare questo mezzo assai fragile e divulgato via Social, per togliere agli italiani qualsiasi libertà personale.
non è consentito affrontare l’epidemia in modo inadeguato prima proclamando giustamente lo stato di emergenza sanitaria nazionale di 6 mesi – dal 31 gennaio al 31 luglio- (al fine di poter disporre di fondi e di poteri straordinari per affrontarla) e subito dopo ignorare la sua esistenza dicendo al popolo italiano che “il coronavirus è solo una influenza un po’ forte” e al mondo, che “l’Italia è un paese sicuro dove venire in vacanza in qualsiasi momento. 
non è consentito che politici vicini al governo, lancino subito dopo la proclamazione dell’emergenza, slogan come “Milano non si chiude” e organizzino “aperitivi sui Navigli” incrementando in tal modo, il numero dei contagi in maniera sconsiderata.
non è consentito, ignorare (essendo in atto una emergenza nazionale) lo stato dell’arte dei nostri ospedali chiamati ad affrontare l’ondata epidemica ed evitare nello stesso tempo di approvvigionare immediatamente tutti gli strumenti per fare fronte all’epidemia, come ad esempio tamponi, mascherine, camici, respiratori, letti per terapia intensiva, bombole di ossigeno e via dicendo
non è consentito mettere in dubbio le esigenze delle Regioni che per prime hanno fatto fronte alla situazione che si è venuta a creare e, invece di facilitare il loro compito, frapporre problemi burocratici per gli approvvigionamenti di materiale medico e per la realizzazione del nuovo ospedale di Regione Lombardia al Portello di Milano.
non è consentito promettere rinforzi economici a tutti gli aventi diritto e non dare materialmente nulla a nessuno, rimandando l’elargizione dei fondi, di decreto in decreto. Gli italiani hanno bisogno di soldi perchè non lavorano e le famiglie sono senza sostentamento.
Ci sarebbe altro da dire, ma voglio porre l’accento solo sulla poca sensibilità del Premier Conte e del Presidente Mattarella che mai una volta hanno celebrato, anche solo con una parola buona, la morte di 7 mila italiani per i quali non si sono potuti nemmeno celebrare i funerali.
Il Presidente Conte dovrebbe prendere atto che l’Italia non è “la prima al mondo per come ha affrontato l’epidemia”, ma solo per il numero dei morti. Forse ci sarà qualche Nazione che farà peggio, ma questo non deve renderci orgogliosi.
Credo anche che se gli italiani non avessero avuto dalla loro parte i Presidenti di tutte le Regioni che si sono adoperati in maniera veramente encomiabile per far fronte a questa terribile emergenza, i morti sarebbero molti, ma molti di più.
Quando sarà tutto finito e avremo contato i morti, qualcuno dovrà assumersi le sue responsabilità, perchè sarà il popolo italiano a chiedergliene conto.
Manuela Valletti

venerdì 13 marzo 2020

Siamo in casa, non in galera

Per via del coronavirus tutti noi italiani siamo costretti a starcene a casa per evitare il contagio. La cosa importante ora è quella di non farsi prendere dal panico e dallo stress ma utilizzare il tempo forzatamente libero per fare tutto ciò che "dovevamo fare" ma non avevamo il tempo di fare, nel nostro normale quotidiano.

Ricordiamoci tutti che siamo in casa nostra e non in galera, abbiamo tutto ciò che ci serve  e se così non fosse, possiamo in qualche modo procurarcelo, magari abbiamo con noi i nostri animali (che sono felicissimi di poter fare le cozze), i figli e forse anche i genitori (per chi ha la fortuna di averli).

Si tratta di organizzare le giornate, rispettare i soliti orari è importante e rassicurante: ci alziamo tutti insieme, ci prendiamo un bel caffè, prendiamo il cane (a turno) e lo portiamo fuori per i suoi bisogni, rientriamo e insieme facciamo colazione. Uno di noi, a turno e armato di mascherina, uscirà (se serve) per acquistare le poche cose che mancano.

Nel pomeriggio abbiamo un sacco di cose da fare: possiamo seguire la televisione, ascoltare la musica, fare le parole crociate, leggere un libro, cucinare manicaretti che di solito non abbiamo tempo di fare, preparare dolci, fare il bagno al cane, cucire qualche indumento che avevamo messo da parte, pulire la casa, riordinare gli armadi, i mobili della sala e la sera, se siamo stanchi della televisione, fare una partita alle carte. Dimenticavo, alle 17, prendiamoci un bel te con i biscotti, sono piccole cose che ci fanno sentire bene.

Non ascoltiamo ossessivamente le notizie dei telegiornali, potrebbero  scatenare l'ansia, non perdiamo il senso dell'umorismo, avrete notato che anche nei momenti più tragici accade sempre qualche cosa per cui vale la pena di fare una risata. Questa non sarà una situazione diversa.

Non deprimiamoci,  stiamo affrontando una delle tante prove a cui ci sottopone la vita, e noi la supereremo. Cerchiamo di essere di conforto per gli anziani e per i piccoli, coccoliamoli senza ritegno : i primi ne hanno già passate tante e i secondi non devono rendersi conto di questa emergenza.

E poi ci sono loro, i nostri cani. Sono certa che i miei hanno capito che qualche cosa non va. Tosca mi fissa con gli occhi preoccupati e Strauss è molto più nervoso del solito. Regaliamo loro uno snack in più, saranno felici, ma lo saranno di più perchè stiamo a casa con loro.

Un'ultima cosa, approfittiamo di questa stasi per fare ciò che non abbiamo mai fatto. Vi piacerebbe dipingere? Suonare? Scrivere un libro? Forza, provateci. Potrebbe essere una grande occasione per voi e per il mondo intero.

Un abbraccio a tutti.

Manuela Valletti


martedì 4 febbraio 2020

Il virus contagerà anche l’economia


Tra Italia e Cina viaggia un interscambio commerciale di 44 miliardi

E’ arrivato anche in Italia. Il corona virus contagerà tanta gente anche nel nostro Paese, forse non sarà così pericoloso come dicono o forse si, sta di fatto che ci siamo trovati catapultati in un film di fantascienza.
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Non sappiamo come è stato diffuso questo video e da chi, pare sia nato nei laboratori cinesi, può essere, ma la verità è che questa gente che domina il mondo, fa giochi pericolosi e le vittime siamo noi.
Vi aggiorneremo sull’evoluzione dell’epidemia, ma per il momento ci occupiamo dell’economia, visto che il nostro paese non sta molto bene in questo ambito.
Nel 2018 l’interscambio commerciale tra Italia e Cina ha sfiorato i 45 miliardi di euro a 43,9 miliardi. In base ai dati Eurostat, l’Italia si conferma il quarto fornitore della Cina tra i Paesi europei, con esportazioni pari a 13,2 miliardi (-2,4%); un dato che, nonostante i risultati positivi riscontrati negli altri principali settori, risente della flessione di un miliardo (768 milioni -57,6%) nell’automotive.
L’Italia (30,7 miliardi +8,1%) si posiziona al quarto posto anche tra i clienti europei della Cina. L’incremento delle importazioni ha avuto un impatto determinante sull’aumento sia dell’interscambio che del deficit commerciale. La crescita delle importazioni italiane (+2,3 miliardi) riguarda principalmente il settore materiali e apparecchiature elettriche (+1,2 miliardi) e, più nello specifico, l’importazione di apparecchiature telefoniche.
Tra gennaio e settembre 2019 invece l’export italiano verso la Cina si è attestato a 9,4 miliardi di euro (in calo rispetto ai 9,6 miliardi dello stesso periodo del 2018) mentre l’import è ammontato a 24,2 miliardi (in aumento rispetto ai 22,9 miliardi dello stesso periodo del 2018).
Le imprese italiane residenti nel Paese del Dragone, spiega l’Ice, sono 1.700, con oltre 150.000 addetti, e generano un fatturato di circa 22 miliardi di euro ed hanno una presenza significativa nella meccanica e nel tessile. I settori di principale interesse riguardano non solo le tradizionali eccellenze del Made in Italy come la moda, l’agroalimentare e la meccanica strumentale, ma anche l’ambiente e l’energia sostenibile, l’urbanizzazione sostenibile e le smartcities, le infrastrutture e i trasporti e le tecnologie spaziali.
Il Pil cinese da anni sta sperimentando una crescita significativa, seppur nel 2018 c’è stato un rallentamento al 6,6% dal 6,8% del 2017, segnando il tasso annuale di crescita più basso degli ultimi anni. Nei primi due mesi del 2019, secondo quanto riportato dal National Bureau of Statistic (Nbs), l’economia cinese è rimasta generalmente stabile per quanto riguarda i principali indicatori economici. Secondo le previsioni del Fmi il Pil cinese nel 2019 dovrebbe frenare ulteriormente al 6,2%. Le incertezze riguardano la ‘guerra commerciale’ con gli Stati Uniti. 
http://www.themilaner.it

giovedì 23 gennaio 2020

UN CALCIO A HITLER

Andrà in scena sabato 25 gennaio, alle 21, in Fucina Machiavelli, via Madonna del Terraglio, 10, lo spettacolo “Un calcio a Hitler” di Mauro Vittorio Quattrina, con protagonista l’attore veronese Andrea De Manincor.

Lo spettacolo, in scena alle 21 in Fucina Machiavelli nell’ambito del cartellone “Fame di teatro”, è liberamente tratto dal libro “DEPORTATO I 57633, voglia di non morire”, di Manuela Valletti.
La trama. La storia viene ripercorsa all’incontrario. Tutti gli avvenimenti vengono ripercorsi all’incontrario. La sorpresa è scoprire come sono andati i fatti. Dall’incontro con la figlia e con la moglie: “Dio che ti hanno fatto”, dice la madre vedendolo magro come uno scheletro. Il suo tono, nel monologo, inizialmente è pacato. Ma strada facendo sempre più intenso. E’ un racconto fatto di piccoli quadri.
La liberazione degli americani, il carro con le patate, i prigionieri accalcati che si calpestano l’un l’altro e muoiono con le patate in mano. Le carrozzine dei bambini a Mauthausen dove il protagonista trasporta chi non riusciva a camminare per fargli assaporare “l’odore della libertà” al di là del cancello del campo di sterminio. Natale a Gusen II, la famiglia, i ricordi, i giochi a Verona con gli amici. Le S.S. che festeggiano il natale con i forni che bruciano corpi.
Il lavoro come sguattero in cucina, le bucce di patate e le verdure nascoste fra piede e zoccolo, portate agli amici in baracca. Le partite di calcio con le SS. I sentimenti e le emozioni, le paure e le speranze. L’emotività del gioco del calcio e del quadro psicologico di giocare con i propri carnefici.
E poi la scelta caduta su Ferdinando come riserva delle SS dopo un turno di lavoro in cava e dopo aver salito più volte lascala della morte. Il viaggio in treno. La deportazione. L’arresto. Il tradimento degli amici e degli organizzatori dello sciopero. Lo sciopero dei lavoratori dell’Alfa Romeo del Marzo 1944. La moglie incinta. L’infortunio al ginocchio. Il gioco del calcio nel Milan dopo e nel Verona Hellas prima. La vita a Verona. Il punto focale rimangono le partite di calcio a Mauthausen.
Ferdinando Valletti si immagina di essere sia giocatore che radiocronista durante la partita e la gioca narrandosela come fosse Nicolò Carosio allo stadio di Milano.
Per maggiori informazioni sui biglietti visitare il sito di Fucina Culturale Machiave

venerdì 10 gennaio 2020

26 gennaio 2013, Servizio su Ferdinando Valletti a 'Dribbling', Rai 2

giovedì 2 gennaio 2020

IL 2020 SARA' UN ANNO DI SVOLTA?



Se ci guardiamo alle spalle solo per un attimo, scorgiamo l’anno 2000, ricordate quante aspettative avevamo per il nuovo millennio? Da allora sono trascorsi 20 anni, durante i quali le nostre aspettative sono state praticamente distrutte.
Le preoccupazioni che ci affliggono riguardano il futuro del nostro Paese, l’Unione Europea ma anche una società che pare assopita, impegnata solo a sopravvivere nell’attesa che qualche cosa cambi.
Stenderei un velo pietoso su chi ha guidato i governi della nostra repubblica in questo ventennio. Sempre per “il bene dell’Italia” sono state fatte le peggiori nefandezze istituzionali, solo una direttiva comune è stata portata avanti con tenacia maniacale, quella di aumentare sempre e comunque le tasse. Lo hanno fatto tutti i governi che si sono allegramente susseguiti, voluti dai Presidenti della repubblica o dai partiti, ma raramente votati dai cittadini.
Le tasse che vengono imposte agli italiani superano il 60%, ma non è sempre facile calcolarle perchè sono occultate in una serie di balzelli che alla fine dell’anno, alla resa dei conti, contribuiscono a far raggiungere dal nostro paese, questo record negativo.
Il “governo del cambiamento” votato dal popolo e formato da 5 Stelle e Lega, pareva dover migliorare la situazione, ma l’intransigenza dei 5 Stelle su alcune promesse fatte in campagna elettorale e l’abbandono del governo da parte della Lega per “manifesta impossibilità di governare”, hanno fatto si che tutto si sia ridotto ad un sogno svanito nel nulla, sogno che poi ha provveduto il PD, con cui i 5 Stelle hanno sostituito la Lega, a cancellare con un colpo di spugna.
Gli Italiani aspettano (scontenti ma immobili) che li facciano votare di nuovo, perchè non sembra normale che Giuseppe Conte (mai votato dal popolo) si sia trovato a guidare con la massima indifferenza prima il governo giallo-verde e ora quello giallo-rosso. Però occorre dire che in Italia la normalità è un optional, si troverà sempre una norma, un codicillo o una postilla che ratificherà “a norma di legge” le peggiori decisioni.
Nel frattempo le navi cariche di migranti hanno ripreso ad attraccare nei nostri porti, il lavoro non cresce, i giovani vanno all’estero in cerca di fortuna, i ponti crollano, l’equilibrio idro-geologico è saltato proprio come qualsiasi altro equilibrio di questo povero paese. Due questioni sembrano essere impellenti: l’ILVA e l’Alitalia, ma non se ne parla più.
Il gioco delle parti ha fatto in modo che la trattativa per l’Ilva sia andata a morire e le carte bollate a cui si è ricorso, non fanno presagire nulla di buono per ben 8mila lavoratori. Per Alitalia invece pure, le perdite che ha accumulato la nostra compagnia di bandiera sono ingenti, ma il governo non intende cederla e prende tempo,facendole aumentare vistosamente i debiti.
E’ con questo spirito che gli italiani affrontano il 2020, attenderanno ancora pazientemente che Mattarella li mandi al voto o consapevoli che ognuno è artefice del proprio destino, prenderanno una qualsiasi iniziativa per uscire dal tunnel?
Manuela Valletti

giovedì 19 dicembre 2019

Politica italiana tra follia e incapacità


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Parlare di politica in Italia potrebbe essere anche interessante se non si finisse poi per restarne mortificati davanti ad una situazione che rasenta la follia.

SARDINE
Non è stato difficile scoprire che dietro le fantomatiche sardine ci sono esponenti del PD come Prodi e addirittura DeBenedetti. Sono loro che tentano l'ultima carta per contrastare la Lega, anche se, come sempre non sono per nulla furbi.

Avrebbero potuto fare un movimento generico e non spinto da un sordo rancore nei confronti di Salvini (che più viene demonizzato e più guadagna consensi) magari dedicato ai al pifferaio magico e avrebbero avuto lo stesso riscontro, invece ora si sono sputtanati e sono già in fase calante.

Il PD non ha il coraggio di andare nelle piazze, i 5 Stelle nemmeno, entrambi sostengono che le Sardine sono un movimento molto interessante,  peccato che i sondaggi abbiano già ampiamente dimostrato che gli eventuali voti che raccoglieranno saranno proprio quelli di questi due partiti.

SALVINI A GIUDIZIO?
Domani assisteremo alla probabile messa in stato di accusa da parte del tribunale dei ministri di Matteo Salvini per un reato assolutamente idiota come quello di sequestro di persona ai danni dei profughi a bordo della Gregoretti, il fantomatico Di Maio voterà a favore di un processo per l'allora Ministro dell'Interno senza ricordare che anche lui era parte di quel governo.
L'ignoranza di questo personaggio in fatto di leggi (ma non solo) è tale che oggi ha auspicato che Salvini possa dimostrare la sua innocenza..... peccato che sia esattamente il contrario, sono i parlamentari che devono dimostrare la colpevolezza del Ministro.
Pazienza... vero è che se per caso Salvini dovesse essere rinviato a giudizio alle prossime elezioni avrà un risultato roboante, perchè la sinistra ne ha fatto un martire.

PAROLE SOLO PAROLE
Poi le televisioni di sinistra si domandano ossessivamente perchè i loro rappresentanti non riescano a risalire la china. Beati loro che pensano sempre che occorra essere tolleranti e buonisti, che bisogna accogliere il migrante, bisogna assolvere il delinquente purchè di colore, bisogna dare casa ai nomadi (ma se sono nomadi?), insomma pensano e fanno tutto ciò che è contro il sentire del popolo italiano che non è nè razzista, nè fascista, è solo dotato di buon senso e di amore per la nostra bella patria.

REFERENDUM TAGLIO PARLAMENTARI
Ieri hanno approvato il referendum per tagliare i parlamentari, ottima scelta, peccato che non riusciranno mai a farlo.
I parlamentari in aria di essere lasciati a casa con una diminuzione del numero degli eletti, preferiranno far cadere il governo subito, almeno con un numero di parlamentari invariato, avranno più possibilità di essere rieletti.





martedì 12 novembre 2019

Periodo nero per il bel paese


Iniziamo una nuova settimana con la speranza che si apra uno spiraglio nella vita del nostro bel paese, gli ultimi sette giorni ci hanno segnato profondamente: la morte dei nostri vigili del fuoco, il ferimento dei militari italiani in Iraq, il problema gravissimo dell’ILVA , le violenze nelle città per mano di galeotti in permesso e le infinite polemiche sull’odio in rete, non ci hanno dato tregua, complici giornali poco affidabili e televisioni pettegole.
Onestamente viene voglia di spegnere la TV e di non avvicinarsi nemmeno alle edicole per non avere brutte notizie, ma se hai la passione per il giornalismo non lo puoi fare e così eccomi qui a tirare le fila dei problemi nazionali, ma con qualche novità e nuove considerazioni.
I vigili del fuoco morti nell’esplosione della cascina: il delinquente che aveva innescato gli ordigni non ha avuto nemmeno il coraggio di fermare i ragazzi che si stavano buttando nel fuoco per salvarlo. Un pusillanime, oltre che naturalmente un disonesto, che ci auguriamo tutti, venga condannato e resti in carcere.
La moda di questo ultimo periodo devono essere infatti i permessi premio, i magistrati li danno a piene mani, anche a delinquenti incalliti destinati al carcere a vita, non importa se poi questi ceffi, una volta usciti uccidono ancora. E’ capitato a Milano, il ” premiato” era un pluriomicida giunto a metà della pena, aveva ucciso tre carabinieri, ora ha quasi sgozzato un anziano nel parcheggio del San Raffaele … in attesa della prossima uscita per buona condotta.
militari italiani estero numeri
Cinque soldati italiani del glorioso Col Moschin in distaccamento in Iraq con il compito di istruire i curdi militarmente, sono stati colpiti da una potente esplosione, tre di loro sono rimasti gravemente feriti, due meno gravemente, l’attentato è stato rivendicato dall’ISIS. Domanda: ma che cosa ci fanno ancora i nostri militari in Iraq e più generalmente in giro per il mondo? Non raccontatemi la solita storia del supporto logistico, anche queste sono spese, senza contare che poi i nostri ragazzi rischiano la vita. Che cosa ne abbiamo in cambio come Nazione? I nostri militari impiegati in missioni all’estero sono circa 7500 , è proprio necessario che restino in giro per il mondo?
stallo arcelormittal scudo penale
La gravissima questione dell’Ilva è una storia lunga: ArcelorMittal ha annunciato il ritiro dall’acquisto dello stabilimento. Dalle inchieste giudiziarie alle decisioni del governo, ecco la storia dello stabilimento di Taranto dal 1961 a oggi.   Senza entrare nei meandri della burocrazia, occorre dire con forza che l’Italia non può fare a meno dell’Ilva e francamente non so se l’attuale governo sia in grado di sbrogliare la matassa, Conte dice di non essere un super-uomo, io rispondo che purtroppo lo so, e che mi aspetto che cerchi qualche esperto “pescecane” che riesca a salvare la situazione.
Le polemiche legate a Liliana Segre. E’ di ieri sera la notizia che il giornale Repubblica ha ingigantito la questione delle missive di odio alla senatrice. In realtà nel rapporto degli organismi preposti al controllo si parla di circa 190 messaggi di odio indirizzate non solo alla Segre, ma ad esponenti del popolo ebraico in Italia. Allora non si trattava di 200 messaggi di odio giornalieri ma annuali e nemmeno indirizzati solo alla senatrice.
Partendo da una notizia assolutamente fasulla si è voluto fare una commissione contro l’odio in rete, si è messa la povera donna novantenne sotto scorta e si sono imbastite manifestazioni di sostegno a Milano. Nel frattempo la senatrice Segre ha incontrato Salvini, ha rilasciato dichiarazioni non entusiasmanti sull’Europa per quanto riguarda i migranti e ha ribadito che Salvini avrà un ruolo importante negli anni a venire.
La settimana è sfumata così, in questi prossimi sette giorni potrebbero risolversi alcune cose o al contrario potrebbe cadere il governo, seguiremo e vi diremo.
Manuela Valletti